Il campionato e la Coppa di Polonia vinte col Legia Varsavia non bastano a Cristian Pasquato per cancellare il rimpianto chiamato Juventus. L'ex talento delle giovanili bianconere, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', non nasconde infatti tutto il suo rammarico per quello che poteva essere ma non è stato.
"E' il grande rimpianto della mia carriera. Feci tutto il ritiro con Conte e le cose andarono molto bene. Giocai qualche amichevole da titolare, ma da un giorno all’altro mi ritrovai a essere la sesta scelta", ricorda Pasquato.
Quindi il giocatore, oggi ventinovenne, spiega: "Io amo la Juve e farei carte false per tornarci. Ma su di me non è mai stato fatto un progetto serio e l’etichetta di nuovo Del Piero non mi ha aiutato. Peccato".
Pasquato poi però ammette: "Cosa mi è mancato? La testa e un po’ di fortuna. Nel 2011-2012 la prima gara saltò per lo sciopero dell’Associazione dei calciatori. Con l’Udinese avrei dovuto partire dall’inizio. Ma il destino ha voluto così e ho accettato di andare al Lecce. Un errore".
Il sogno adesso è giocare quella Champions solo sfiorata in bianconero col Legia Varsavia: "Da piccolo feci il raccattapalle per la Juve in una gara di coppa, ora voglio giocarla da protagonista".
Pasquato invece non si fa illusioni circa un eventualeritorno in Italia: "Mi piacerebbe rimanere qui tanti anni, con il Legia ho ancora un anno di contratto. Serie A? Al momento è improbabile, bisogna essere realisti". Il treno è passato, insomma.


