Nell'estate del 2007, un ragazzino di nome Macauley Chrisantus si prendeva totalmente la scena del Mondiale Under 17 segnando 7 goal nella competizione ed alzando il trofeo con la sua Nigeria in finale con la favoritissima Spagna di David De Gea, sconfitta ai calci di rigore.
Chrisantus ha segnato all'Argentina nei quarti di finale e pure alla Germania in semifinale. La Germania di un certo Toni Kroos, eletto miglior giocatore del torneo ma tornato a casa con la magra consolazione di una medaglia per il terzo posto. Lui, negli anni, avrà un discreto modo di rifarsi, mentre per Chrisantus quel Mondiale rimarrà di fatto il punto più alto della sua carriera.
Con l'Amburgo, il club che l'ha cresciuto, non riuscirà mai ad esordire in Bundesliga. Proprio lì dove, nel frattempo, Toni Kroos metteva le basi per diventare uno dei centrocampisti più forti al mondo. Seguiranno le esperienze tra alti e bassi nelle serie minori tedesche con Karlsruher e Frankfurt, prima del trasferimento in Spagna al Las Palmas, dove vivrà la miglior stagione di sempre in termini realizzativi con 12 reti in 42 partite e il sogno promozione in Liga svanito ai playoff.
La nuova svolta? Niente affatto. Da lì in poi il suo continuo girovagare lo porterà a giocare - nell'ordine - in Turchia, Grecia, ancora Spagna, Finlandia, di nuovo Spagna, Iran, nuovamente Finlandia e poi l'ennesimo ritorno in terra spagnola prima di tentare un'avventura inedita in Italia.
Oggi, a 32 anni, Chrisantus si è accasato all'Aprilia in Serie D. Un colpo che il club laziale ha annunciato con grande entusiasmo tramite i propri account social.
"Aprilia, colpaccio da 90 in attacco", si legge sul profilo Facebook.
Qualcuno lo ricorda, molti ironizzano sul suo stato di forma non proprio al top, c'è poi chi si lamenta del fatto che non si sia puntato su un giovane, ma anche chi crede possa fare ancora la differenza in Serie D. Di sicuro l'ha fatta in quella lontana estate del 2007, dove in mezzo a Kroos, De Gea, Welbeck e tanti altri ha vinto lui. Peccato che poi si cresce e non tutti riescono a diventare davvero grandi.
