Quella del 18 novembre del 1989 è una data che il calcio italiano, ma non solo quello, non scorderà facilmente: è la data del decesso di Donato Bergamini.
Donato è un calciatore: si fa chiamare "Denis", ha 27 anni e gioca al Cosenza: è centrocampista, ma quel giorno di novembre va incontro alla partita più difficile.
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Veste la maglia del Cosenza, ma lui è nato ad Argenta, in provincia di Ferrara: il 18 novembre viene trovato morto sulla statale 106 Jonica, vicino a Roseto Capo Spulico. Le prime ricostruzioni sono complesse: per alcuni sembra trattarsi di suicidio.
Secondo le testimonianze, Bergamini si sarebbe buttato tra le ruote di un camion che l'avrebbe poi trascinato per 60 metri: nonostante l'indagine sia stata archiviata, l'ipotesi non è mai stata ritenuta credibile.
"Nel nome di Denis", libro edito da Cairo e scritto da Francesco Ceniti, ricostruisce le vicende di quel tragico evento, compreso l'incredibile seguito giudiziario durato oltre 20 anni.
Si tratta di un testo scritto quasi come fosse un giallo, pur essendo un libro pieno di riferimenti storici: non è un romanzo, ma l'autore riesce a coinvolgere il lettore in una vicenda che, alla fine, ha visto la famiglia di Denis lottare per la verità. La stessa messa in luce dall'autore.