Si parlerà dell'Italia Campione d'Europa per giorni, mesi, anni. Evento essenziale per lo sport, ma non solo. Tra le dichiarazioni virali, i festeggiamenti da social, anche le strane parole usate durante la finale contro l'Inghilterra. Dopo quanto accaduto con Jordi Alba prima di battere i rigori, capitan Giorgio Chiellini è stato nuovamente protagonista.
Il difensore dell'Italia è infatti diventato simbolo assoluto della Nazionale non solo per il grandioso Europeo, ma anche per quanto fatto prima e durante i tiri dagli undici metri. Dopo il "mentiroso" a Jordi Alba, il " Kiricocho " prima del rigore finale di Saka, che ha consegnato al team Mancini il trofeo dopo 53 anni.
A pochi secondi dalla battuta di Saka parata da Donnarumma, Chiellini ha urlato 'Kiricocho': il labiale ha scatenato i tifosi argentini, che hanno subito pensato a tale parola. Parola poi confermata dallo stesso difensore della Juventus in un video twitter indirizzato al giornalista sudamericano Christian Martin.
Ma cosa significa Kiricocho? La realtà si mischia alla leggenda: secondo questa, infatti, sarebbe stato il nome di un tifoso dell'Estudiantes, presente agli allenamenti della squadra ogni qual volta un giocatore del suo team si infortunava più o meno in maniera grave.
Si narra che Carlos Bilardo, ct dell'Argentina 1986 e tecnico dell'Estudiantes Campione del Metropolitano albiceleste nel 1982, avesse mandato il tifoso a seguire le squadre avversarie per scaramanzia. Un mito portato anche in Europa nel corso degli ultimi anni.
Nel 2010 Capdevila, difensore della Spagna, urlò a Robben tale parola prima di un suo errore nella finalissima che vide l'Olanda perdente. Più recentemente, invece, nella Champions 2020/2021, Bono, portiere del Siviglia, l'ha utilizzata contro Haaland, p rima del rigore sbagliato dal norvegese. Che di riflesso l'ha ripetuta, ammettendo però di non conoscerne il significato.
Chiellini è stato l'ultimo di una serie di utilizzatori della parola, uno degli strani miti del calcio. Nessun potere sovrannaturale, ma un mito che resiste nei decenni e che ora fa ampiamente parlare di sè, anche a quarant'anni dal suo primo utilizzo. Utile o meno, rimane la vittoria degli Europei da parte dell'Italia e l'errore di Saka, giovane talentino che avrà tempo, tantissimo tempo, per rifarsi.
