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Bolkiah GFXGoal

Faiq Bolkiah, il giocatore più ricco al mondo: che vuole solo giocare

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Quando, in una delle rare interviste concesse durante la sua giovane carriera, a Faiq Jefri Bolkiah, viene chiesta quale sia la sua routine giornaliera, il ragazzo, classe 1998, ride, si incespica, intimidito di una domanda così semplice. Cade dalle nuvole. Lui, al pari dell'intervistatore e del pubblico che ha seguito, sta seguendo e seguirà le sue dichiarazioni vita Progresif. Il calciatore più ricco al mondo, come è semplicistico, seppur veritiero, chiamarlo a livello giornalistico, racconta una vita da atleta, fatta solo di allenamenti, orari scanditi, noiosa routine, poco interessante. Vi aspettavate che il nipote del Sultano del Brunei parlasse di concubine, tigri al guinzaglio e miliardi di euro spesi in gioielli e automobili di lusso?

Figlio del Principe del Brunei, Jefri Bolkiah, nipote del Sultano, Hassanal Bolkiah, Faiq fa parte della seconda famiglia reale più ricca al mondo, dietro quella thailandese di cui Vajiralongkorn, Rama X, fa a capo, essendo l'attuale Re della Thailandia. Per i vicini del Negara Brunei Darussalam, la medaglia d'argento con una fortuna stimata tra i 17 e i 25 bilioni di euro. Per forza di cose, quindi, il 23enne nato a Los Angeles, cresciuto nel Regno Unito ma cuore pulsante della sua patria natia, viene chiamato calciatore più ricco al mondo, dando vita a quella simpatiche classifiche e graduatorie in cui viene stilata la lista dei giocatori che guadagnano di più e hanno messo insieme un patrimonio a dir poco considerevole, al top non solo relativamente al calcio, ma in generale per quanto riguarda lo sport e l'industria dello spettacolo.

Avete presente no, quei titoli sensazionalistici che piacciono tanto e spinti dalla noia di una serata con lo smartphone in mano, portano al click immediato? Non ci crederete mai, il più ricco al mondo non è Cristiano Ronaldo, non è Messi. Milioni di euro spesi ogni mese in una luna park con blackjack e lusso, cit. Sì, Bolkiah è sicuramente il calciatore con più disponibilità economica del pianeta, vista la famiglia di cui fa parte e sì, la bella vita, senza bollette, mutui e affitti da pagare, può travolgerlo quando e come vuole, inebriandosi di essa e delle sue infinite possibilità. Ma l'altra verità, innegabile dalle dichiarazioni del ragazzo, è che Faiq ama il calcio.

Ogni parte di ogni sua intervista, ogni riga dei servizi a lui dedicati, trasudano commenti che duole dirlo, sono ampiamente pronosticabili e scontati. Giustamente? In parte sì. Sei diventato calciatore professionista? Scontato, con il potere della tua famiglia. Hai la possibilità di vivere il pallone e vederlo in maniera sognante come di base dovrebbe esserlo? Ovvio, i soldi fanno la felicità. E giù a rincorrersi, centinaia e centinaia di reazioni su Youtube, Instagram, Bar Sport. Faiq Bolkiah, però, avrebbe potuto godersi i suoi miliardi senza puntare la sveglia. Suona ogni mattina, in hotel di lusso, in maniera leggiadra. Ma suona.

Nato a Los Angeles, Bolkiah è cresciuto nel Regno Unito, dove ha iniziato a giocare a calcio nelle giovanili dell'A.F.C. Newbury, società che nei ruggenti giorni di gloria è arrivata al massimo nella quinta serie inglese. La sua prima esperienza britannica è però con i piccoli coetanei dell'Argyle, nella cittadina di Woolton Hill. Qui Faiq comincia a prendere a calci il pallone insieme al cugino Ukasyah Wallace:

"Sono cresciuto in Inghilterra dove lo sport principale è il calcio. Ho sempre amato lo sport fin da piccolo, e il calcio mi è venuto naturale. Ho giocato per divertirmi da quando ero piccolo, e sono venuti a vedermi, come gli altri ragazzi, diversi scout. Vari club".

