
La rivelazione della Serie A 2018/19 ha un nome e un cognome: Krzysztof Piatek. L'attaccante polacco, portato in Italia dal Genoa la scorsa estate, in poche settimane ha già conquistato anche il Milan.
E dire che solo fino a qualche mese fa Piatek era praticamente un semi-sconosciuto non solo nel nostro Paese ma anche in Polonia, dato che aveva collezionato appena 15 presenze tra Under 20 e Under 21.
Prima del suo aquisto da parte del Genoa d'altronde Piatek aveva giocato per Zaglebie Lubin e Cracovia segnando appena 39 goal in 105 presenze nel campionato polacco, 21 dei quali però sono arrivati nella scorsa stagione.

Un bottino che gli è valso l'interesse del Genoa e l'approdo in Italia dove Piatek non ha certo perso tempo: 4 goal al debutto assoluto l'11 agosto in Coppa Italia contro il Lecce e 13 reti nelle prime 19 giornate di Serie A. In mezzo la prima convocazione con la Polonia maggiore e il primo goal segnato contro il Portogallo in Nations League.
A gennaio poi, complice il caso Higuain, su Piatek è piombato con decisione il Milan che per assicurarselo ha deciso di sborsare 35 milioni di euro contro i 4,5 spesi dal Genoa solo alcuni mesi prima per acquistarlo dal Cracovia.
Piatek però, nonostante la giovanissima età (compirà 24 anni il prossimo luglio), non ha certo sentito il peso di tale investimento e alla sua prima presenza da titolare ha firmato la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia con la doppietta realizzata contro il Napoli.
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Da allora Piatek non si è più fermato: 1 goal alla Roma, 1 al Cagliari e altri due all'Atalanta per un totale di 6 reti nelle prime 5 presenze tra campionato e Coppa Italia, cosa che al Milan non era riuscita neppure a Van Basten, Shevchenko o Weah.
Ecco quindi che, mentre qualcuno lo paragona proprio all'ucraino e in patria già lo definiscono il nuovo Lewandowski, a raccontare meglio di tutti Piatek è stato Gattuso.
"Non vede l'ora di giocare, vive per il goal. Krzysztof è come quei bambini che dicono "mamma, mamma, mamma". Lui invece grida "goal, goal, goal".
Una battuta, ovviamente, ma che spiega bene chi sia Piatek e cosa vuole dal calcio questo giovane ragazzo polacco che festeggia ogni rete mimando il gesto del 'pistolero'.
Un'esultanza la sua che ricorda la celebre mitraglia di un altro grandissimo attaccante del recente passato come Batistuta e nata proprio in Italia.
“Appena sono arrivato tutti mi chiamavano ‘bomber’, che in polacco ha un significato diverso: vuol dire ‘uno che spara, un pistolero’. Così ho pensato di festeggiare sparando”.
I tifosi del Milan adesso sperano che la pistola di Piatek non si inceppi mai. La qualificazione alla prossima Champions dei rossoneri, d'altronde, passa soprattutto da qui.




