Dapprima soprattutto come terzino sinistro, successivamente, negli anni della maturità calcistica, prevalentemente da difensore centrale mancino, Emiliano Moretti ha saputo togliersi da calciatore diverse soddisfazioni.
Nella sua lunga carriera, durata 21 anni, ha vestito la maglia di 7 club italiani e di una società straniera, il Valencia. Ovunque abbia giocato, è ricordato con affetto dai tifosi per essersi dimostrato sempre un'atleta esemplare sotto il profilo umano oltre che calcistico.
Oltre ad essere fra i calciatori che nel loro percorso hanno giocato sia con la Juventus sia con il Torino, è ricordato per un record che detiene ed è difficilmente battibile: Moretti è infatti il più anziano esordiente nella Nazionale maggiore.
DALLA LODIGIANI ALLA SERIE A CON LA FIORENTINA
Nato a Roma l'11 giugno 1981, Emiliano Moretti sviluppa fin da bambino il suo amore per il calcio. Tifoso della Lazio, a 10 anni entra a far parte del florido vivaio della Lodigiani, e con la storica società romana fa tutta la trafila nelle Giovanili, conquistando lo Scudetto con la formazione Berretti nella stagione 1997/98.
Fra gli elementi più forti di quella squadra, l'anno successivo arriva per il terzino sinistro la soddisfazione di completare il suo percorso nella storica società biancorossa. Moretti fa infatti il suo esordio fra i professionisti a 17 anni il 4 ottobre 1998 in Lodigiani-Juve Stabia 0-0, disputando gli ultimi 2 minuti di partita. In quella stagione gioca anche un minuto della sfida con l'Avellino il 21 novembre.
Nel 1999, ancor prima di compiere 18 anni, viene ingaggiato dalla Fiorentina. In viola, dopo una stagione di adattamento con la Primavera, nel 2000/01, sotto la gestione di Fatih Terim, viene aggregato alla Prima squadra. Fa il suo esordio assoluto con i toscani il 13 dicembre 2000 al Rigamonti nel ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia contro il Brescia (sconfitta per 3-1 dopo il 6-0 dell'andata) e a partire dal mese di febbraio è sempre convocato.
La svolta personale arriva con l'esonero dell'Imperatore e l'arrivo in panchina di Roberto Mancini. È infatti il tecnico jesino a dargli fiducia e a fargli fare l'esordio in Serie A da titolare al Menti contro il Vicenza (1-1) il 31 marzo 1981. Moretti ha ancora 19 anni ma dimostra subito grande affidabilità nel duplice ruolo di terzino e centrale mancino.
Nella sua prima stagione nella massima Serie, Moretti colleziona in tutto 13 presenze e si toglie anche la soddisfazione di vincere il suo primo trofeo: la Fiorentina, dopo aver eliminato il Milan in semifinale, si aggiudica infatti la Coppa Italia superando il Parma nella doppia finale. I toscani si impongono 0-1 al Tardini con goal di Vanoli in zona Cesarini, e poi pareggiano 1-1 in casa (reti di Milosevic e Nuno Gomes).
Nel 2001/02, nonostante la stagione travagliata per i gigliati, che perdono la Supercoppa Italiana contro la Roma e alla fine retrocedono in Serie B, il giovane romano è un titolare fisso della squadra (34 presenze, di cui 27 in campionato e 6 in Coppa UEFA) e si impone a tutti gli effetti fra i giovani talenti più interessanti del torneo. In molti mettono gli occhi su di lui, ma ad aggiudicarselo è la Juventus, che lo ingaggia a titolo gratuito quando la società toscana fallisce e deve liberare gratuitamente i suoi calciatori.
CARNEADE ALLA JUVENTUS
Dopo 47 presenze complessive senza reti in viola, Moretti a 21 anni approda dunque a Torino alla corte di Marcello Lippi, rientrato alla base per avviare il suo secondo ciclo bianconero. Subito arrivano per il terzino sinistro nuovi trofei: il 25 agosto il romano è titolare nel successo per 2-1 nella Supercoppa italiana a spese del Parma.
Il 24 settembre 2002 fa anche il debutto in Champions League, dato che viene impiegato da titolare dal tecnico viareggino nel netto 5-0 rifilato dai bianconeri agli ucraini della Dinamo Kiev. Ma in una squadra come la Juventus Moretti è inevitabilmente chiuso, e un po' a sorpresa, nonostante il buon rendimento, la Vecchia Signora decide di 'tagliarlo' a gennaio.
