Jule Brand ha fatto il suo debutto con la maglia della Germania lo scorso aprile, entrando al 60’ di una sfida contro l’Australia.
Le sono bastati solo un paio di minuti e quattro tocchi di palla per scardinare le maglie della difesa avversaria e segnare il suo primo goal in Nazionale maggiore.
Altri due minuti minuti ed è salita di nuovo in cattedra servendo a Laura Freigang l’assist che ha portato alla quarta rete per la sua squadra.
Votata come miglior giocatrice della gara, quando dopo il triplice fischio finale le è stato chiesto cosa stesse provando, ha semplicemente risposto che era senza parole.
“E’ semplicemente indescrivibile. Ad essere onesta, non riesco ancora a credere a ciò che è successo oggi”.
Grazie a quell’esordio da sogno, il gioiello dello dell’Hoffeinheim ha confermato quando era già chiaro a tutti dopo la sua prima stagione in Frauen-Bundesliga: è dotata di un talento straordinario. Jule Brand era approdata in prima squadra solo qualche mese prima, nel corso della prima ondata di Covid-19 in Germania. L’allora allenatore Jurgen Ehrmann l’aveva notata nelle squadre U17 e U19 – quest'ultima gioca nella 2. Frauen-Bundesliga – e ne era rimasto impressionato.
“Già all’epoca si distingueva tra le altre, ma il suo calcio non era armonioso come è oggi”, ha spiegato Ehrmann a GOAL.
“Il suo talento non poteva però essere trascurato ed è per questo che l’abbiamo voluta in prima squadra. In U20 era ormai diventato sempre più evidente il fatto che avesse delle qualità speciali”.
“Il suo stile di gioco è stato sempre molto spensierato, ma in 2. Liga ha imparato anche a contrastare. La sua autostima e cresciuta, così come la sua bravura, la sua tecnica e la sua velocità, anche con la palla al piede”.
“Durante il primo lockdown si è allenata per la prima volta con la prima squadra: all’inizio potevamo lavorare solo in piccoli gruppi separati ed evitando ogni contatto fisico. Poi abbiamo notato che tecnicamente era molto brava, molto di più di altre calciatrici della sua età. Così che si è guadagnata le nostre attenzioni ed è arrivata ad allenarsi con continuità con il gruppo delle ‘grandi’”.
Ha soli 17 anni quando va per la prima volta in panchina in un match di Frauen-Bundesliga perso 3-1 contro il Turbine Potsdam. Da lì in poi, Ehrmann ha continuato ad inserirla gradualmente nel gruppo, senza avere troppa fretta.
Al termine della stagione le sue presenze in campionato saranno quindici, condite da quattro goal e sei assist. Nel frattempo aveva già fatto il suo debutto europeo e aiutato l’Hoffenheim a vincere per la prima volta nella sua storia la Champions League femminile. Il tutto mentre festeggiava il suo diciottesimo compleanno.
“Il suo dinamismo è migliorato ed anche dal punto di vista fisico è cresciuta”, ha detto Ehrmann parlando del gioco della Brand.
“Non si diventa mai troppo forti, ma adesso è più stabile e robusta. Non sai mai cosa farà nella prossima partita, ha una velocità incredibile, soprattutto con la palla al piede e continua a migliorare anche sotto questo punto di vista. La sua comprensione del gioco adesso è più ampia ed ha fatto progressi anche sotto il profilo tattico”.
Visto il modo e la velocità con la quale si è imposta, era solo una questione di tempo prima che il ct della Germania, Martina Voss-Tecklenburg, la inserisse nel suo gruppo.
Una manciata di partite dopo, la sua idea sulle qualità della ragazza erano già molto chiare.
“Jule a volte non sa nemmeno che cosa può fare ancora”, ha detto il mese scorso, dopo che la Brand ha segnato un goal e sfornato due assist nell’8-0 alla Turchia.
“Ha ancora così tanto da fare. Se non ci saranno problemi diventerà una grande giocatrice per la Nazionale tedesca nei prossimi anni”.
Sono passati meno di diciotto mesi dal suo debutto nella prima squadra dell’Hoffenheim e la sua crescita in questo lasso di tempo è stata incredibile.
In questa stagione ha già eguagliato il numero di reti realizzate in quella precedente, ne ha segnate quattro in dieci partite, e ha trovato per due volte il goal anche in Champions League.
Queste esperienze sui più importanti panorami calcistici europei l’aiuteranno a crescere ancor di più, e a crescere l’aiuterà anche la prossima difficile partita contro l’Arsenal che metterà in palio l’approdo ai quarti di finale della massima competizione continentale.
Ehrmann ritiene che ci siano delle aree nelle quali può migliorare ancora - nella forza, nei cambi di direzione e nella capacità di giocare con entrambi i piedi - ma visto come ha parlato di lei, non ci sono dubbi sul fatto che si applicherà tanto per diventare una calciatrice ancora più forte.
“E’ divertente allenarla, perché puoi apprezzare quanto le piace giocare. Ascolta attentamente e poi prova a mettere in pratica”.
“Si diverte e gioca con gioia, ma è anche molto ambiziosa”.
Forse il cammino per diventare ciò che punta ad essere non sarà breve come il tempo che ha impiegato per trovare il suo primo goal in Nazionale, ma con le qualità che si ritrova sembra realmente destinata ad ottenere tutto ciò che vuole, oltre che ad avere una carriera meravigliosa.
