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Ecco perchè la Juve è stata assolta a Napoli dalla responsabilità per l'operato di Moggi: Lucianone aveva agito per favorire Lazio e Fiorentina. Ma in appello...

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Martedì scorso la Juventus ha atteso soltanto un'ora, dalla sentenza letta in aula a Napoli dal giudice Casoria, per diffondere il comunicato con cui si faceva forte proprio dell'atto finale del processo penale su Calciopoli per dichiarare la propria "estraneità" ai fatti criminosi per i quali era stato condannato Luciano Moggi, e di conseguenza anche agli illeciti sportivi da lui compiuti, e preparare il terreno a  tutte le conseguenti rivendicazioni sopraggiunte negli ultimi giorni.

Ma come è possibile - è la domanda che tutti, a cominciare dai pubblici ministeri napoletani per finire ai semplici tifosi, si sono posti da allora - che il collegio giudicante abbia 'dissociato' in maniera così apparentemente illogica l'operato della dirigenza bianconera, ritenuta colpevole al pari di quanto avvenuto nel 2006 ad opera della giustizia sportiva, dalla "responsabilità" della società?

La risposta - non positiva per le aspirazioni di Andrea Agnelli - arriva dalle motivazioni della sentenza napoletana, che verranno depositate entro 90 giorni e che la 'Gazzetta dello Sport' ritiene di poter anticipare con buona sostanza.

"Tutto parte - si legge sulla rosea - dalla decisione dei giudici del Tribunale di Napoli che avevano ritenuto la Juventus non responsabile a livello 'civile', rigettando le istanze delle parti civili nei loro confronti. In verità bisognerà aspettare le motivazioni per capire il perchè della divisione tra le responsabilità di Moggi e quelle del club, ma con un pizzico di buonsenso giuridico si può ricostruire: per il Collegio giudicante responsabili della retrocessione di Brescia e Bologna (che si erano costituite chiedendo i danni) sono Lazio e Fiorentina (e per questo condannate come responsabili civili) con i buoni auspici di Moggi che, in questo caso, ha agito per favorire Lotito e i Della Valle (anche loro condannati) ma non la Juve. Bisogna anche ricordare che la Federcalcio non si era costituita parte civile nei confronti di nessuna delle società chiamate in giudizio e pertanto gli eventuali danni 'patiti' dalla Figc potranno essere richiesti solo alle persone fisiche".

Sistemato il 'paradosso' napoletano, problemi ulteriori per la Juve arriveranno dal processo di appello per Antonio Giraudo, visto che in quel caso già nella sentenza di condanna di primo grado ci sono parole che confliggono con la "non estraneità" asserita da Agnelli: "In quella circostanza - spiega ancora la 'Gazzetta' - nessuno si costituì parte civile nei confronti di club perchè non lo consentiva il tipo di procedimento (con rito abbreviato), ma è probabile che in appello le parti civili del processo Calciopoli si costituiscano parte civile nei confronti di Giraudo e della stessa Juve. E proprio in quella sentenza si parla di come Giraudo abbia contribuito 'in modo determinante al raggiungimento di tutti gli obiettivi' del sodalizio al fine di condizionare il campionato. Il gup Eduardo De Gregorio sottolinea che questo era mirato a favorire la Juventus...".

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