GettyI PRESTITI CON MODENA E BOLOGNA
Le 15 presenze messe insieme da agosto a gennaio resteranno le uniche per il giocatore romano con la Juventus. Moretti viene prima ceduto in prestito al Modena, da febbraio a giugno del 2003, poi acquistato dal Parma (1,8 milioni di euro) e da quest'ultimo girato a titolo temporaneo al Bologna, nella stagione 2003/04, in seguito all'acquisto di Marcello Castellini.
Con i Canarini ottiene la salvezza anche se il suo apporto sarà di appena 9 partite, mentre con i rossoblù dimostra che quanto di buono aveva fatto da giovanissimo con la casacca viola sulle spalle non era stato frutto del caso. Il tecnico dei felsinei, Carlo Mazzone, non esita ad affidarsi al ventiduenne nell'undici titolare dei rossoblù.
Sono 34 in tutto le sue presenze, di cui 32 in Serie A e 2 in Coppa Italia, con un rendimento di alto livello e un contributo indiscutibile alla causa per il 12° posto finale in classifica.
NELLA STORIA DEL VALENCIA
A conferma della stagione positiva in rossoblù arriva nell'estate del 2004 per Moretti la chiamata del Valencia, allenato da Claudio Ranieri. Il romano si trasferisce così a titolo definitivo in Spagna, e con lui sbarcano in forza ai Pipistrelli anche Stefano Fiore, Bernardo Corradi e Marco Di Vaio, che si aggiungono al veterano Amedeo Carboni.
In tutto sono così 5 gli italiani in squadra, oltre allo stesso allenatore, tanto da comporre una piccola colonia. Il 27 agosto 2004 la squadra di Ranieri batte 2-1 il Porto a Montecarlo e si aggiudica la Supercoppa europea. Per Moretti, che non è della partita perché impegnato nelle Olimpiadi di Atene con la Nazionale olimpica, è il primo trofeo internazionale della carriera.
Il giocatore italiano segna anche il suo primo goal in carriera: accade il 28 novembre 2004 nel match interno con il Maiorca (vittoria per 2-0 del Valencia). Benché Ranieri venga esonerato a stagione in corso, e i suoi compagni di viaggio facciano presto ritorno in Italia, l'esterno mancino romano vivrà in Spagna ben 5 stagioni, fra grandi soddisfazioni e brutti infortuni.
Dopo il 3° posto nella Liga nel 2005/06, diventa un titolare fisso della squadra bianconera sotto la gestione di Quique Sánchez Flores. Nel novembre 2006 però l'italiano si procura un brutto infortunio, la rottura parziale del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro.
Il problema fisico lo costringe ad oltre tre mesi di stop, ma non gli impedirà di essere protagonista di una stagione esaltante per la sua squadra, culminata con l'eliminazione dell'Inter di Mancini negli ottavi di finale di Champions League e con il raggiungimento dei quarti, dove la squadra spagnola sarà estromessa dal Chelsea (1-1 a Stamford Bridge, k.o. per 2-1 al Mestalla).
Un'altra annata da ricordare è il 2007/08, quando, nonostante un doppio cambio di allenatore, con Óscar Fernández prima e Ronald Koeman poi come successori di Sánchez Flores, e un percorso deludente in campionato (10° posto finale), il Valencia è protagonista di un cammino esaltante in Copa del Rey.
I Pipistrelli eliminano il Betis agli ottavi, l'Atletico Madrid (1-0 al Mestalla e sconfitta indolore per 2-3 al Calderón) ai quarti e il Barcellona (1-1 al Camp Nou e 3-2 in casa) in semifinale. Nella finalissima, i bianconeri prevalgono infine sul Getafe per 3-1 il 16 aprile 2008. Moretti aggiunge così la Copa del Rey al suo palmarés.
Chiude l'avventura spagnola con un bilancio di 172 partite e 4 goal, e quando saluta, nell'estate 2009, per far ritorno in Serie A con il Genoa, è consapevole di aver lasciato un bel ricordo di sé.
AFPIL RITORNO IN ITALIA CON IL GENOA
Archiviata l'avventura di successo nel calcio spagnolo, Moretti si rituffa in quello italiano con la maglia rossoblù. Il Grifone del presidente Enrico Preziosi allestisce una squadra importante per affrontare l'Europa League.
