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Szczesny Maignan

Juventus-Milan è anche Szczesny-Maignan: momenti opposti a confronto

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E' la partita più attesa del quarto turno di Serie A. Domenica sera, all'Allianz Stadium di Torino, si sfidano Juventus e Milan.

Una sfida che trasuda blasone, fascino, storia e, nonostante si tratti soltanto del quarto appuntamento sui trentotto in programma, l'incrocio di Torino può già rappresentare uno snodo importantissimo.

Da un lato c'è la Juve di Massimiliano Allegri, costretta a rincorrere dal 'basso' del suo unico punto in classifica maturato sul campo dell'Udinese e seguito dal doppio ko contro Empoli e Napoli. I bianconeri sono reduci dalla netta vittoria in Champions League contro il Malmo e ora mettono inevitabilmente nel mirino anche il primo successo tra i confini nazionali.

Di fronte, però, ci sarà un Milan che gode di ottima salute. I rossoneri viaggiano a vele spiegate in campionato con quel tre su tre alla voce vittorie che permette alla truppa di Stefano Pioli di presentarsi in casa della Vecchia Signora da capolista. 

Tanti gli incroci, tanti i confronti individuali praticamente in ogni settore del campo. Su tutti c'è grande curiosità per assistere al confronto a distanza tra i due portieri: Wojciech Szczesny sul versante bianconero e Mike Maignan su quello del Diavolo.

Le sorti dela sfida passano inevitabilmente dalle loro parate e per entrambi il big match rappresenta un banco di prova di valore, soprattutto perché alle prese con momenti di forma diametralmente opposti.

Szczesny sta vivendo una delle fasi più complicate della sua carriera in bianconero. Le prime uscite di campionato sono state macchiate da grossolani errori da parte dell'estremo difensore polacco che hanno inevitabilmente complicato la classifica zebrata. 

A Udine, con la Juve avanti 2-0 e in pieno controllo del match, ha steso Molina in area (dopo una precedente parata difettosa) provocando il rigore poi trasformato da Pereyra. Mentre ad una manciata di minuti dal fischio finale si è reso protagonista dell'incredibile harakiri che ha spianato la strada al tap-in di Deulofeu valso il 2-2 finale.

Ancora peggio, se possibile, è andata a Napoli. Sempre Juve in vantaggio e puntualmente rimontata su due topiche del proprio portiere: pallone che sfugge dalle mani su tiro innocuo di Insigne e omaggio gentilmente servito a Politano. Poi, in chiusura, uscita soltanto accennata sugli sviluppi di un corner e frittata completa con partecipazione di Kean. Risultato: un punto in tre partite e Juve obbligata a non lasciarne altri lungo il tragitto.

Se la passa decisamente meglio il collega di reparto Maignan, sbarcato a Milano per raccogliere l'ingombrante eredità di Gianluigi Donnarumma passato al PSG. Il francese arrivato dal Lille ha impattato in maniera decisamente positiva e convincente sul pianeta rossonero. 

In campionato il numero 16 ha mantenuto la porta inviolata in due occasioni su tre rispondendo, con istinto e puntualità, quando è stato chiamato in causa. Poi è arrivata la notte di Anfield contro il Liverpool e, soprattutto, il rigore parato a Salah sull'1-0 in favore dei Reds che ha permesso ai rossoneri di rimanere aggrappati al match, di ribaltarlo nel giro di due minuti, prima di arrendersi nuovamente alla furia degli uomini di Klopp.

Un rigore parato nel tempio di Anfield nella prima partita della sua carriera in Champions League vale qualcosa di più di una semplice investitura. E ora il suo primo Juve-Milan per confermarsi un 'big' a tutti gli effetti. Di fronte troverà un avversario - e un collega - vogliosi di riscatto.

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