Vikash DhorasooGetty

L'ex Milan Dhorasoo entra in politica: "Berlusconi rappresenta tutto ciò che combatto"

Dopo una lunga carriera da calciatore che lo ha visto giocare anche in Italia con le maglia di Milan e Livorno, adesso per Vikash Dhorasoo inizia una nuova battaglia in campo politico.

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L'ex centrocampista francese, intervistato da 'SportWeek', infatti è candidato a sindaco di Parigi con una lista di estrema sinistra. Ma anche stavolta tutto nasce dal calcio.

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"Il sindaco del municipio locale voleva togliere un campetto su richiesta di abitanti agiati che non gradivano la presenza di ragazzi di origine araba e africana. Così abbiamo raccolto undicimila firme contro le loro mille e alla fine il campetto è rimasto lì. Vengo da un quartiere popolare di Le Havre, ho origini indiane e conosco le discriminazioni". 

Dhorasoo oggi non è più vittima di razzismo ma continua la sua battaglia accanto agli emarginati.

"Sono ricco, non subisco più discriminazioni perché i soldi mi hanno 'sbiancato', ma ho fatto mia la frase della scrittrice e attivista Toni Morisson che diceva 'la libertà serve a liberare qualcun altro'. Ormai per vivere a Parigi devi essere ricco. Voglio restituire Parigi a tutti i parigini". 

Le sue idee di sinistra peraltro erano evidenti già quando giocava nel Milan di Berlusconi.

"Galliani sapeva e mi lasciava tranquillo. Mi fecero solo capire che leggere la Repubblica davanti a tutti magari non era ben visto. Kaladze era affascinato dal successo di Berlusconi. Sheva voleva già all'epoca fare qualcosa per il suo paese. Al Milan parlavo spesso di politica con Costacurta, persona di centrodestra ma umanista, elegante". 

Diversa invece l'idea che ha Dhorasoo sul suo ex presidente, Silvio Berlusconi, anche lui sceso in politica nel lontano 1994.

"Berlusconi rappresenta tutto ciò che combatto. Lui ha sfruttato il calcio per arricchirsi, io ho giocato a calcio per spirito collettivo. Il passaggio però simboleggia anche il mio impegno politico: mi batto per gli altri. E contrariamente a Berlusconi non mi pongo come un modello da imitare, ma sollecito i cittadini a lottare per i diritti insieme a me. La politica non deve essere l'esclusiva di pochi". 

L'ex centrocampista dice la sua sul Milan di oggi e sulla sinistra nel calcio.

"Tutti i grandi club dal City al Psg appartengono a fondi che puntano solo a fare business. Ai tifosi dico: ribellatevi e tenetevi stretto San Siro. Mi dispiace non ci sia più Berlusconi che comunque amava il club. Nel calcio la sinistra diventa la destra perché i soldi sono al centro del sistema. E infatti a Livorno ero pagato solo se giocavo".

Dhorasoo infine si sofferma sul tema razzismo e confessa una passione a sorpresa per i colori nerazzurri.

"Quando Kean è stato insultato a Cagliari, il suo compagno Bonucci disse che in fondo era anche un po' colpa sua perché provocava: e la gara dopo Moise è finito in panchina. Noi neri dobbiamo organizzarci e arrivare al potere per cambiare le cose. Scudetto? Ne ho abbastanza della Juve. Anche se ho giocato al Milan, tifo Inter". 

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