Il rigore è netto, Dijks si fa anticipare da Candreva, lo stende, rigore. Appunto.
Il rigorista dovrebbe essere Lukaku, a giudicare anche dalla reazione di Conte nel post partita, arrivato più di un’ora dopo il fischio finale: “Se Lautaro fosse il rigorista designato? Certe cose preferisco rimangano nello spogliatoio (pausa) ma è certo che i particolari fanno la differenza” .
Lukaku prende la palla sì, ma è automatico il gesto che gliela vede passare a Lautaro, che a sua volta si era già messo sul dischetto. Lukaku gli lascia la palla , gli dà un bacio sulla nuca e in spagnolo-argentino, lui che è poliglotta gli dice: “Dale Lauti” . Lautaro abbassa la testa, quasi a ringraziare, bacia il pallone e lo appoggia sul dischetto.
Vuole il rigore per tornare a segnare, perché col Brescia non ci riesce e prende a calci il palo, perché il palo col Bologna lo prende con un colpo di testa, appena prima del tap-in di Lukaku per l’1-0. In quel goal c’è tutto il momento di Lautaro, che la propria frustazione, nonostante il goal dell’amico non riesce a nasconderla. Se non l’avete a mente, qui sopra trovate gli highlights della partita: appena la palla entra, guardate Lautaro, non Lukaku. L’argentino sfoga una manata a terra, quando capisce che lui ha preso il palo e il goal l’ha fatto un altro, si butta a guardare il cielo e a pensare chissà cosa.
GettyTorniamo al rigore. Lautaro lo vuole calciare come quello nel derby l’anno scorso, a incrociare col destro, magari non a fil di palo, ma forte. Gli viene fuori un’altra cosa e Skorupski respinge, due volte considerando la ribattuta di Gagliardini. Conte in panchina urla un “NOOOO” istintivo, seguito da qualcosa che somiglia molto a un: “LO SAPEVO!” , annacquato dalle urla generali delle due panchine e che al 100% non possiamo confermare, ma ci somigliava molto.
Lautaro abbassa la testa e non la rialza per un po’.
Di lì a poco il cooling break spezza la partita e Conte, che ha paura il rigore sbagliato possa spezzare l’Inter, avvicinandosi a Lautaro, ma rivolgendosi a tutta la squadra grida un paio di volte: “Non piangiamoci addosso, non piangiamoci addosso!” .
Contemporaneamente Skorupski si avvicina a noi, fa come se il rigore non fosse mai esistito: “Ora il sole da fastidio eh? Entra da lì, non si vede niente” . Su ogni calcio d’angolo contro, il portiere del Bologna, una volta allontanatasi la palla, è costretto coi guanti ad asciugarsi le lacrime provocategli dalla luce. “Sapevi che l’avrebbe tirato lì?” gli chiedo. Lui: “No l’ho aspettato fino all’ultimo” . Lo dice Skorupski, lo mastica Lautaro, pensando al goal che non trova più. Nemmeno su rigore.




