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Gomez MetalistGetty

Gomez prima dell'Atalanta: i soldi facili e la fuga dalla guerra

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Catania, estate 2013. Il Papu Gomez ha appena concluso la migliore stagione della sua carriera, trascinando i rossazzurri a un passo dall'Europa League con otto goal e sette assist.

Sono tanti i club che bussano alla porta del club etneo per assicurarsi il Papu, ma la scelta dell'argentino cade sul Metalist Charkiv, la squadra che in quel periodo rappresentava la crescita del calcio ucraino in Europa insieme allo Shakhtar.

Il trasferimento si farà per 7 milioni (praticamente una miseria se si considera i prezzi di mercato di oggi) mentre Gomez andrà a guadagnare 2 milioni a stagione per 4 anni. Ma quella di andare in Ucraina si rivelerà la scelta peggiore nella carriera del Papu.

"Avevo 25-26 anni ed ero ancora giovane. Mi cercarono l’Inter e l’Atletico del Cholo Simeone che però non avevano la potenza finanziaria di adesso e non potevano permettersi di pagare i 10 milioni richiesti dal Catania. Ci fu un’offerta del Metalist che giocava in Champions League e combatteva per il titolo ucraino con lo Shakhtar, in rosa c’erano molti argentini e mi dissi: ‘bene, se non posso andare all’Atletico o restare in Italia, almeno vado a giocare una competizione europea e a guadagnare più soldi’.

Un anno dopo il suo arrivo al Metalist, nell'agosto 2014, per Gomez inizia un vero e proprio dramma. In Ucraina scoppia la guerra, la situazione diventa insostenibile anche per i calciatori e il Papu e costretto a fuggire in Argentina.

Gomez MetalistGetty

"Girano con i mitra, la gente viene uccisa per strada, non voglio tornare, ho paura". Il Metalist non ha però intenzione di mollare Gomez. Qualche tempo prima sei giocatori dello Shakhtar avevano persino fatto ammutinamento, rimandendo in Francia dopo un'amichevole.

Nel settembre 2014, finalmente, la situazione si sblocca. Gomez avrebbe voluto tornare al San Lorenzo in prestito, ma il Metalist apriva solo a cessioni a titolo definitivo. Sul Papu ci scommette l'Atalanta, che con quasi cinque milioni dà inizio a una delle storie di calcio più belle degli ultimi anni.

Alejandro Gomez AtalantaTwitter

"Al Metalist passai un anno terribile, mi servì solo dal punto di vista economico. Fui costretto a ricominciare da capo all’Atalanta che allora non era il club che è oggi“. Ma con Gomez lo è diventato. E pensare che lui era andato sino in Ucarina per fare il salto di qualità.

In sei anni alla Dea sono arrivate prima la qualificazione in Europa League e poi quella in Champions, il tutto condito da 222 presenze e 53 goal da capitano, trascinatore, uomo squadra.

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