Nonostante i liguri siano eliminati già nel girone, il primo anno sotto la guida di Gian Piero Gasperini è molto positivo per il giocatore romano, che all'età di 28 anni inizia ad essere utilizzato prevalentemente da difensore centrale mancino e disputa 37 gare ufficiali in tutte le competizioni e il 30 agosto 2009 segna il primo goal in Serie A. Il suo è un colpo di testa vincente dall'interno dell'area, con cui i rossoblù superano 0-1 l'Atalanta a Bergamo nella 2ª giornata di campionato.
Più sofferte saranno per Moretti le successive due stagioni all'ombra della Lanterna: il difensore romano perde il posto da titolare nelle gerarchie del suo allenatore, che lo schiera 21 volte nel 2010/11.
Ma torna a giocare con regolarità dal 2011/12 (27 gare e una rete) e disputa una stagione importante nel 2012/13 (34 presenze), anni in cui si alternano alla guida tecnica della squadra diversi tecnici e lui dà un contributo fondamentale per la salvezza del Grifone, che si piazza per il secondo anno consecutivo al 17° posto.
L'avventura in rossoblù si conclude con 121 partite ufficiali e 2 reti.
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SIMBOLO DEL TORINO E IL RITIRO A 38 ANNI
A 32 anni molti ritengono Moretti sul viale del tramonto, e quando l'11 luglio 2013 il Torino lo acquista dal Genoa per 700 mila euro sono in molti a non dargli grande credito fra tifosi e addetti ai lavori.
Invece, grazie alla sua capacità di gestirsi e ad una vita rigorosa da atleta, il difensore romano stupirà ancora tutti e dimostrerà una grande longevità agonistica. Le sue prestazioni in allenamento convincono subito Gian Piero Ventura a dargli fiducia come centrale mancino nel suo 3-5-2 e Moretti diventa uno dei punti di forza del Toro che stupendo molti si piazza al 7° posto in Serie A e in seguito all'esclusione del Parma è ammesso all'Europa League.
Il debutto dell'esperto difensore è datato 13 agosto 2013 (sconfitta per 1-2 in Coppa Italia contro il Pescara), mentre il 24 novembre dello stesso anno l'ex giocatore del Valencia realizza la prima rete in granata nel 4-1 rifilato al Catania. Chiusa con 37 partite e un goal la prima stagione col Torino, Moretti nel 2014/15 è fra i protagonista della bella esperienza in Europa League: i granata superano il girone e compiono l'impresa ai sedicesimi, eliminando l'Athletic Bilbao grazie ad un'epica vittoria per 3-2 al San Mamés, dopo il pareggio per 2-2 nella gara di andata.
Il cammino nel torneo della squadra di Ventura si interrompe agli ottavi, con i russi dello Zenit che hanno la meglio nel doppio confronto (sconfitta per 2-0 a San Pietroburgo, successo per 1-0 allo Stadio Olimpico). Moretti a 33 anni disputa una delle stagioni più belle della sua carriera, con 47 presenze complessive e 2 goal. Il romano si toglie anche altre soddisfazioni: alla prima giornata di ritorno, il 25 gennaio 2015, in pieno recupero segna il goal con cui il Torino batte l'Inter al Meazza dopo 27 anni (0-1) e il 26 aprile è fra i protagonisti del Derby della Mole vinto dai granata dopo vent'anni (2-1) allo Stadio Olimpico.
Getty ImagesL'anno seguente, il 5 dicembre 2015, nella partita di campionato in casa contro la Roma (1-1) taglia insieme due traguardi: la sua 100ª presenza con il Torino e la 500ª da professionista. Moretti resterà in granata per ben 6 anni, la militanza più lunga con una squadra per lui, diventando una bandiera della squadra e giocando sempre da titolare anche sotto le gestioni di Sinisa Mihajlovic e Walter Mazzarri. Per il centrale mancino arriva anche la soddisfazione di portare in diverse occasioni la fascia da capitano al braccio come vice Vives, anche se dal 2016/17 decide di lasciarla al suo giovane compagno di squadra Benassi.
Dopo aver totalizzato 198 gare e 6 goal, il difensore romano decide di ritirarsi al termine della stagione 2018/19, culminata con un altro 7° posto sotto la guida di Mazzarri e una nuova qualificazione all'Europa League (dopo l'esclusione del Milan per il fair-play finanziario).
Il 22 maggio 2019, in conferenza stampa, annuncia la sua decisione a stampa e tifosi.
