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Chi è Evan N'Dicka, il difensore centrale preso dalla Roma

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Nell’ultimo quinquennio la crescita dell’Eintracht Francoforte è stata vertiginosa: la vittoria dell’edizione 2021-2022 dell'Europa League, che ha  seguito il trionfo in DFB-Pokal nel 2018, ne è stata la consacrazione, nonché il punto più alto raggiunto dal club negli ultimi decenni.

Un successo che ha probabilmente rappresentato il picco della carriera per tanti giocatori che difficilmente raggiungeranno top club in futuro. Per Evan Ndicka, invece, potrebbe essere semplicemente uno dei tanti trofei.

Può sembrare un’affermazione esageratamente ambiziosa, è vero, ma il difensore classe 1999 sembra veramente destitano ad una carriera importante. Impervia, piena di ostacoli, in cui il classico ‘uno su mille’ diventa spesso ‘uno su centomila’. Eppure il potenziale del ragazzo è enorme e i suoi miglioramenti mostrati negli ultimi anni in Bundesliga fanno pensare ad un grande futuro, ma anche per il presente.

È difficile trovare qualcuno in Germania che abbia avuto una curva di crescita come la sua. Quando è arrivato all'Eintracht nel 2018 era solo uno dei tanti giovani che si erano messi in luce nella Ligue 2, la seconda serie francese. Giocava nell’Auxerre, che lo aveva pescato da Parigi, la sua città natale. Dopo l’esordio a 18 anni è stato chiaro a tutti il suo talento, che già in realtà si intuiva dal suo percorso nelle giovanili della Francia: ha origini camerunesi, ma si è sempre legato ai Blues. Anche se ancora non ha raggiunto la Nazionale maggiore.

Evan Ndicka FrankfurtGetty

Ha bruciato le tappe a livello giovanile, crescendo anno dopo anno. E quando l’Eintracht ha investito quasi 6 milioni di euro per portarlo in Germania in pochi sono rimasti stupiti. O meglio, all’inizio qualcuno il naso lo ha storto: N'Dicka non aveva mai giocato in una prima divisione. Ma dopo averlo visto in azione, lanciato immediatamente nell’undici titolare da AdiHütter, è stato chiaro a tutti il motivo. Titolare già al primo anno, come terzo di sinistra della difesa. Un ruolo sin da subito apparso perfetto per le sue caratteristiche.

“Il suo miglioramento mi ha stupito molto, è stato fenomenale. È molto attento nell’analisi del suo gioco, umile e sempre molto presente”, ha detto di lui Adi Hütter.

Per la verità le prime uscite sono state da centro-sinistra di una difesa a quattro, prima che Hütter disegnasse quel 3-4-3 con il tridente Rebic-Jovic-Haller che per una stagione ha fatto impazzire le difese della Bundesliga. Ndicka si è messo immediatamente a suo agio, sempre sul lato sinistro, andando a formare con un altro nuovo arrivato come FilipKostic un asse mancino solido, sicuro e soprattutto con una grande intesa. Non è certamente un caso che entrambi fossero in campo anche nella finale di Europa League dal primo minuto, così come è stato praticamente per tutta la durata dell’esperienza di entrambi a Francoforte.

Questa continuità ha aiutato Ndicka, Rookie del mese a marzo 2019 e candidato per il titolo stagionale. Partendo da ottime doti atletiche è riuscito a raggiungere anche una solidità tecnica molto rilevante. Merito delle poche, ma buone,  sperimentazioni da esterno sinistro della difesa a 4, riproposta in alcune salse da Oliver Glasner, ma anche delle comparsate da centrale della difesa a tre, ruolo coperto poco  - come d’altro canto quello di terzino - ma nel quale si è districato senza troppi problemi, pur non sentendolo pienamente suo. Non come quello di centro-sinistra. Con il passare del tempo ha aggiunto una buona progressione, oltre che abilità nel gioco aereo che viene spesso esaltata nelle sortite offensive su calci da fermo. 

Abituato a stare alto, ha imparato anche a correre all’indietro in campo aperto, pure se con il supporto delle coperture preventive. Insomma, raramente si è trovato a fronteggiare un avversario in uno-contro-uno. Non che non lo possa fare, comunque: è una componente che potrebbe fare fatica ad aggiungere. Meno bene, invece, la marcatura stretta dentro l’area. Sicuramente qualcosa da migliorare.
La sua ricettività però lo rende un giocatore ancora con tanti margini di miglioramento, seppur il fatto di aver sempre reso meglio in una difesa a tre lo possa limitare almeno in parte. Tutti aspetti su cui potrà lavorare in futuro, un futuro che sarà lontano da Francoforte.

A 24 anni è pronto per un nuovo capitolo della sua carriera, un capitolo che scriverà a Roma. Nella capitale ha firmato c’è un contratto da tre milioni di euro per le prossime cinque stagioni, oltre ad avere la possibilità di crescere agli ordini di José Mourinho.

Brava è stata la società giallorossa ad anticipare una nutrita concorrenza (compreso il Milan) e a farlo suo a parametro zero. Tu chiamale, se vuoi, occasioni.

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