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Gaston Ramirez Sampdoria Serie AGetty

Gaston Ramirez attacca: "Tante squadre di Serie A hanno nascosto i contagiati"

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Mondo del calcio diviso. Mondo dello sport, diviso. Mondo, diviso. C'è chi vuole tornare al più presto a lavorare, chi spera che la stagione calcistica 2019/2020 possa concludersi. E c'è chi non ci pensa, preferendo concentrarsi sulla famiglia, in attesa di novità riguardo la pandemia di coronavirus e il suo superamento.

Gaston Ramirez, trequartista della Sampdoria, invia un messaggio chiaro e conciso sul calcio, su cosa rappresenta e cosa dovrebbe fare in questo momento. I diritti tv, gli stipendi, l'aiuto al personale sanitario. Il giocatore uruguagio esprime le proprie idee.

Intervistato dal Secolo XIX, Gaston Ramirez ha applaudito la Sampdoria. A differenza di altri:

"Abbiamo affrontato la nostra emergenza con tranquillità, sentendo spesso i nostri compagni contagiati, che ci hanno sempre tranquillizzato sulle loro condizioni. La Sampdoria non ha tenuto nascosto nulla, tante altre squadre sì e non lo capisco".

Ramirez è convinto che molte squadre abbiano nascosto i contagiati:

“E’ una mancanza di rispetto verso chi è stato trasparente e verso le persone che sono entrate in contatto con i contagiati. Rivelarlo non è una macchia sulla fedina penale, è questione di salute ed etica. Se si vuole vincere la guerra bisogna isolare i contagiati. Qualcuno pensa seriamente che in A solo la Sampdoria abbia avuto 6-7 contagiati?".

L'ex giocatore del Bologna è duro anche sulla questione stipendi:

"I soldi in questo momento servono a una cosa sola, aiutare i medici, gli infermieri, la ricerca scientifica, acquistare le mascherine e i macchinari. Togliamoceli per questa finalità".

Il calcio è un mondo a parte per Gaston Ramirez e non deve essere più tale:

"Sento parlare tanto di diritti televisivi, tagli agli stipendi, mancati guadagni, come se solo il calcio stesse perdendo dei soldi. Le attività commerciali no? Chi viene messo in cassa integrazione e chi ci verrà messo dopo, chi sta perdendo o ha già perso il lavoro. Il calcio rischia di dare un'immagine distorta di sé, da 'mondo diverso".

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