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Mkhitaryan Genoa RomaGetty

Goal da bordocampo - Da assist-man a bomber: Mkhitaryan fa il professore

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Ci sono un portoghese, un inglese e un francese. La formazione ufficiale della Roma sembra quasi l’inizio di una barzelletta. Ma oggi per il Genoa non c’è nulla di divertente, questi fanno davvero sul serio. 

A Marassi la mia “postazione bordocampo” è talmente vicina alla linea laterale che a volte vorrei chiedere al guardalinee di spostarsi perché non si vede la partita. 20 goal segnati nelle prime 10 gare stagionali e una serie di risultati utili che va avanti da mesi. La Roma ha la stessa identica faccia del suo allenatore: seria, disinvolta, preparata. I mediani vanno in verticale, gli esterni spingono coi tempi giusti, gli attaccanti non danno punti di riferimento: “Oh no! Questa non ci voleva!” si sente dalla panchina. Spinazzola sente un tirotto all’adduttore: “Bruno entra tu, dai il cambio!”.

Perin guida la difesa con ordine e tiene alta tensione. Capisce perfettamente quando un tiro non può dare fastidio: “Va bene se calcia da lì eh!” e quando invece si deve cambiare il livello di attenzione. Ad esempio, prendete Mkhitaryan, con lui non si può mai stare tranquilli. Tratta il pallone come un professore e col primo controllo ne supera sempre un paio. È il giocatore che fa più assist in campionato ma prima di questa partita è anche quello che ha tentato più conclusioni senza mai trovare la via del goal. Della serie: ci prova, ma non segna mai.

Come non detto: cross in mezzo e 1-0. Se la palla circola dalle sue parti, oggi non c’è nulla da fare, nemmeno nel gioco aereo. La Roma è talmente dominante che Maran è preoccupato pure quando ha il possesso: “Se la perdiamo adesso, siamo messi male!”. Fonseca invece muove il pallone con le parole, ma soprattutto legge la partita a livello tattico studiando gli avversari: “Sono a 3 ragazzi! Sono a 3 in difesa!”.

Cristante lancia Bruno Peres, spallata a Biraschi e servizio per l’armeno. Il gol del vantaggio è carattere, voglia, reazione dopo il pareggio. Ma Fonseca non si fida mai: muovi, gioca, accorcia: “Dare tutto ragazzi!”. Rispetto per il Genoa e consapevolezza che la partita è ancora aperta. Più che un trequartista Mkhitaryan sembra una punta consumata: Pedro lo pesca in area e lui sforbicia da campione, tripletta e partita chiusa. Juan Jesus da bordocampo gli urla: “Micky non preoccuparti, te lo tengo io il pallone” e lui risponde: “Va bene tio, non dimenticarlo però. È pur sempre la prima volta...”.

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