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Sebastiano Esposito Romelu Lukaku InterGetty Images

Esposito a DAZN: "Conte è bastone e carota, Lukaku mi ha aiutato sempre"

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Tra Lukaku e Lautaro, è spuntato Sebastiano Esposito. Il talento 2002 si è saputo prendere l'Inter a dispetto della giovanissima età, aiutato da ambiente e squadra ma soprattutto grazie a tanto tanto carattere.

Guarda 'Piedi X Terra: Sebastiano Esposito' su DAZN

L'attaccante originario di Castellammare di Stabia, a DAZN, nella rubrica 'Piedi per Terra' parla del del feeling naturale nato con Lukaku e del rapporto con Antonio Conte.

"Io e Romelu siamo diventati amici in italiano: ha subito imparato la lingua e già per questo motivo è una persona da apprezzare. Poi mi ha aiutato sempre".

"La cosa che mi ha stupito è che mi conosceva già e non sapevo come. Abbiamo parlato un po’ e mi ha detto di aver guardato gli Europei dell’Under 17 e di avermi conosciuto lì. Quindi mi ha preso sotto la sua custodia all’interno dello spogliatoio ed è nato subito questo rapporto, fin dalle prime amichevoli e dai primi allenamenti. Ci chiamiamo 'frero'? Sì, a volte capita".

Da Lukaku a Conte, che dopo aver lanciato Esposito ne sta gestendo l'esplosione.

"Se gli do del lei? Ovviamente sì! E’ il mister e tutti fanno così. Penso sia bravo proprio a dare sia il bastone che la carota. Da fuori magari può sembrare che sia tutto bastone, invece non è così. Capisce i momenti in cui bisogna dare stimoli e quelli in cui bisogna dare una svegliata".

Dal campo alla sfera privata, dove il golden boy dell'Inter si sente più maturo dei suoi 17 anni.

"Quando ero piccolo sapevo di dover crescere in fretta. Non ero un bambino come gli altri, non potevo fare le stesse cose. Allo stesso tempo loro non potevano fare le stesse cose mie: giocare nell’Inter non è una cosa da tutti. Dovevo sacrificarmi ma allo stesso tempo avevo delle bellissime soddisfazioni. Non nego di sentirmi qualche anno in più... Tre anni in più me li sento".

Infine la domanda sull'effetto San Siro su un giovane calciatore, una miscela emotiva che Esposito descrive così.

"Io ti posso dire che l’ho visto prima dalla tua parte, poi l’ho visto dalla mia. Cambia tutto. L’atmosfera magari... Quando sei in silenzio in campo, non puoi starci perché senti un tifo, una pressione straordinaria. Tu torni a casa e ci torni con un bagaglio di emozioni incredibile. E’ difficile spiegare le emozioni che ho provato, le sensazioni. Veramente una cosa straordinaria. Un bambino, un ragazzo, un diciassettenne ma anche un venticinquenne sogna di giocare e provare queste emozioni".

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