Pubblicità
Pubblicità

Donati a GOAL: "Gattuso è un esempio, tempo effettivo giusto per i tifosi"

Pubblicità

"Sì, Scott Brown era cattivo, cattivissimo anche in allenamento: entrare durissime, ma fuori dal campo era un ragazzo eccezionale": gli aneddoti della carriera di Massimo Donati sono tanti, troppi. Raccoglierli tutti è un'impresa.

Lui, che ha preso la valigia ed è diventato un'icona del calcio scozzese, al Celtic (e nell'ultima parte della sua carriera all'Hamilton e al St. Mirren. Tutto, però, partito dall'Italia: dall'Atalanta e dal Milan, ma non solo.

SEGUI GOALCUP, OGNI GIORNO IN DIRETTA SUL CANALE TWITCH DI GOAL ITALIA

Oggi allena il Legnago, in Serie D: lo fa trasmettendo i valori che ha acquisito nel corso della sua carriera, ripercorsa a GOALCUP, il format sui Mondiali in onda ogni giorno sul canale Twitch di GOAL Italia. Prima, però, ampia parentesi su Qatar 2022, a iniziare dall'assenza dell'Italia.

"Le prime partite dei Mondiali hanno confermato che non ci sono squadre semplici, non c'è una squadra più forte dell'altra. Se l'Italia si fosse trovata a giocare questa competizione, credo che avrebbe avuto i giocatori giusti per arrivare fino alla fine".

Nella sua carriera Donati ha giocato con alcuni dei nomi impegnati in Qatar, uno su tutti Paulo Dybala: la sua Argentina, però, ha iniziato male.

"Ho visto il primo tempo di Argentina-Arabia Saudita e potevano stare 3-0 o 4-0, l'aveva dominato. Poi c'è stato un calo di tensione: pensavano fosse semplice, che avessero chiuso la partita. Se molli un attimino, anche se sei più forte rischi di perdere le partite. E' sicuro che l'Argentina ha giocatori fortissimi: Dybala è uno di questi, uno di quelli che possono determinare le partite da soli. Al Palermo quando c'ero io era ancora un ragazzino, era un bambino. Viso pulito, si vedeva. Poi gli è bastato poco, due o tre anni. Le qualità tecniche si vedevano, ma è cresciuto in maniera esponenziale".

Il calcio verso il tempo effettivo: a Massimo Donati non dispiace l'idea.

"Da allenatore ti dico che se sto vincendo tutti quei minuti di recupero sono pessimi, se invece sto perdendo la partita... Non mi dispiacciono, comunque, perché il gioco viene fermato troppe volte durante la partita. C'è più spettacolo e la gente che paga i biglietti per vedere queste partite è giusto che se le godano il più possibile".

La nuova avventura da allenatore affonda le sue radici nel passato: ha iniziato presto a studiare per diventare tecnico, merito di alcuni suoi maestri.

"Questo percorso l'avevo già pensato da tempo, infatti il primo corso da allenatore UEFA B l'ho fatto a 28 anni: mi è sempre piaciuta l'idea di far crescere i giovani. Dal calcio ho avuto tanto e il mio primo obiettivo è quello di migliorare i giocatori, che dopo qualche anno poi tornano da te e ti dicono 'Grazie'. Cerco di far capire loro che non conta tanto l'aspetto fisico, tecnico, ma la determinazione, la voglia di arrivare in alto".

Un grande esempio Donati lo ha avuto, incontrando Gennaro Gattuso, poi diventato fondamentale sia nella Nazionale che nel Milan.

"Riguardo questo ho avuto un esempio clamoroso che è stato Gattuso: Gattuso da giovane non era alto, non era tecnico, non aveva grandissime qualità da calciatore, ma una testa che andava a seimila. Aveva una determinazione e una voglia di raggiungere il successo clamorosa: poi si è impegnato, è cresciuto fisicamente e tecnicamente ed è diventato campione del mondo, giocando un decennio del Milan. Merito suo, ma anche di chi l'ha aiutato: ecco, mi piace fare l'allenatore per questo, per aiutare a far crescere gli altri".

Due i maestri di Donati: Gian Piero Ventura e Gian Piero Gasperini.

"A me piace parlare di chi ho avuto: mi hanno dato tanto Ventura, di cui magari adesso, nel periodo dei Mondiali, è meglio non parlare... Ma è stato un grandissimo allenatore, ma proprio bravo. Con lui giocavo ad occhi chiusi, perché sapevo tutto quello che dovevo fare. E' stato un maestro: il secondo è Gasperini, che aveva concetti diversi rispetto a Ventura. Giocavamo bene, pur se con lui non sono arrivati i risultati".
Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0