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Pep Guardiola Manchester City 2019-20Getty Images

Guardiola a DAZN: "Se non vinco la Champions con il City avrò fallito"

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Si tratta di uno degli allenatori più forti degli ultimi vent'anni, di uno dei più vincenti, di uno dei più innovativi. Pep Guardiola ha fatto, e continua a fare, la storia del calcio. Attualmente al Manchester City, dove quest'anno si è dovuto arrendere al Liverpool in Premier League.

Ma c'è ancora la Champions League, e in un'intervista esclusiva a DAZN spiega proprio il suo approccio con questa coppa.

"Bisogna vincerla prima, perché non so cosa proverei, visto che ancora non è successo. Ci ho provato il primo anno, il secondo, il terzo, il quarto…gli anni in cui sono stato qui. Se posso giocarla, posso vincerla. Se non la vinco avrò fallito ma l’importante è averci provato. Quello che ho vinto non mi dà il diritto morale di saperne di più. Ho vinto perché avevo squadre incredibili e giocatori incredibili ma voglio continuare a vincere. Ciò che aiuta a vincere è il lavoro e lo stesso diritto che abbiamo di vincere la Champions ce lo hanno an che le altre squadre. Non siamo migliori per essere noi stessi. Non ho mai vinto la Champions senza che la mia squadra fosse se stessa. Certo, poi ci vuole un pizzico di fortuna, ci sono le decisioni che ora con il VAR influiscono molto di più. La delusione arriva quando te ne vai sapendo che non sei stata la squadra che avresti voluto, ma lo sport continua e ti concede un’altra rivincita. Se non vinci, che fai? Nello sport si perde più di quanto non si vinca. Ho cercato di mantenere la calma dopo un successo, cercare di non dormire male la notte dopo una sconfitta e ricominciare di nuovo. È la cosa migliore".

Tornando tra i confini nazionali, Guardiola non ha dubbi: il Liverpool di Klopp è stato ed è l'avversario più duro di tutta la sua carriera.

"Di gran lunga. Il rivale più duro che abbia mai affrontato nella mia carriera è il Liverpool di quest’anno e dello scorso. Domina in tutto. Se ti lasci dominare ti blocca in area e non ne esci più. E quando li domini, corrono come nessun altro. E sono velocissimi nell’indietreggiare. Sono molto forti anche nella strategia. I giocatori hanno una grande forza mentale. È la squadra che più volte mi ha fatto pensare a come poterla battere. Ho sempre detto che il Real Madrid è una squadra storicamente molto forte, che mi ha aiutato a migliorare come allenatore grazie a partite difficilissime contro Jose Mourinho, Pellegrini e tutti gli altri allenatori che ha avuto. Se mi chiedi qual è stato l’avversario più difficile da decifrare e gestire, ti dico che sicuramente è il Liverpool. Questo non vuol dire che ha più facilità a vincere. Quando sono arrivato in Inghilterra il Liverpool dei primi anni era una squadra più piccola rispetto ad oggi e il Real Madrid era più forte. Ora questo Liverpool rappresenta la squadra più difficile che abbia mai incontrato in tutta la mia carriera di allenatore".

Più del Real Madrid quindi, che adesso è allenato da Zidane. L'allenatore spagnolo confessa un "amore" a sorpresa per il francese.

"Entrambi. Come giocatore…quanto mi sarebbe piaciuto giocare con lui! Purtroppo ho avuto la sfortuna di incontrarlo quando ho giocato contro la nazionale francese. Credo che il suo calcio sia ottimo sia nel bene che nel male e sono contento per lui. Anche se la gente non ci crederà perché si tratta del Real Madrid, sono molto contento che a persone come lui le cose vadano bene perché è fatto per il calcio. Se ha fatto quello che ha fatto, vincendo tre Champions consecutive e togliendo tre scudetti al Barcellona quando il Barcellona ha dominato negli ultimi 10 anni come mai nessuno nel mondo, dimostra la sua capacità".

Sulla sua filosofia da allenatore, Guardiola svela una piccola, ma fondamentale richiesta, che chiede sempre ai suoi giocatori.

"La pretesa che ho sempre avuto come allenatore, sia del Barcellona che del Bayern, che qui al City, è che la squadra doveva giocare come piaceva a me, come volevo. Ho detto che anche io merito di essere felice, non solo i calciatore. Ed io sono felice quando vedo la squadra giocare come ci piace giocare, come vogliano noi".

Infine, Guardiola dedica un messaggio anche a David Silva, che lascia il Manchester City e che sarà molto difficile da sostituire.

"Acquistare qualcuno con le sue qualità, non solo tecniche ma soprattutto di leadership e di competitività, è molto difficile. Quindi sostituirlo sarà molto difficile. Ha un modo unico di controllare il pallone ed inserirsi nello spazio. In questi quattro anni insieme la cosa che mi ha sorpreso di più, però, è la sua voglia di vincere".

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