La serata di Rino Gattuso, a Roma. In uno stadio in cui ha sempre giocato da avversario, ma in cui è riuscito spesso ad esultare. Come questa sera, all'Olimpico, con il Napoli che ha conquistato la Coppa Italia battendo la Juventus di Maurizio Sarri ai calci di rigore.
Quello dagli undici metri è il primo trofeo dell'era coronavirus in Italia, ma anche il primo titolo da allenatore di Gattuso, che da giocatore ha vinto tantissimo sia con la Nazionale, sia con la maglia del Milan: ora può entrare anche nella lista dei tecnici capaci di conquistare qualcosa a grandi livelli.
Partito malissimo alla guida del Napoli, alla fine Gattuso è riuscito a fare quadrato insieme ai giocatori azzurri, plasmandoli ed invertendo la tendenza di una stagione a dir poco complicata e da record in negativo. Risalita in campionato, prima dello stop per coronavirus, arrivo in finale di Coppa Italia e titolo al cielo.
Quel titolo di Coppa Italia che Gattuso aveva sfiorato, almeno fino alla finalissima, nel 2017, quando alla guida del suo vecchio Milan venne battuto dalla Juventus di Allegri per 4-0: stavolta invece ad esultare è proprio l'allenatore calabrese, in un periodo per lui molto difficile.
Oltre il calcio, infatti, Gattuso negli scorsi giorni ha dovuto fare i conti con la prematura scomparsa della sorella Francesca, venuta a mancare nelle scorse settimane a causa di un malore accusato a febbraio. Ed è proprio a lei che il tecnico del Napoli ha rivolto il primo pensiero nel post partita, parlando ai microfoni della Rai.
"Il mondo del calcio mi ha dato tanto, più di quanto gli abbia dato io. Mi ha fatto diventare quello che sono diventato. Nella vita pensi sempre che prima debba toccare ai tuoi genitori, e quando ti accade quello che è accaduto a me non lo digerisci. Ma il calcio è un lavoro serio, lo faccio con grande passione perché mi ha dato tanto, e so che non posso mollare di una virgola".
Il successo del Napoli porta tra l'altro la società azzurra a superare l'ex Milan di Gattuso per numero di Coppa Italia vinte: sono sei, alla pari con la Fiorentina. Per il tecnico del team partenopeo, invece, è la seconda, dopo averla conquistata proprio in rossonero nel 2003.




