
I diritti tv della Serie A vengono assegnati a MediaPro. Ma neanche il tempo per l’assemblea di Lega di votare a favore dell’offerta degli spagnoli che si passa già alle carte bollate, con Sky sul piede di guerra. Su quello che appariva come il primo successo del nuovo commissario Giovanni Malagò, peraltro conseguito a distanza visto che è già volato a Pyeongchang dove il 9 febbraio iniziano le Olimpiadi invernali, si addensano già diverse ombre.
MediaPro ha offerto 1000 € in più della base d'asta, fissata a 1 miliardo e 50 milioni di €. Entro 45 giorni l'Antitrust dovrà ratificare l'assegnazione
MediaPro ha presentato un’offerta di mille euro superiore alla base d’asta fissata dalla Lega nel bando. Più precisamente ha messo in busta un miliardo, 50 milioni e mille euro a stagione per il triennio 2018/21. Entro 45 giorni dovrà pronunciarsi l’Antitrust nazionale chiamata a ratificare l’assegnazione. È un via libera di rito, ma dato il clima acceso non sarà un esame banale.
GettySky, attraverso i suoi avvocati, ha diffidato infatti la Lega serie A dall’assegnare a MediaPro i diritti audiovisivi, visto che il gruppo spagnolo, pur avendo presentato un’offerta per il bando rivolto esclusivamente agli “intermediari indipendenti”, non opererebbe come un intermediario indipendente ma come un vero e proprio operatore della comunicazione, attivo sul territorio e nei confronti degli utenti violando il paragrafo 5.3 del bando.
E inoltre essendo preclusa ad un unico operatore della comunicazione l’aggiudicazione di tutti i diritti in esclusiva (no single buyer rule) l’assegnazione a MediaPro viola, per Sky, anche l’articolo 9.4 del Decreto Melandri e il paragrafo 24.b delle Linee Guida.
MediaPro avrebbe infatti avviato nel corso della trattativa privata una negoziazione con la Lega per “realizzare uno o più canali tematici anche sotto forma di canali ufficiali della Lega”, curandone i palinsesti e la veste editoriale. MediaPro inoltre avrebbe negoziato con l’intenzione di “vendere spazi pubblicitari sugli stessi canali”, “concludere accordi per la distribuzione di tali canali con gli operatori della comunicazione interessati” e ripartire i profitti con la Lega. Per questo Sky chiede alla Lega di considerare l’offerta di MediaPro inammissibile e quindi di interrompere le trattative private con il gruppo spagnolo e di escluderlo immediatamente dalla procedura di assegnazione.
Sky contesta a MediaPro: 1. l'essere un operatore media e non un intermediario 2. l'avere tutti i diritti della Serie A in violazione della Legge Melandri ("no single buyer rule") 3. la realizzazione di uno o più canali tematici della Lega e 4. la relativa distribuzione e raccoltà pubblicitaria
Al di là del giuridichese qual è il nocciolo della quesitone? A rigore di bando, MediaPro si è presentato con un intermediario indipendente. Vale a dire un soggetto, che non essendo un’emittente alla stregua di Sky e Mediaset, ha acquistato il pacchetto “global” con tutte le partite in cambio di un miliardo, cinquanta milioni e mille euro. A questo punto, come l’intermediario Img, per i diritti esteri della A, dovrebbe formulare suoi pacchetti e rivenderli in Italia agli operatori tv, delle telecomunicazioni o di Internet. Da queste vendite dovrebbe recuperare i soldi investiti e possibilmente guadagnarci.

Il fatto è che in queste settimane MediaPro ha anche discusso con la Lega la possibilità di creare un canale ad hoc della Serie A e in Lega è stata depositata un’offerta specifica sul punto, sia pure fuori dal bando. In pratica, Mediapro con proprie telecamere confezionerebbe il prodotto “partita” e farebbe da editore di programmi di approfondimento e analisi dei match, raccogliendo anche la pubblicità.
Dove sarebbe visibile questo canale? Evidentemente su quelle piattaforme disponibili ad “affittarlo” così com’è, pagando un “canone” a Mediapro e alla Lega. Questo modello di business permetterebbe forse più facilmente di realizzare profitti, rispetto all’ipotesi prevista dal bando in cui gli spagnoli dovrebbero vendere per oltre un miliardo pacchetti di partire a quegli stessi operatori tv, telco e Ott che finora non hanno offerto più di 830 milioni di euro.
L'ipotetico canale della Serie A targato MediaPro sarebbe visibile su quelle piattaforme disponibili ad "affittarlo" chiavi in mano (come avviene ad esempio già ora per i canali di Eurosport) pagando un canone agli spagnoli e alla Lega
Come andrà a finire? Molto dipenderà dalle prescrizioni dell’Antitrust, ma effettivamente l’opzione del canale non appare strettamente in linea con l’attuale bando. Quindi la Lega volesse portare avanti il progetto alternativo del canale dovrebbe muoversi fuori dai termini dell’asta su cui però hanno fatto affidamento in questi mesi tutti gli operatori. Un vero rompicapo. Malagò farà bene a tornare presto dai Giochi Olimpici.
