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Cristiano Ronaldo a DAZN: "Mi piace tutto della Juventus, in futuro non farò l'allenatore"

Passato, presente e futuro: Cristiano Ronaldo si racconta senza filtri a DAZN nell'ultimo episodio del 2019 di 'Linea Diletta', disponibile sull'app dal 26 dicembre. Intervistato da Diletta Leotta, il fenomeno della Juventus analizza i suoi primi 18 mesi in bianconero parlando dell'universo Juventus ma anche dei suoi piani a breve-medio termine. 

Guarda l'intervista completa di Cristiano Ronaldo a 'Linea Diletta' su DAZN

Proprio sul suo futuro il portoghese non sembra avere dubbi: non lo vedremo nelle vesti di allenatore.

"In questo momento, non mi interessa diventare allenatore: ma magari un domani mi annoierò e me ne verrà voglia, mai dire mai... Se diventassi allenatore, sarei un motivatore: l’allenatore deve trasmettere le sue passioni e i suoi talenti alla squadra. Per esempio a me piace divertirmi, dribblare, tirare, fare goal: dovrei trasmettere tutto questo alla squadra, da motivatore, sicuro".

Nei suoi piani c'è ancora il calcio giocato, nonostante sia ormai ad un passo dalle 1000 presenze in gare ufficiali in carriera. 

"Rispetto a quando avevo 18 anni è cambiato davvero tutto... A quei tempi, quando iniziavo a giocare a calcio, lo vedevo in modo diverso: è una passione più ingenua, più spontanea, magica. Oggi ho la stessa grande motivazione nel giocare a calcio, sono felice di giocare, ma adesso le priorità sono altre: devi vincere, devi alzare trofei, devi sempre essere al top. A quei tempi non avevo queste pressioni, pensavo solo a divertirmi! Adesso ci sono molte responsabilità, ma la mia motivazione è sempre la stessa. Il calcio continua a farmi stare bene, mi dà felicità, ma certo quando inizi da ragazzo è davvero speciale. Detto questo, sono contento e motivato, voglio giocare ancora per molti anni...”

E i tifosi della Juventus sperano che Cristiano possa continuare ancora a lungo con la maglia bianconera. A Torino il portoghese ha trovato un ambiente in cui si è subito adattato alla perfezione.

"Il mio primo ricordo torinese? Mi ricordo bene la presentazione allo stadio, era emozionante: c’erano i tifosi, c’era la mia famiglia, c’erano i miei amici. Mi piace tutto della Juve: è il miglior club italiano, c’è una grande storia alle spalle, sono contento di essere qui, ho desiderio di vincere tanti trofei con la Juve".

Tutto è cominciato la famosa notte della rovesciata allo Stadium, quando il mondo Juve ha reso omaggio a un campione assoluto. 

"La rovesciata contro la Juve è il goal più bello della mia carriera, contro Gigi Buffon. Una rete unica in uno stadio unico, contro una grande squadra, una notte davvero speciale. Tutte le volte che incontravo Buffon in questi anni mi sembrava sempre una bella persona, allegra e positiva e anche in quell’occasione si dimostrò così: mi fece i complimenti, ho un ricordo bello di lui anche in quella serata, nonostante avesse subito da me quel goal. Ma lui è proprio così come lo vedevo, ora me ne accorgo ogni giorno: sempre rilassato, sempre generoso, grande persona, ti sorprende ogni giorno".

Cristiano Ronaldo Real Madrid Juventus bicycle kick goal Champions League 2017Getty Images

E anche quando gli viene chiesto qual è il difensore più difficile contro cui ha mai giocato Cristiano non può che rivolgere il suo sguardo verso i propri compagni di spogliatoio.

"Sinceramente, i più difficili da affrontare sono quelli con cui mi sfido ogni giorno in allenamento: Bonucci, Chiellini, De Ligt. Prima di arrivare alla Juve, ricordo che il più temuto era Chiellini..."

Sul miglior giocatore della Serie A pochi dubbi...

"Sono stato premiato io, quindi per adesso sono io. Vedremo chi sarà l’anno prossimo...  Qui in Serie A ci sono davvero tanti giocatori di grande valore, vedremo. Intanto è stato bello essere votato dai colleghi, ho potuto dire loro “grazie” e conto di vincere anche l’anno prossimo".

Il grande sogno del popolo juventino è però vedere CR7, che ha già vinto in carriera cinque Champions League, alzare la coppa più importante anche con la maglia bianconera.

"La Champions è la miglior competizione del mondo per club, è il torneo nel quale mi piace di più giocare in assoluto, è speciale. E' completamente diverso dalla Serie A, anche nel pensiero".

Cristiano Ronaldo Diletta LeottaDAZN

La Champions League, vinta sia con il Manchester United che con il Real Madrid, non è però il trofeo più significativo nella bacheca di Cristiano, che regala anche un aneddoto assolutamente inedito.

"Il titolo di Campione d’Europa col Portogallo è il premio più importante che abbia mai vinto. É stata una serata incredibile, indimenticabile: ho pianto, ho riso, ho sofferto, ho gridato, mi sono ubriacato... Non c’è da ridere! Durante quella partita, ho pianto talmente tanto da essere disidratato: così, a fine partita, nei festeggiamenti, ho bevuto un bicchiere di champagne e mi ha subito dato alla testa. Non bevo mai, ma quel giorno era così speciale, il trofeo più importante di sempre".

Infine una curiosità sulla sigla che è diventata un brand universalmente riconosciuto: CR7. Che scopriamo però non essere usata dai suoi amici, compagni e familiari per rivolgersi al campione portoghese. 

"A casa mi chiamano “Ronaldo”: sia mia sorella sia mia mamma, a scuola invece mi chiamavano “Cristiano”, nel mondo del calcio “Roni” o “Cris”; ma CR7 no. Forse fuori dal campo, i tifosi mi chiamano “CR7”.

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