Se attualmente Bolkiah è il calciatore professionista - ancora una volta per chi non l'avesse capito, così ci leviamo il dente - più ricco al mondo, nel 2009 è il 'ragazzino che gioca a pallone nipote del Sultano del Brunei'. Beh, la posta in gioco è alta per tutti gli osservatori e i curiosi che si avvicinano al campo del Newbury. Forse anche pericolosa. Ma ghiotta. E così ci pensa il Southampton ad acquistare gli Under 11 Faiq e Ukayah per il proprio settore giovanile. La tenue luce dell'interesse arriva ad un terawatt di potenza, accecando i due ragazzi.

Perchè le storie del più ricco cominciano a girare nel Regno Unito e in giro per il mondo. Il parco macchine del Sultano del Brunei da 2 bilioni di euro viene fuori, così come le sfilate d'oro e pietre preziose derivanti dai profitti di gas naturali e petrolio. Faiq Bolkiah non viene però certo inserito in prima squadra ad appena 12 anni, grazie a questa nomea. E' pur sempre un ragazzino. La sua strada non sarà quella del cugino Ukayah, di cui si sono perse le tracce a livello calcistico. La sua sfocierà nel mare blu del Chelsea, dove si accaserà nel 2014 in seguito a provini, negativi, con Reading ed Arsenal.

Grazie agli ormai sedici anni sulla carta d'identità, Bolkiah potrà cominciare ad essere chiamato (sia chiaro, non convocato per gare ufficiali) per assistere agli allenamenti della prima squadra, conoscere idoli ed apprendere da loro. Avrà la possibilità di ricevere consigli persino dall'allora tecnico Josè Mourinho. Uno che se ha qualcosa da dire, la dice. Del resto aver avuto a che fare con Abramovich per anni non sarà stato certo semplice. Per Roman.

A proposito di idoli, Bolkiah ha evidenziato a 'Progresif' di aver sempre ammirato Ronaldo il Fenomeno e la sua capacità di andare dritto verso la porta, con decisione, tecnica, qualità. Ed è proprio questa, la maggiore capacità di Faiq. La velocità sulla fascia, visto il ruolo da ala destra. E' un ragazzo di 176 cm, longilineo, abile nel dribbling e nelle giocate singole, ma poco dotato dal punto di vista fisico. Un buon calciatore, senza però avere quel qualcosa in più. Le sue giocate mostrano un decennio, e oltre, in cui ha avuto a che fare con il pallone, crescendo man mano insieme ad esso, tra gioie e dolori.

Faiq Bolkiah ha le potenzialità per essere il miglior giocatore di Brunei. Il motivo? Gioca a calcio da quando ha memoria, è entrato nel mondo pallonaro non dalla porta principale, e nonostante qualche probabile avviso da parte degli allenatori giovanili avversari di andarci piano con il nipote del Sultano, ha sempre affrontato le vicissitudini di un ragazzino impegnato a farsi strada, tra falli subiti, goal sbagliati, insulti. Poi, non giriamoci intorno: le porte della Nazionale sarebbero state spalancate, così come un posto in una quantità spropositata di squadre mondiali.

A differenza dei suoi connazionali, però, Bolkiah si è dedicato al calcio sin da quando era bambino, innamorato, al servizio di esso. I giocatori di Brunei, con le dovute, minime, eccezioni, vi si approcciano troppo tardi. Alla domanda di un possibile arrivo in Europa da parte dei bruneiani, Faiq non ci ha girato attorno:

"Rispondendo onestamente, onestamente, onestamente, no. Non è solo l'impegno, è che non cominciano a giocare a calcio da giovani, ma quando sono grandi. A quel punto non prendi il calcio seriamente e non ti ci impegni al 150%. Quando ero piccolo, dopo la scuola pensavo solo al calcio. Calcio, calcio, calcio".

Bolkiah ripete onestamente tre volte, dice no alla possibilità di vedere giocatori professionisti del Brunei in Europa. La Nazionale della monarchia assoluta occupa le posizioni più basse del Ranking FIFA e milita e spesso ha giocato nel massimo campionato di calcio malese insieme alle squadre di club. Faiq si è avvicinato alle rappresentative giovanili statunitensi, per poi virare e scegliere il Brunei, con il quale ha militato sin dall'Under 13, per poi debuttare con i grandi nel 2016. I dati? Sei presenze ed un goal.

