Con la maglia della Roma ha collezionato una sola presenza in prima squadra, ma Damiano Ferronetti si mostra grato alla società giallorossa al termine di una carriera finita troppo presto a causa dei troppi problemi fisici.
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L'ex difensore si racconta in un'intervista pubblicata sul 'Match Program' della Roma in vista della gara contro l'Udinese, due dei club con i quali ha trascorso parte della sua esperienza da calciatore: "Ho dedicato la mia vita al calcio, con la Roma ho potuto realizzarmi. Se poi non sono mai tornato ad indossare questa maglia è perché evidentemente non lo meritavo o non ne ero all’altezza. Mi piacerebbe allenare. Ho preso il patentino e credo di poter insegnare qualcosa. Soprattutto i valori. I valori che ho imparato crescendo nella Roma, a Trigoria”.
L'ex difensore ha sfiorato anche la maglia azzurra, una parentesi sfumata a causa degli infortuni: "Mi sono sempre rialzato, ogni volta riprendevo e ad un certo punto sono arrivato alle porte della Nazionale, stavo per essere chiamato per uno stage in azzurro. Ma fui costretto a fermarmi pure in quella circostanza”.
Ora la vita di Ferronetti è totalmente cambiata, il calcio è ormai alle spalle: "Lavoro in un studio medico da amministratore sanitario. Dopo aver smesso con l’attività agonistica, non ce la facevo più a stare a casa. Sono dell’idea che una persona debba lavorare. Ci si sveglia la mattina e bisogna fare qualcosa. Mi sono rimboccato le maniche, con umiltà".


