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Inesauribile (e insostituibile) Casemiro: assist e diciottesimo trofeo con il Real Madrid

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A gennaio Carlos Henrique José Francisco Venancio, meglio noto come Casemiro, compirà i suoi primi dieci anni al Real Madrid e lo farà come uno dei giocatori più vincenti della storia del club. Traguardo straordinario per chiunque.

Ai Blancos è arrivato nel 2013, partendo dal basso, dal Castilla: giusto per farlo crescere, dopo le prime esperienze al Sao Paulo. Doveva farsi le ossa, avrà pensato qualcuno, ribadendolo nel 2014, quando dopo la Decima vinta con le Merengues viene ceduto in prestito al Porto in prestito con diritto di riscatto.

Sì: questo è il punto. Il Real Madrid alla fine di maggio del 2015 ha rischiato di perdere per sempre uno dei giocatori più importanti della sua storia. E' incredibile, a pensarci: anche perché i portoghesi non si fanno sfuggire l'occasione ed esercitano il diritto ad acquistare il brasiliano.

La beffa, comunque, dura poco: il Real mette sul piatto i soldi necessari per la clausola di controriscatto e appena una settimana dopo riporta a Madrid il giocatore. E fa bene: anche perché tutti i trofei internazionali che verranno dopo porteranno una sua firma, anche quelle marginali.

La Supercoppa Europea conquistata contro l'Eintracht Francoforte è il diciottesimo (diciottesimo, vale la pena ripeterlo) trofeo conquistato con le Merengues: e, anche in questo caso, ha detto la sua con una prova che non si può neanche definire "rocciosa".

Per intendere quel che stiamo scrivendo bisogna ritornare al 63', quando interviene in scivolata su Kolo Muani nei pressi della panchina dei tedeschi: sceglie il tempo e va dritto sul pallone, pur in maniera ruvida. Si gira verso i suoi avversari e dice: "Calma, ho preso il pallone". Non serve agitarsi.

E' solo all'ora di gioco di una partita disputata con una superiorità quasi disarmante: non viene mai superato, costruisce e cuce. Va anche vicino al goal colpendo la traversa difesa da Trapp con un mancino scagliato dal limite. Serve aggiungere altro?

Sì, una semplice statistica: Casemiro ha vinto dieci delle undici finali internazionali giocate con i Blancos, perdendo quella di Spercoppa Europea contro l'Atletico Madrid, uscendo dal campo con i suoi in vantaggio.

Anche l'assist per David Alaba è qualcosa da vedere e rivedere in loop: una palla praticamente anonima e persa sul fondo, rimessa in mezzo con gli occhi nella nuca, verso l'unico compagno libero, l'austriaco. Geniale.

C'è chi si chiede cosa succederà quando i tre della mediana di Carlo Ancelotti, Casemiro, Luka Modric e Toni Kroos, verranno meno agli impegni e alla costanza fisica, cedendo il passo allo scorrere del tempo e agli anni. Non importa, al momento.

Perché godersi prove del genere è quasi più importante del futuro: Casemiro ne ha dato l'ennesima prova, mostrandosi inesauribile e insostituibile. Senza smorfie e col sorriso.

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