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Jorginho e il Pallone d'Oro: un sogno destinato a non diventare realtà?

Il Pallone d’Oro è il tema della discussione ‘da bar’ per eccellenza. È il premio su cui è più facile avere pareri contrastanti. È il premio più divisivo di tutti. Perché implica anche la risposta alla domanda che ha spaccato in due il calcio mondiale dell’ultimo decennio: Leo Messi o Cristiano Ronaldo? Fino al 2018 sono stati loro a dividersi l’Albo d’Oro. Da Kakà 2007 in avanti. Modric nel 2018 ha spezzato il duopolio. Nel 2019, riecco Messi. Nel 2020, probabilmente complice anche la sospensione del campionato francese, France Football ha deciso di non assegnarlo. E nel 2021 la discussione si è riaccesa. Coinvolgendo anche outsider.

La storia del Pallone d’Oro negli ultimi anni ha sempre dato precedenza al grande nome, alla superstar che ha una visibilità internazionale impareggiabile. A volte anche prescindendo dall’effettivo risultato di squadra raggiunto nell’anno in questione. Un mix tra prestazioni, risultati e appeal, miscela che poi si bilancia e controbilancia per far pendere la lancetta da una parte piuttosto che dall’altra.

Quest’anno, con Cristiano Ronaldo e Messi a secco di trofei con i club se escludiamo le coppe nazionali - semplici premi di consolazione per due totem come loro - sono avanzate una serie di candidature che a inizio stagione sembravano impensabili. A tratti anche improbabili. Tra queste anche Jorginho. In autunno l’ex centrocampista del Napoli era finito per essere una riserva del Chelsea di Lampard.

Aveva perso anche i galloni di rigorista, quella che era la sua specialità. E invece, dopo la vittoria della Champions League da protagonista, è arrivato anche un Europeo da top player. Coronato con la vittoria. In più il 2021/2022 si è aperto con il successo nella Supercoppa Europea.

Sì, per il Pallone d’Oro c’è anche Jorginho. Ha vinto la Champions, ha vinto l’Europeo. E ha segnato nella lotteria dei rigori della Supercoppa Europea. Non ce l’aveva mai fatta nessun calciatore italiano. È stato l’unico a riuscirci quest’anno insieme ad Emerson Palmieri, che però la finale di Oporto contro il Manchester City l’ha vista da non protagonista.

JorginhoGoal Getty

Jorginho lo meriterebbe? Probabilmente sì, come tanti altri. La lista sembra essere particolarmente lunga quest’anno. La domanda vera però è: lo vincerà? Per quanto sia legittimo avere delle speranze, la realtà e la storia sembrano poter dire altro. Anche perché la vittoria in Copa America di Leo Messi sembra aver chiuso ulteriormente i giochi per il regista azzurro. Le quotazioni di Leo sono in ascesa, dopo aver disputato un torneo continentale di un livello altissimo. Al top della forma. Tutto sembra apparecchiato per il ‘settimo’.

L’imprevedibile, visti i precedenti, sembra non essere dietro l’angolo. Sono tanti i centrocampisti di livello che non sono riusciti ad agguantare il premio al termine di una stagione apparentemente da Pallone d’Oro. Xavi e Iniesta, due su tutti, hanno mantenuto il loro livello altissimo anno dopo anno. Hanno vinto due volte l’Europeo, una volta il Mondiale. In bacheca però il Pallone d’Oro non sono mai riusciti a metterlo. Ce l’ha fatta Modric nel 2018, dopo aver portato la Croazia a una finale Mondiale, un traguardo ben oltre la logica.

Jorginho non ha ancora l’appeal di Modric, Xavi o Iniesta. Si è conquistato la scena internazionale, ma non è un nome glamour nel mondo del calcio. È stato glamour il suo rigore contro la Spagna. È stato uno dei migliori centrocampisti d’Europa negli ultimi tre mesi. Nessuno glielo può togliere. Così come è stato probabilmente il migliore nel suo ruolo in tutto l’Europeo. Tesi avvalorata dalla medaglia messa al collo e che non sarà certo sminuita dall’errore nella serie finale, peraltro ‘perdonato’ dalla parata di Donnarumma che ha messo la coppa sull’aereo per l’Italia.

Tutto questo potrebbe non essere sufficiente per convincere la giuria di France Football. Forse non si griderà allo scandalo come è stato lo scorso anno, quando la decisione di non assegnarlo ha lasciato Robert Lewandowski a mani vuote, senza un premio che avrebbe meritato più di chiunque altro dopo una stagione fuori dalla logica statistica e calcistica. Sicuramente, rischia di esserci l’amaro in bocca.

Se sarà Messi ad alzare il premio, come tutti gli indizi lasciano presagire, forse Jorginho potrà dire di avere meno rimpianti rispetto a tanti suoi colleghi concorrenti. A partire probabilmente proprio dallo stesso Lewandowski, passando per Kevin de Bruyne, autore di una stagione straordinaria ma a secco di titoli internazionali. Oppure Kylian Mbappé, beffato dal City in Champions e da Sommer, portiere della Svizzera, a Euro 2020. La corsa sembra averla chiusa Messi, nella notte del Maracana. Jorginho spera, ma questa volta il suo sogno non sembra destinato a diventare realtà. Anche se forse, ricordando le sue origini e gli inizi umili, già poterci legittimamente pensare è un sogno ad occhi aperti.

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