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Venezia 2001 2002Getty Images

Da Zamparini a Pippo Maniero: com'era l'ultimo Venezia in Serie A

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L'ultima squadra a festeggiare il ritorno in Serie A è il Venezia, che ha prevalso nel doppio confronto con il Cittadella valido per la finale playoff di Serie B. Un successo che riporta i lagunari nel calcio che conta, dopo 19 anni di purgatorio nelle serie minori. Il Venezia manca infatti dalla massima serie dalla stagione 2001/02: un'annata travagliata per i veneti, ma partita con ben altri presupposti.

I primi anni del nuovo millennio rappresentano letteralmente un'altra era geologica in senso calcistico. Era il periodo delle 7 sorelle e del calcio italiano che aveva un ruolo ben maggiore rispetto a quello attuale. In questo contesto, il Venezia riesce a ritagliarsi il suo spazio. Memorabile in particolare la stagione 1998/99, con la rimonta salvezza firmata da Walter Novellino in panchina e da Alvaro Recoba a inventare magie sul rettangolo verde.

Dopo la retrocessione in Serie B al termine della stagione 1999/00, i lagunari impiegano un solo anno per tornare in massima serie. Era un Venezia tutt'altro che disprezzabile, con Giampiero Maini a garantire qualità e quantità in mediana e il tandem offensivo Di Napoli-Maniero a regalare goal con continuità. Per affrontare al meglio la nuova stagione di Serie A, oltre a confermare Cesare Prandelli in panchina, il presidente Maurizio Zamparini si assicura rinforzi d'esperienza come i difensori Jimmy Algerino (reduce da 5 stagioni al PSG) e Joachim Bjorklund (ex Rangers e Valencia) e il centrocampista Mauro Bressan, protagonista di annate positive alla Fiorentina.

In squadra ci sarà pure quel Matías Donnet (autore di sole due presenze in campionato) che a dicembre del 2003 segnerà un goal decisivo nella Coppa Intercontinentale giocata contro il Milan (lui militava al Boca Juniors).

Venezia psGoal

Ci sono tutti i presupposti per un'annata ricca di soddisfazioni, ma il campo dà risposte ben diverse. I lagunari cominciano infatti nel peggiore dei modi, con 6 sconfitte in altrettante gare. Un trend che porta all'esonero di Prandelli, sostituito da una coppia di tecnici formata da Alfredo Magni e dal giovane Beppe Iachini. Il cambio dà una scossa alla squadra, capace di pareggiare contro Milan e Lazio nelle prime due gare della nuova gestione tecnica. Si tratta tuttavia di un fuoco di paglia, come confermano le settimane successive.

L'annata del Venezia diventa ogni giornata più deludente. Buso lascia il posto dopo pochissimo ad Alfredo Magni, che regala la prima vittoria in stagione soltanto al 16 dicembre, con un 2-1 ai danni dell'Udinese, che non porta tuttavia alla tanto attesa svolta della stagione. Il girone di ritorno, se possibile, risulta anche peggiore, con una serie incredibile di risultati negativi ed alcune sconfitte che lasciano davvero di stucco i tifosi del Venezia (come un cinque a zero subito dal Piacenza)

I lagunari chiudono l'annata all'ultimo posto, retrocedendo in Serie B con ben 5 giornate d'anticipo. Un campionato colmo di ombre, nel quale una delle poche luci è rappresentata dal bomber Pippo Maniero. Nonostante i risultati deludenti della squadra, riesce comunque a segnare 18 goal piazzandosi al quarto posto nella classifica marcatori.

Il campionato 2001/02 pone fino al ciclo virtuoso del Venezia tra fine anni '90 e inizio anni '00. Nell'estate del 2002 Zamparini lascia la presidenza del club per passare al Palermo, portando con sè tantissimi giocatori (Di Napoli, Maniero, Bilica, Conteh e Santana, per fare qualche nome). Santana che tra l'altro gioca ancora adesso, con la maglia del Palermo. I lagunari vivono annate difficili, arrivando addirittura al fallimento e alla necessità di ripartire dalla Serie D. Un inferno chiuso dal goal al Cittadella di Bocalon, entrato di diritto tra gli idoli arancioneroverdi.

Filippo Maniero Venezia 2002Getty

Adesso il Venezia sogna di tornare protagonista anche in Serie A, dimenticandosi gli ultimi anni difficili ma anche l'ultimo anno trascorso in Serie A, pieno di delusioni: la speranza è quella di rivivere la stagione 1998/1999, quando la squadra guidata dalla coppia Recoba-Maniero riuscì a prendersi una insperata salvezza, oltre che una serie di goal che i tifosi non potranno mai dimenticare.

E proprio Pippo Maniero, intervistato adesso dalla 'Gazzetta dello Sport' dopo la promoione del Venezia in Serie A, affida la sua eredità all'attuale centravanti della squadra: Francesco Forte.

"Non lo conoscevo, ma ha dimostrato di che pasta è fatto. Conosco bene sia il ruolo che la categoria, e i tanti goal che ha segnato (15 quest’anno, 17 in quello precedente con la Juve Stabia, ndr) sono sinonimo di grandi qualità. Adesso però deve confermarsi in Serie A, spero ne abbia l’opportunità. Lui il nuovo Maniero? Glielo auguro! In quattro anni ho fatto 54 goal, immagino sarebbe soddisfatto se dovesse fare come me".

Insomma, resta solo da capire chi interpreterà il ruolo di nuovo Recoba: magari è lecito aspettarsi un colpo di calciomercato ad effetto da parte del presidente Duncan Niederauer, l'uomo che ha riportato il Venezia in Serie A...

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