Capitano, bandiera, simbolo, leader: si scrive Giorgio Chiellini, ma ormai da anni si legge Juventus. Acquistato nell’estate del 2004 dall’allora direttore generale bianconero Luciano Moggi, che lo strappò alla Roma in sinergia col Livorno, Chiellini è diventato leggenda tanto da essere attualmente quarto per numero di presenze all-time dietro a tre icone come Alex Del Piero, Gigi Buffon e Gaetano Scirea. Non solo, Chiellini è l'unico giocatore ad aver mai vinto nove scudetti consecutivi oltre a 5 Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane in sedici stagioni. E la storia non è ancora finita.
Non è andata peggio in Nazionale, dove Chiellini ha iniziato a giocare e vincere da giovanissimo. Campione d’Europa Under 19 nel 2003, bronzo olimpico l’anno dopo fino alla notte di Wembley, quando il difensore nato a Pisa ma livornese d’adozione ha alzato al cielo un trofeo che all’Italia mancava da qualcosa come 53 anni. Il tutto al termine dell’ennesima prestazione da incorniciare in cui il Chiello, insieme al ‘gemello’ Bonucci, ha messo la museruola a un certo Harry Kane facendo piangere l’Inghilterra intera. Un trionfo, come raccontato a 'Il Tirreno', da dedicare anche alla sua Livorno.
"Livorno rimane il mio angolo privato, il posto dove il calciatore si mette da parte, vive con la famiglia, riesce a staccare dalle tensioni. Mi ricarico con un po’ di salmastro: perché Torino è bella ma il mare manca troppo. E ogni volta che torno qui esco e percorro lo stesso tragitto: passo dallo stadio, vado lungomare, e torno verso casa. Vedo posti che mi hanno dato tanto e mi ricordano l’essenza di quello che siamo, le emozioni che avevo da bambino. Quelle che ti fanno raggiungere traguardi importanti e superare le difficoltà della vita. Tutto è cominciato qui quando avevo 16 anni, nel Livorno di Igor Protti e Osvaldo Jaconi".
CHIELLINI ALLA JUVE, UNA STORIA DI SUCCESSI
Chiellini arriva alla Juventus appena ventenne nell’estate del 2005 dopo una buona stagione in prestito alla Fiorentina, club con cui debutta in Serie A. Molto stimato da Fabio Capello, nonostante la giovanissima età e la forte concorrenza in quella che è una vera e propria corazzata, Chiellini colleziona 17 presenze a cui vanno aggiunti sei gettoni in Champions League giocando prevalentemente da terzino sinistro. La storica prima è il 15 ottobre 2005, quando Chiellini subentra nel finale di Juventus-Messina al posto di Nedved, oggi vicepresidente bianconero. A raccontare i contorni del suo trasferimento alla Juve, intervistato da 'JTV', qualche anno fa è stato proprio il diretto interessato.
"Ero in comproprietà con la Roma e l’ultimo giorno di mercato il presidente del Livorno Spinelli mi chiamò dicendomi che c’erano dei problemi e dovevo raggiungerlo a Milano. Mi disse: ‘Ti vendo ad una delle migliori squadre d’Italia, ma mi devi promettere che accetterai qualsiasi cosa'. Arrivo nell’hotel a Milano, ci sono i dirigenti della Roma abbastanza arrabbiati. Mi chiudono in una stanza, si apre la doppia porta e trovo Moggi, Giraudo e Bottega. In quel momento ho capito che sarei andato alla Juve”.
Nell’estate 2006 il terremoto provocato dallo scandalo Calciopoli relega la Juventus in Serie B, una mazzata che di fatto costringe la società a puntare forte su alcuni giovani come Marchisio e lo stesso Chiellini. Il difensore livornese così diventa un titolare ed è tra i grandi protagonisti della cavalcata bianconera, realizzando pure una doppietta contro l’Arezzo di Conte nella gara della matematica promozione in Serie A.
Nella stagione successiva con Claudio Ranieri in panchina c’è la vera svolta della carriera di Chiellini che, complice il grave infortunio occorso a Jorge Andrade e le prestazioni non troppo convincenti del giovane Criscito, viene schierato stabilmente dal tecnico romano al centro della difesa accanto a Legrottaglie. Quelli saranno anni decisamente cupi per la Juventus, che dopo un terzo e un secondo posto, chiude per due volte di fila il campionato addirittura in settima posizione.
