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Marcelo Moreno MartinsGetty

In Sudamerica comanda Marcelo Moreno: è il re dei bomber davanti a Messi

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Il problema della stanchezza da viaggi intercontinentali, quello che ha fatto tanto parlare in Europa, lui non ce l'ha. Del resto gioca in Brasile, e più Sudamerica di così non si può. Però fa impressione lo stesso vedere Marcelo Moreno lassù, a troneggiare al primo posto della classifica marcatori delle qualificazioni sudamericane a Qatar 2022. Davanti a Messi, a Neymar, a Suarez. A tutti.

Gioca nella Bolivia, Marcelo Moreno, ma ha la doppia cittadinanza. In Brasile lo chiamano proprio così, perché il padre è originario di lì, mentre in patria è Marcelo Martins. È il centravanti, capitano e simbolo della Verde, anche se verde non è più la sua età: 34 anni compiuti a giugno. La sua squadra di club è il Cruzeiro, nobile decaduta del futebol, in costante difficoltà nella Serie B nazionale e pure in disarmo economico (negli scorsi giorni i suoi giocatori hanno indetto uno sciopero per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi).

Se si guarda la classifica dei cannonieri del mega raggruppamento sudamericano, al primo posto compare il suo nome. Ed è una sorpresa. Non tanto per il valore del calciatore, quanto per quello della sua squadra: una Bolivia mediocre come sempre e come sempre rinvigorita soprattutto dalla disumana altitudine di La Paz, 3640 metri sopra il livello del mare, un incubo che ti toglie l'aria e affloscia le gambe.

A dire il vero, Marcelo Moreno Martins non ha segnato nel trittico di partite disputate recentemente dalla Bolivia. È rimasto a secco in Ecuador, gara persa per 3-0 dagli uomini del venezuelano Farias, e pure contro Bolivia e Perú, serate di gloria per una Verde che ha raccolto 6 punti, iniziando prepotentemente a sperare in una qualificazione che manca dai tempi del Diablo Etcheverry e Julio Cesar Baldivieso, 1994, unica partecipazione della propria storia a un Mondiale.

Eppure lassù c'è lui, il 'Flechero', l'arciere (esulta proprio così, mimando lo scocco di una freccia), con 8 reti in 12 partite. Più di Neymar (7), di Leo Messi (6), di Lautaro Martinez e Luis Suarez (5 a testa). Il bottino se l'era già collezionato prima delle gare di ottobre, consentendo peraltro alla Bolivia di rimanere imbattuta sui campi di Paraguay (doppietta, addirittura) e Cile.

La magia non si è ripetuta in Copa America, competizione che ha visto la Bolivia tornare rapidamente a casa già dopo il girone eliminatorio. Un paio di presenze, zero reti, una partecipazione che tutti hanno dimenticato. Forse perché Marcelo Moreno non avrebbe nemmeno voluto giocarla, la Copa, tra la positività al Covid-19 e una feroce e aperta polemica contro chi aveva deciso di organizzare la competizione in piena pandemia:

"Grazie a voi della Conmebol per tutto questo - aveva scritto a metà giugno su Instagram, messaggio poi rimosso - Tutta la colpa è vostra!!! Se morirà una persona che cosa farete? Tutto che vi importa è il DENARO. La vita di un giocatore non vale nulla?".

Marcelo Moreno Martins capopopolo, ma anche buon centravanti. Com'è stato per tutto l'arco della carriera. Inizialmente tra Bolivia e Brasile, anche al Cruzeiro. Poi allo Shakhtar, dove non ha sfondato. Quindi di nuovo in Brasile, tra Gremio, Flamengo e di nuovo Cruzeiro, prima di sistemarsi economicamente in Cina. Infine la decisione di tornare per un'ultima volta a Belo Horizonte, stavolta in B, nel club che forse rappresenta più di tutti una seconda pelle.

Marcelo Moreno Cruzeiro Série B 2021Foto: Gustavo Aleixo/Cruzeiro

Mai come la Bolivia, però. Quando si parla del rapporto con la Selección, non ci sono paragoni. Marcelo Moreno è il miglior marcatore della storia della Nazionale andina, con 27 reti in 86 presenze. Contando solo le qualificazioni ai Mondiali, fanno 18 centri: ad agosto ha superato Joaquin Botero, fermo a 16. Davanti a lui, solo Suarez e Messi.

"Il mio cellulare non smetteva di suonare - ha raccontato - Su WhatsApp sono stato inondato di messaggi, tutti volevano farmi i complimenti. Ho provato un sentimento d'orgoglio inesplicabile. È stata una ricompensa per tutti gli sforzi che ho profuso nella mia carriera".

Rimangono solo due sogni. Tenersi stretto lo scettro di re dei bomber sudamericani, intanto. E poi - perché no? - c'è anche l'utopia di riportare la Bolivia a un Mondiale quasi 30 anni dopo. Impossibile secondo molti, ma a ben vedere i punti di ritardo dal quinto posto che porta agli spareggi sono appena 4. E con Mamma Altitudine ad aprire la propria ala protettrice, nulla sembra essere precluso.

"Ci credo fermamente. Abbiamo un'opportunità magnifica a disposizione e io darò tutto fino alla fine. Voglio entrare nella storia del mio paese. Riportare la Bolivia a un Mondiale è un sogno immenso, non riesco nemmeno a immaginare l'euforia che provocherebbe nella nostra gente".

Breve postilla: Marcelo Moreno Martins, l'uomo dalla doppia nazionalità e dal doppio cognome, ha segnato più nelle 12 partite di qualificazione con la Bolivia (8 reti, appunto) che in tutta la stagione con il Cruzeiro (6 tra campionato nazionale, statale e Copa do Brasil). E non ha intenzione di fermarsi. Se un intero popolo inizia a considerare possibile l'impossibile, il merito è per gran parte suo.

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