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Carlo Ancelotti - NapoliGetty

Le difficoltà del Napoli: peggio solo nel 2007, spopola #AncelottiOut

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8 partite di fila senza vittorie, 3 sconfitte e 5 pareggi. Una crisi che ormai non si può più nascondere, quella del Napoli, resa ancora più evidente dalla valanga di fischi piovuta dal San Paolo sulla squadra intera dopo il crollo interno con il Bologna.

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I numeri sono impietosi: 20 punti in 14 partite, la zona Champions dista già 8 lunghezze. Un bottino così povero il Napoli non se lo prendeva dal 2007, da quando in panchina c'era Reja ed era il primo anno di Serie A. Da lì, mai così male nell'era De Laurentiis. Donadoni nel 2009 aveva fatto, come Ancelotti, 20 punti in 14 gare: era stato esonerato.

Il clima si fa sempre più cupo: il 'Corriere dello Sport' racconta il silenzio più totale negli spogliatoi, finché è stato capitan Insigne a prendere la parola e fare un duro discorso alla squadra. Il primo, dopo Ancelotti, Oggi ce ne sarà un altro a Castel Volturno: annullato il giorno libero, tutti in campo e parola ad Ancelotti, che potrebbe andarci duro, come ha fatto il suo capitano.

"Avrò il piacere di confrontarmi con i giocatori: la maggior parte delle responsabilità mi toccano, è inevitabile, ma credo che anche loro debbano assumersi una percentuale. Il momento è troppo negativo perché sia colpa soltanto di uno, e l’assunzione delle responsabilità è la prima cosa se dobbiamo uscirne velocemente".

La rete intanto si è già schierata: spopola l'hashtag '#AncelottiOut'. Per il futuro possono essere decisive le sfide contro Udinese e Genk. Peraltro, secondo 'La Repubblica', c'è anche l'ipotesi del ritiro, voluto dalla squadra prima dell'Udinese. Quella che potrebbe essere l'ultima spiaggia.

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