Quindici goal in dodici partite tra campionato e Champions League, a segno in tutte le sue presenze stagionali tranne che in occasione della gara casalinga contro il Burnley ad agosto, protagonista assoluto ad Old Trafford, in quella che è la casa di Cristiano Ronaldo. Nel Teatro dei SogniMohamed Salah ha probabilmente coronato quello che era il suo di desiderio sin da quando era bambino: diventare il calciatore più forte al mondo. Una tripletta leggendaria, una prestazione da numero uno assoluto nell'umiliante 5-0 inflitto al Manchester United, una delle vittorie più clamorose e fragorose della storia del Liverpool. Nessuno al mondo oggi è come lui, nessuno è più decisivo e determinante del fuoriclasse egiziano.
GOALUna tesi sostenuta a gran voce, col suo inconfondibile stile, anche da Jurgen Klopp dopo lo show contro il Watford. In quell'occasione un goal e un assist per Salah, meno di due settimane dopo aver fatto ammattire la difesa del Manchester City con quello che può essere annoverato tra i candidati al premio Puskas per il goal più bello dell'anno.
"Dai, chi è meglio di lui? Non si discute ciò che Messi e Ronaldo hanno fatto nella storia del calcio e il loro dominio, ma adesso Salah è il più forte".
In attesa che Haaland diventi il frontman di una squadra che punti alla Champions e che il destino di Mbappé si tinga di 'blanco', per il trono a lungo occupato da Leo e Cristiano - seppur entrambi stiano cercando in tutti i modi di non abdicare, provando ad ingannare la clessidra - possono esserci solo due pretendenti, visto il momento non esaltante di Neymar: Robert Lewandowski, che continua a segnare ad ogni allacciata di scarpe, e Mo Salah, che con il suo inizio di stagione scintillante sta scombussolando le gerarchie.
A 29 anni l'ex Roma, per condizione fisica, maturità tattica e consapevolezza tecnica, è al top della sua carriera. Determinante in Champions League con 5 goal in tre partite, compresa la doppietta decisiva contro l'Atletico Madrid, che ha virtualmente garantito ai Reds l'accesso agli ottavi di finale; assolutamente immarcabile in Premier League, dove con 10 goal in 9 presenze ha avanzato con prepotenza la sua candidatura al titolo di capocannoniere del campionato, premio già vinto nelle sue prime due annate con i Reds, ma soprattutto ha riportato il Liverpool a contatto con la vetta, dopo l'anno trascorso in purgatorio a causa dei tanti infortuni che hanno frenato la squadra di Klopp nella scorsa stagione.Intanto, con la tripletta contro il Manchester United, Mo è diventato il miglior marcatore africano della storia della Premier con 106 goal, staccando definitivamente Drogba.
Dopo aver messo la firma sulla sesta Champions League dei Reds, e aver riportato il Liverpool sul tetto d'Inghilterra dopo un digiuno durato 30 anni, Salah può ora legittimamente puntare anche al titolo individuale più ambito, quel Pallone d'Oro che non ha mai realmente sfiorato in questi anni.
Il quinto posto nel 2019 resta il suo miglior piazzamento personale, un'ingiustizia che, per i parametri del premio assegnato da France Football, sembra destinata ad essere perpetuata anche in questa edizione. Difficilmente infatti sarà lui a vincere, pagando dazio per la stagione senza titoli del Liverpool. Ma se è vero che Messi ha rotto la maledizione vincendo la Copa America con l'Argentina, che Jorginho ha completato un clamoroso double Champions League-Europei, che Lewandowski è in credito dopo la mancata assegnazione del trofeo nel 2020, è altrettanto vero che se bisogna celebrare il giocatore più forte del mondo, in questo momento, è difficile dar torto a Klopp: oggi nessuno è meglio di Mo Salah. Ma per adesso dovrà accontentarsi di portare a casa il pallone di cuoio da Old Trafford...




