In giorni di mercato già di per sé concitati, ad agitare ulteriormente le acque è la notizia dell'imminente passaggio di Dusan Vlahovic alla Juventus.
L'attaccante serbo ha avuto un impatto devastante sulla Serie A con la maglia della Fiorentina, diventando in un paio di stagioni uno dei centravanti emergenti più quotati in circolazione.
Un passaggio, quello in bianconero, che ha sorpreso molti. Tranne il diretto interessato. Fin da giovanissimo Vlahovic avrebbe avuto ben in mente il percorso che la sua carriera avrebbe intrapreso.
Lo ha raccontato un po' di tempo fa Valeri Bojinov, che lo ha visto crescere e ha condiviso con lui la maglia del Partizan Belgrado e ne ha parlato così a Transfermarkt.
"Vlahovic a 15-16 anni era matto, ma matto vero: mi diceva 'io divento il più forte di tutti, sono il nuovo Ibrahimovic di Belgrado, della Serbia. Giocherò nelle squadre più forti'. Mi piaceva questa sua arroganza, pensavo già allora che sarebbe diventato un giocatore forte".
Getty/GOALPer arrivare al livello di Ibrahimovic, di strada l'attaccante ne deve percorrere ancora parecchia. Ma i presupposti sono più che buoni. Dal momento dell'esordio in Serie A a oggi, il ventunenne ha realizzato 49 goal in 109 presenze. Poco meno di una rete ogni due partite.
Alla Juventus dovrà confermare di essere un attaccante in grado di sostenere la pressione di un ambiente ben più esigente rispetto a quello che sta per lasciarsi alle spalle.
Comunque andranno le cose, a ottenere ulteriore lustro dalla vicenda è Pantaleo Corvino. Il salentino è uno dei direttori sportivi migliori per quanto riguarda l'individuazione di giovani talenti destinati a diventare campioni. Vlahovic è l'ultimo di questi. Ma solo in ordine di tempo.