Proprio nel 2016 arriva il primo contratto da professionista, quando viene scelto dal Leicester appena laureatosi Campione d'Inghilterra. Vichai Srivaddhanaprabha, presidente delle Foxes che morirà tragicamente due anni più tardi, si muoverà di persona per portarlo in città, visto il rapporto di amicizia con la famiglia Bolkiah e il Brunei. Le relazioni bilaterali tra la Thailandia e Bandar Seri Begawan, capitale dello stato del Sultano Bolkiah, sono sempre state cordiali sin dal 1984 e il patron thailandese non ha avuto problemi ad acquistare Faiq, dandogli la possibilità di giocare nella squadra più importante del Regno Unito in quell'afosa estate.

Faiq, però, non esordirà mai con il Leicester. Giocherà cinque gare in Youth League, ma nulla più. Le gerarchie sono ben definite, e nonostante l'amicizia tra Vichai e i Bolkiah, Vardy e Mahrez sono di un livello completamente diverso. Deve rivedere i suoi piani, alla ricerca di essere veramente protagonista a livello professionistico. Nel suo destino c'è il Maritimo, squadra portoghese che farà scalpore per aver acquistato il nipote del bla bla, si è capito.

Anche in Portogallo, però, giocherà solamente tre presenze con la seconda squadra, senza mai militare in un campionato importante come quello lusitano, al primo livello della piramide nazionale. Sperava fosse lo step giusto per crescere e migliorare, ma nel 2021 l'addio è repentino:

"Il Maritimo informa di aver raggiunto un accordo con il giocatore Faiq Bolkiah per la risoluzione del suo contratto. La società ringrazia per lo sforzo e la dedizione con cui Faiq Bolkiah ha giocato per il nostro club, offrendogli sinceri auguri di felicità professionale e personale"

Grazie e addio. Pochi giorni fa, a fine dicembre 2021, in aiuto di Bolkiah e del suo sogno da calciatore è arrivata ancora una volta la Thailandia. Ci ha infatti pensato il Chonburi FC, a sud-est di Bangkok, a portarlo tra le proprie fila, con la speranza di migliorare sensibilmente il 12esimo posto dello scorso campionato. La compagine allenata da Sasom Pobprasert ha vinto il campionato solamente nel 2007, arrivando seconda in cinque occasioni nell'ultimo decennio. Le potenzialità per fare bene ci sono tutte, considerato anche il risicato svantaggio rispetto a Bangkok United e Buriram United, attualmente favorite per conquistare la Thai League 1.

Bolkiah è stato presentato in pompa maglia come rinforzo per vincere e i rappresentati del club hanno voluto precisare di come non abbia avanzato nessuna strana richiesta. Può anche essere il giocatore più ricco al mondo, ma desidera solo farsi strada e sì, andare oltre il suo status:

"Voglio che la mia famiglia sia orgogliosa di me".

Diversamente da quanto viene spesso affermato, Faiq Bolkiah non è certo l'erede al trono di Brunei. Lo zio Hassanal Bolkiah, Sultano da venti bilioni di dollari, ha come attuale successore il 47enne primogenito Al-Muhtadee Billah, Ministro Senior di Brunei. Il 14enne Prince Abdul Muntaqim, primogenito di Al-Muhtadee, viene subito dopo. La linea di successione vede poi Muhammad Aiman, nato nel 2015, e dunque Abdul Azim Bolkiah, figlio del Sultano con la seconda moglie e via via fino a Haji Jefri Bolkiah, 17esimo nella linea e padre di Faiq Bolkiah.

Un calciatore privilegiato, che può inseguire allegramente il suo sogno, allenandosi a più non posso, senza però essere stato baciato dal supremo talento della Dea calcistica. A 23 anni, con l'arrivo nella massima serie thailandese, finalmente in prima squadra, la sua carriera può veramente iniziare. Vicino alla patria, con il portafoglio pieno, ma un solo desiderio: giocare, provarci, brillare. Ah, i sogni, Colpiscono proprio tutti.

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