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Daniele De Rossi Roma ParmaGetty Images

De Rossi e il rifiuto alla Roma a 9 anni: "Volevo stare con gli amici"

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Ci sono storie d'amore che nascono in maniera un po' strana, prima di sbocciare in tutto il loro splendore. Uno dei due innamorati non si accorge immediatamente di come il proprio destino sia indissolubilmente legato a quello della propria amata. Poi, scocca la scintilla. E i due diventano una cosa sola. Può accadere nella vita, ma anche nel calcio. E Daniele De Rossi e la Roma - sì, loro - ne sono la testimonianza.

Balzaretti e i suoi compagni: guarda il video su De Rossi su DAZN

19 stagioni con la maglia giallorossa incollata alla pelle, 616 presenze, 63 reti. Un amore durato dal 2001 al 2019, più il percorso nelle giovanili giallorosse. Eppure, lo sapevate che a 9 anni De Rossi non aveva accettato di andarci, alla Roma? Un apparente paradosso, un chiaro controsenso, a ripensarci oggi. Ma è un aneddoto che corrisponde alla realtà, come raccontato da lui stesso qualche anno fa al sito della UEFA.

"Ricordo che venni preso dalla Roma quando avevo 9 anni, nel 1992; tuttavia rifiutai quella chiamata, perché volevo restare con gli amici".

Normale: a 9 anni De Rossi non è ancora De Rossi, ovvero uno dei giocatori più importanti della storia della Roma e uno degli eroi di Berlino, ma solo un bambino come tanti altri, con sogni e amicizie da coltivare. Magari non sa, o non sospetta, che il treno giallorosso passerà una seconda volta. O magari sì, almeno nel proprio inconscio.

A quei tempi, prima di approdare alla Roma, Daniele milita nelle giovanili nell'Ostia Mare, "un club dilettantistico un po' atipico, perché non è la classica squadra del paesino o della borgata. Ostia è una città di 400 mila abitanti, quindi è già una via di mezzo tra una squadretta e una società professionista, come possono essere Roma o Lazio. Al suo interno esiste anche una certa selezione".

Dopo qualche anno, quasi inevitabile, ecco la seconda chiamata della Roma. Niente titubanze: stavolta De Rossi dice sì all'innamorata, lui che ha da sempre il giallorosso nel cuore, ed è lì che prende definitivamente vita una delle relazioni sentimentali più vere, più belle e più sentite del calcio moderno.

"Il mio passaggio alla prima squadra della Roma è stato graduale. Ricordo con grande emozione il primo giorno a Trigoria, ero un ragazzino. Ho in mente anche il distacco con l'Ostia Mare, i campi in erba, l'abbigliamento, gli scarpini nuovi. Tutte cose che mi facevano quasi pensare di essere entrato in una dimensione di ben'altra caratura, anche se poi il pallone era sempre lo stesso".

Poche stagioni nelle giovanili, l'esordio con Fabio Capello e il resto è storia. De Rossi scala rapidamente le gerarchie, segue le orme dell'amico Totti, diventa un uomo bandiera come se ne vedono pochi prima di chiudere in Argentina. Sfiora lo Scudetto, conquista il Mondiale. E, soprattutto, diventa una cosa sola con la Roma. Dopo averla inizialmente rifiutata.

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