"Domenica prossima sarà l'ultima volta in cui mi vestirò da calciatore, come ho detto ieri ai miei compagni. Io sono contento perché chiudo una parentesi importante, molto bella, della mia vita. Chiudo cosciente di stare ancora bene. Ringrazio il presidente e il mister per aver provato a convincermi ma credo che sia il momento giusto".
È il 26 maggio, e lui sta per compiere 38 anni, quando il tecnico di San Vincenzo gli concede la passerella davanti ai suoi tifosi nei minuti di finale di Torino-Lazio.
Il risultato è ormai delineato, visto che i granata vincono 3-1, e anche se apparentemente la qualificazione europea è sfumata, Moretti può ricevere un ulteriore bagno di applausi dai tanti tifosi accorsi allo stadio. Curiosamente contro la squadra che era quella del suo cuore. Per lui anche uno striscione significativo:
"Uomo vero, un condottiero, il popolo granata hai reso fiero! Grazie Emiliano".
Già prima dell'inizio della gara, acclamato dalla Curva che grida il suo nome, Emiliano va sotto la Maratona e si commuove. Poi, dopo essere stato mandato in campo dal suo allenatore, al termine della partita è lanciato in area dai compagni ancora una volta sotto la Curva.
Mai una parola fuori posto o un atteggiamento sopra le righe, per un difensore che ha sempre parlato poco e le risposte alle critiche ha preferito darle in campo, allenandosi con professionalità e non risparmiandosi mai. Per questi motivi Moretti è riuscito a guadagnarsi l'affetto eterno del popolo granata. Le sue 601 presenze con 12 reti collezionate in carriera, del resto, non possono essere frutto del caso.
GettyLA NAZIONALE: DALL'UNDER 16 AL RECORD
Ma gli anni brillanti con la maglia del Torino fanno tagliare al giocatore romano anche un altro prestigioso traguardo. Il 18 novembre 2014, infatti, il Ct. dell'Italia Antonio Conte lo convoca per l'amichevole di Genova contro l'Albania.
Moretti gioca da titolare nella vittoria azzurra per 1-0, ed entra nella storia dell'Italia: a 33 anni, 5 mesi e 7 giorni il romano diventa infatti l'esordiente più anziano in Nazionale, battendo il precedente primato stabilito da Mauro Tassotti, che aveva debuttato in Azzurro a 32 anni nell'ottobre del 1992 (di recente fra i due si è inserito Francesco Caputo, 2° assoluto alle spalle di Moretti).
"È stata una convocazione arrivata grazie al Toro - commenterà - che in quel momento andava a mille".
Il difensore granata colleziona anche un'altra presenza, il 31 marzo 2015, nella gara amichevole disputata allo Juventus Stadium con l'Inghilterra (1-1). In questa occasione Moretti è subentrato nel finale a Chiellini.
Sebbene il suo apporto alla causa dell'Italia si limiti a 2 presenze, il suo approdo in Azzurro non può considerarsi casuale: prima infatti di raggiungere anche la Nazionale maggiore, Moretti aveva fatto una discreta trafila con le rappresentative minori.
Il debutto assoluto era arrivato addirittura con l'Under 16 ai tempi della Lodigiani, poi c'erano state l'Under 20, l'Under 21 (18 presenze) con gli Europei di categoria vinti nel 2004 battendo 3-0 in finale la Serbia e Montenegro con Gentile Ct., e, dulcis in fundo, l'Olimpica, con cui ha conquistato la medaglia di bronzo olimpica ad Atene sempre nel 2004.
LA NUOVA VITA DA DIRIGENTE SPORTIVO
Chiusa la carriera calcistica alle soglie dei 38 anni, Moretti è rimasto nel Torino, diventato per lui come una famiglia, nei nuovi panni di dirigente.
Per un periodo ha ricoperto l'incarico di Team manager, poi ha superato gli esami, diventando Direttore sportivo, e attualmente ricopre l'incarico di Collaboratore dell'area tecnica del club di Urbano Cairo.
Nella vita privata è sposato con la moglie Carolina, psicologa laureatasi con il massimo dei voti, che gli ha dato due figli, Matias e Aurora. È appassionato di cinema e l'11 febbraio 2019 è stato nominato 'ambasciatore dello sport' dal Consiglio regionale del Piemonte.
In tutte le piazze in cui ha giocato è ricordato positivamente per la professionalità e le doti umane dimostrate. E naturalmente si tiene stretto quel record in Nazionale non facile da superare.