Kharkiv è stata sempre una città tormentata, quasi maledetta. Una città dove la guerra è diventata la normalità. Ieri come oggi. Eppure c'è stato un momento in cui Kharkiv si è fatta conoscere in tutta Europa per un motivo finalmente diverso. Un momento in cui ha respirato l'aria del grande calcio.
Un momento in cui l'Ucraina calcistica non era rappresentata soltanto da Dinamo Kiev e Shakhtar, ma anche dal Metalist Kharkiv. Tutto ha avuto inizio nel 2007, con il terzo posto in campionato e la qualificazione in Europa League. Il Metalist se l'è giocata alla pari nei preliminari contro l'Everton, scippando persino un pareggio a Goodison Park prima di cadere in casa 3-2 nel match di ritorno.
Ma è il vero capolavoro si è materializzato l'anno successivo. Questa volta il Metalist non solo ha passato il turno preliminare - rimontando la sconfitta 1-0 contro il più quotato Besiktas con un 4-1 in Ucraina - ma ha anche stravinto il girone davanti a Olympiacos, Galatasaray, Hertha Berlino e Benfica, senza perdere neppure una partita.
Poi, ai sedicesimi, l'ennesima impresa, con il Metalist che ha fatto fuori la Sampdoria di Cassano vincendo entrambe le partite: 1-0 al Ferraris e 2-1 nella splendida cornice dello Stadio Metalist. Il sogno si è infranto poi agli ottavi contro un'altra ucraina, la DInamo Kiev, capace poi di arrampicarsi sino alle semifinali dopo aver eliminato clamorosamente il PSG. Una Europa League all'insegna dell'Ucraina, vinta poi dallo Shakhtar in finale contro il Werder Brema.
Per sei anni il Metalist è stato la terza forza del calcio ucraino, con il picco dei quarti di finale di Europa League raggiunti nel 2012. Step dopo step, il Metalist ha raggiunto il punto più alto della sua storia nell'estate del 2013, dopo aver concluso il campionato al secondo posto dietro lo Shakhtar e conquistato la qualificazione in Champions League. A Kharkiv nella stessa estate è arrivato il Papu Gomez, strappato alla concorrenza di Inter e Atletico Madrid.
Kharkiv finalmente non era solo guerra, ma anche calcio ad alti livelli. Una favola che si è interrotta proprio nel momento più bello. Il Metalist aveva appena eliminato il PAOK nel terzo turno preliminare della Champions quando è arrivata la mazzata. La federazione ucraina ha accusato il club di aver combinato la partita contro il Karpaty nel campionato precedente. Accusa confermata dal Tas che ha revocato il secondo posto al Metalist e di conseguenza anche la partecipazione alla Champions.
Quella col PAOK è stata di fatto la prima e l'ultima partita del Metalist in Champions. Il Papu Gomez, che si era trasferito a Kharkiv proprio per giocare le coppe europee, si è ritrovato in una situazione sempre più complicata. Nel luglio del 2014 il Papu ha vissuto in pieno l'ennesima guerra, culminata con l'abbattimento per errore del volo passeggeri Malaysia Airlines 17 proprio nei pressi di Kharkiv.
Vivere così non era vivere per il Papu, che ha deciso di fuggire in Argentina:
"Girano con i mitra, la gente viene uccisa per strada, non voglio tornare, ho paura".
Dopo un calvario lungo mesi, il Papu è riuscito a liberarsi dal Metalist e trasferirsi all'Atalanta, lasciando il club ucraino al suo triste destino. Al termine della stagione 2015-16, infatti, il Metalist è stato estromesso dal campionato per problemi finanziari e successivamente si è sciolto. Una storia rivissuta del Dnipro qualche anno più tardi.
Per quattro lunghissimi anni il Metalist Kharkiv non è esistito. Fino al 2020, quando il club è stato rifondato partendo dalla terza serie. Oleksandr Jaroslavs'kyj è tornato ad essere il presidente, riprendendosi dopo un solo anno la denominazione e il logo storico della società. Il Metalist Kharkiv è così tornato a vivere, conquistando due promozioni consecutive che lo hanno riportato nel livello più alto del calcio ucraino.
La guerra nel frattempo a Kharkiv non è mai finita. Il calcio però è ripreso. Con il Metalist che proverà nuovamente a ridare una speranza e un sorriso a chi ormai sembrava averli persi.
