Era il maggio del 2013 quando Beppe Marotta, allora amministratore delegato bianconero, scherzava sul tanto discusso interesse della Juventus per Stevan Jovetic giocando sul cognome del montenegrino: "Jovetic? Juvetic..."
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In realtà però quel trasferimento alla fine non si sarebbe mai concretizzato, un po' per il veto della Fiorentina ed un po' per la volontà di Jovetic che decise di non tradire i tifosi viola.
Questo almeno è quanto afferma oggi Jovetic, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport' alla viglia di Fiorentina-Inter. Una sfida che il montenegrino vivrà da doppio ex.
"Il periodo di Firenze è unico, città splendida e gente appassionata. Andai al Manchester City, nel 2013, per ambizione: mi voleva la Juventus, ma non avrei mai potuto tradire i miei tifosi. Al contempo, però, volevo vincere: la Premier, il campionato più difficile in assoluto, e la Coppa di Lega sono indimenticabili".
Il rimpianto di Jovetic insomma non si chiama Juventus, bensì Real Madrid dove poteva finire ben quattro anni prima.
"L’errore fu rifiutare il Real Madrid nel 2009, non ero pronto. Ecco, se potessi tornare indietro...".
Infine Jovetic torna anche sul suo periodo all'Inter e lancia qualche frecciata all'attuale Ct azzurro Mancini, colpevole di averlo tenuto troppo spesso in panchina.
"Iniziò a cambiare formazione, sostituendo o lasciando fuori il sottoscritto, a volte, anche quando non l’avrebbe meritato. Detto ciò, ho degli ottimi ricordi della mia esperienza all’Inter".
Adesso il montenegrino, superato l'ennesimo infortunio di una carriera travagliata, è tornato a disposizione del Monaco ma non esclude un ritorno in Serie A.
"Il contratto con il Monaco è valido fino al 2021, ho profondo rispetto per il club: darò sempre il 100%, poi chissà… L’Italia è la mia seconda casa, un giorno sarei felice di tornare".




