L'evoluzione dell'Inter con Antonio Conte in questa stagione è sotto gli occhi di tutti. Il tecnico salentino ha trovato certezze in difesa, in attacco e a centrocampo. I reparti in cui i nerazzurri per ora hanno trovato meno stabilità e continuità sono le due fasce: né a destra né a sinistra le gerarchie sono state chiare ed è possibile che il prossimo mercato sia focalizzato proprio a rinforzare questi punti deboli. Secondo quanto riporta 'Tuttosport', i nerazzurri avrebbero messo nel mirino un altro nome: Filip Kostic, serbo in forza all'Eintracht Francoforte.
Il classe 1992 gioca in Bundesliga dal 2014, da quando lo Stoccarda lo acquistato dal Groningen. L'esperienza con gli 'svevi' non si è conclusa benissimo, visto che la squadra nel 2016 è clamorosamente retrocessa. Kostic così ha cambiato aria, andando all'Amburgo. Due anni dopo, stesso destino. E nuovo trasferimento, all'Eintracht Francoforte, negli ultimi giorni di mercato. Il serbo veniva da due anni poco brillanti, con 9 goal complessivi e qualche assist. Nulla a che vedere con il giocatore comunque solido, anche se non al top, visto a Stoccarda.
In Assia la carriera di Kostic ha subito una svolta. Adi Hütter, tecnico austriaco, ha varato un 3-4-1-2 per provare a sostenere meglio il tridente con Rebic, Jovic e Haller. In questo sistema l'ex Amburgo ha trovato spazio sulla corsia sinistra, risultando decisivo in entrambe le fasi. Ha corsa, fiato e fisicità per poter reggere 90 minuti ad alta intensità, anche se le sue caratteristiche sono da giocatore più offensivo che difensivo. Difficilmente potrebbe essere schierato da terzino sinistro di una difesa a 4, più facile che possa giocare da ala nel 4-2-3-1 o nel 4-3-3, come ha fatto sia a Stoccarda che ad Amburgo. O nella stagione in corso all'Eintracht da gennaio in poi, con risultati comunque di alto livello.

La sua miglior espressione, comunque, rimane quella di esterno a tutta fascia. Il ruolo che, naturalmente, andrebbe a coprire nell'intoccabile 3-5-2 di Antonio Conte. Dando un contributo fondamentale non soltanto a livello fisico e di intensità, ma anche in fase offensiva. Non è un giocatore con dribbling o super tecnico, ma sa liberarsi molto bene in velocità e prendendo spazio. Arriva al cross con grande facilità: nessuno nella Bundesliga 2019/20 ne ha fatti più di lui (140). Una tendenza che tra quest'anno e lo scorso lo ha portato a registrare un totale 27 assist in una stagione e tre quarti all'Eintracht, a cui ha aggiunto anche 22 goal.
Da limare alcuni difetti caratteriali, che a volte lo portano ad essere quasi controproducente per la sua squadra. Come è successo nel quarto di finale di DFB-Pokal, quando si è fatto espellere nel recupero per un fallo inutile e che gli è costato 4 giornate di squalifica, con la sua squadra già abbondantemente in vantaggio e certa del passaggio del turno. Oppure in Nazionale, dalla quale spesso è stato snobbato (solo 32 presenze). Insomma, anche lui ha i suoi momenti no. Anche se, va detto, molti meno rispetto a quanti erano nei suoi primi anni in Bundesliga. Ragion per cui anche un top club come l'Inter lo ha messo nel mirino.
Il segreto dei suoi miglioramenti, secondo Trapp e altri compagni dell'Eintracht, è stata una nuova macchinetta del caffé che si è comprato a casa. Secondo Hütter, invece, il duro lavoro. In ogni caso, sicuramente, in Italia il caffé per lui non sarebbe un problema.




