C'era una volta un PSG lontanissimo parente dell'attuale parco di stelle che si prepara ad accogliere Lionel Messi. Prima dell'avvento della Qatar Investment Authority, che nell'ottobre del 2011 diventò proprietario unico del club, la formazione parigina navigava decisamente in cattive acque.
Dopo un decennio scandito dai cambi di proprietà e da un assetto economico tutt'altro che stabile, la squadra della capitale sfiorò il dramma sportivo nella stagione 2007-2008.
In quella annata sulla panchina del Paris sedeva Paul Le Guen. Era il PSG di capitan Pauleta, accompagnato dai vari Luyindula, Sakho, Mendy, Mario Yepes - prima di approdare in Serie A - e Jerome Rothen. Una squadra neanche minimamente paragonabile all'odierno Dream Team che Mauricio Pochettino può schierare sul verde prato del Parc des Princes.
Quell'anno il percorso in Ligue 1 sfiorò il tracollo: il PSG navigò per gran parte del torneo in zona retrocessione vincendo soltanto 10 partite sulle 38 in programma e acciuffando la salvezza soltanto all'ultima giornata di campionato. 16° posto finale e scampato pericolo. In Ligue 2 finirono Lens, Strasburgo e Metz.
Ad aggravare il bilancio arrivò anche la sconfitta in finale di Coppa di Francia ai tempi supplementari contro il Lione che, a quei tempi, era l'autentico dominatore della scena transalpina. Un parziale riscatto avvenne in Coupe de Ligue - la seconda coppa nazionale che si gioca in Francia - con il Paris vittorioso in finale 2-1 contro il Lens grazie alle reti di Pauleta e di Mendy, quest'ultima a tempo praticamente scaduto.
Roba di tredici anni fa. Nel mezzo si è ribaltato il mondo e il PSG è diventato la squadra che ha letteralmente cannibalizzato il calcio francese facendo man bassa di trofei in patria e arricchendo di top player un parco giocatori da far tremare le gambe soltanto a nominarlo.
Da Ibrahimovic, Verratti e Beckham passando a Di Maria, Neymar e Mbappè. A seguire i vari Donnarumma, Sergio Ramos, Hakimi, Wijnaldum e ora l'imminente arrivo di Messi. L'obiettivo non può che essere quello di vincere tutto. Con buona pace del campionato 2007-2008, sempre più un lontano e sbiadito ricordo.