Per il primo Scudetto bisognerà quindi aspettare l’arrivo di Antonio Conte, che costruisce gran parte delle sue fortune proprio sulla difesa a tre di cui Chiellini è un elemento imprescindibile, formando quella che è già passata alla storia come la BBC. Schierato sul centro-sinistra con Bonucci centrale e Barzagli sul centro-destra , negli anni si consacra come uno dei migliori interpreti del ruolo a livello mondiale, contribuendo in modo decisivo a tutte le vittorie bianconere. Nel 2018, dopo il trasferimento di Buffon al PSG, Chiellini diventa ufficialmente capitano.
L’unico rammarico a livello di club restano le due finali di Champions League perse sotto la gestione Allegri: nel 2015 contro il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar e due anni più tardi contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, oggi suo compagno alla Juventus di cui è diventato una bandiera nonostante una passione giovanile mai nascosta per il Milan, confessata durante una diretta Instagram.
“Io ero tifoso del Milan, mi sono innamorato a inizio anni '90 e lo sono stato fino a quando non sono arrivato in Serie A. Mentre mio fratello era juventino e ci prendevamo in giro, come mio padre con mia madre che era milanista. Quando ho firmato per la Juve nel 2004 non ti dico come l'hanno presa…".
I riconoscimenti a livello internazionale comunque non mancano di certo, a partire dalle parole pronunciate da José Mourinho in occasione di un Manchester United-Juventus del 2018:
“Bonucci e Chiellini dovrebbero tenere un corso universitario ad Harvard per come difendono. Sono fantastici, assolutamente fantastici”.
La pagina più buia della lunga carriera di Chiellini arriva nel 2019 quando, alla vigilia della gara di campionato contro il Napoli e dopo aver segnato il goal decisivo nella prima giornata contro il Parma, rimedia la rottura del legamento crociato anteriore in allenamento. Rientra appena in tempo per sollevare al cielo la coppa del nono Scudetto consecutivo, ma i problemi fisici continueranno a tormentarlo per tutta la stagione successiva tanto che qualcuno mette in dubbio la sua partecipazione a Euro 2020.
GettyLA LUNGA AVVENTURA IN AZZURRO: DALLE OLIMPIADI A EURO 2020
Chiellini invece proprio agli Europei dimostrerà di essere ancora uno dei migliori difensori su piazza, guidando il gruppo al trionfo di Wembley. Ovvero la definitiva consacrazione anche a livello internazionale e il modo migliore per meritarsi il rinnovo biennale con la Juventus. Come detto d’altronde la carriera di Chiellini in azzurro è costellata di successi, ad iniziare da un altro titolo europeo conquistato nel 2003 a livello Under 19 in un gruppo di cui facevano parte tra gli altri Simone Padoin (oggi collaboratore di Allegri), Alberto Aquilani, Ciccio Lodi, Gianpaolo Pazzini e Raffaele Palladino.
All'epoca promettente terzino sinistro del Livorno, Chiellini viene impiegato dal CT Paolo Berrettini addirittura come esterno di centrocampo ed oggi grazie a quel successo è uno dei soli dodici giocatori che hanno vinto gli Europei sia a livello giovanile che con la nazionale maggiore alla pari di Moutinho, Quaresma, Iker Casillas, Iniesta, Mata, Piqué, Sergio Ramos, David Silva, Fernando Torres, Henry e Trezeguet.
Un anno dopo Chiellini si toglie un'altra bella soddisfazione, conquistando la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004. L'ultima ottenuta dal calcio azzurro fino ad oggi. E pazienza se il futuro capitano della Juve gioca solo due piccoli spezzoni di gara in una squadra che tra gli altri annovera un certo Andrea Pirlo, ovvero colui che sarà prima suo compagno e poi suo allenatore in bianconero.
Anche in Nazionale qualche cocente delusione non è mancata, dalla finale di Euro 2012 persa in modo rovinoso contro la Spagna alla mancata qualificazione per i Mondiali del 2018. Un'onta per l'intero sistema cancellata dalla notte di Wembley, con Chiellini a sollevare una coppa attesa dal lontanissimo 1968. E soprattutto un sogno realizzato, come raccontato da Chiellini a 'Il Tirreno'.
"Ho avuto la fortuna di vivere un mese e mezzo in una sorta di bolla, in un crecendo di emozioni che mi hanno portato a realizzare qualcosa impossibile da sognare, neanche da bambino. Alzare la Coppa da capitano della nazionale di calcio".
Sogno azzurro che però non è ancora finito. Ora l'obiettivo infatti si chiama Qatar 2022. La storia di Chiellini continua tra Juventus e Nazionale, i due grandi amori di uno dei più forti difensori di sempre.


