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La svolta ambientalista di Flamini: "La missione è ridurre l'inquinamento chimico"

All'alba dei 38 anni, e con una carriera da calciatore ormai archiviata, la nuova vita di Mathieu Flamini è fortemente legata alla tutela dell'ambiente.

L'ex calciatore di Arsenal e Milan, infatti, è cofondatore della Gf Biochemicals, azienda che produce il levulinico, presente in molti prodotti cosmetici ai fertilizzanti fino alle plastiche biodegradabili.

L’azienda di Flamini - e della quale fa parte anche Santi Cazorla - lo produce però a partire dagli scarti agricoli, riuscendo così a tutelare i vincoli ambientali.

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"Quando nel 2008 ero a Milano, per giocare nel Milan, ho conosciuto alcuni ingegneri e scienziati italiani. Insieme abbiamo intrapreso questa strada, fatto un accordo con il Politecnico di Milano e sviluppato il bio-levulinico, ricavandolo da fonti biologiche rinnovabili". Ha spiegato l'ex centrocampista francese sulle colonne de 'Il Corriere della Sera'.

Obiettivo dichiarato è quello di contrastare l'inquinamento:

"La nostra missione è ridurre l’inquinamento chimico. La chimica è presente nei prodotti che usiamo tutti i giorni e molti consumatori non ne sono consapevoli".
"Tutti i prodotti di uso quotidiano, come shampoo, cosmetici, prodotti per pulire la casa, arrivano dalla chimica. La maggior parte di questi sono fatti a base di petrolio. Ora c’è una spinta dei governi e dell’Unione Europea per ridurre le sostanze che fanno male all’ambiente".
"Noi sostituiamo queste molecole inquinanti con molecole provenienti da scarti agricoli e residui. Lo scarto diventa una risorsa. E tagliamo le emissioni di anidride carbonica fino all’80%. Negli ultimi 12 anni abbiamo depositato più di 200 brevetti su 40 tecnologie diverse.
Produciamo solventi verdi, che commercializziamo nei settori della cosmetica, della cura della persona e della casa, delle vernici e dell’agrochimica. Lo facciamo sviluppando partnership con industrie importanti. Così sostituiamo il petrolio con fonti rinnovabili e acceleriamo la transizione ecologica. Ho visto con i miei occhi i danni dei cambiamenti climatici: lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari"

Impossibile, però, non aprire una parentesi sul suo vecchio mondo, il calcio, e soprattutto sul 'suo' Milan, fresco di Scudetto:

"Sono molto orgoglioso di questo scudetto. Il mix di giovani e giocatori d’esperienza come Ibrahimovic e Giroud è stata la chiave vincente. Undici anni senza titolo per un club come il Milan sono troppi. Zlatan? Ha qualità tecniche e mentali, voleva vincere anche in allenamento. Mi è sempre piaciuto lottare al suo fianco".

Flamini ha vestito la maglia rossonera dal 2008 al 2013, sbarcando in Italia quando sulla panchina milanista siedeva un certo Carlo Ancelotti:

"Ho scelto il Milan per lui. È un grande uomo, ha vinto tutto, ovunque, e protegge sempre i suoi giocatori. Sarà sempre un signore, un fuoriclasse dentro e fuori dal campo".
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