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Carsten JanckerGetty

Carsten Jancker, il gigante con la Champions che fallì all'Udinese

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Una Champions in bacheca non evita il flop all'Udinese. Carsten Jancker in Friuli inizia la parabola discendente di una carriera dove le soddisfazioni arrivano (nel CV anche 4 Bundesliga e un'Intercontinentale), ma per il tedesco la Serie A si rivela un fallimento.

I Pozzo per rimpiazzare il 'Pampa' Sosa - uno che da quelle parti è un idolo - puntano sul colpo ad effetto che accenda la piazza, evitando di rimpiangere il passato. L'Udinese lotta per l'Europa e nel 2002 bussa al Bayern sborsando 2 milioni e mezzo per Jancker, fresco di delusione ai Mondiali di Corea e Giappone (convocato dal ct Voller nonostate zero - zero! - reti in campionato) e tanta voglia di riscatto. Almeno sulla carta.

I bianconeri ci credono, anche perché in Baviera l'attaccante a dispetto di doti non proprio eccelse è uno che riesce a entrare nel cuore dei tifosi: una sorta di talismano, capace di risultare anche decisivo.

Jancker col Bayern segna quasi 50 goal in 6 anni partendo spesso dalla panchina, come nella finale Champions 2000/2001 di San Siro vinta ai rigori contro il Valencia senza sapere che in quello stadio presto ci avrebbe giocato di nuovo per sfidare Inter e Milan in campionato.

Il periodo di Carsten Jancker all'Udinese è stato breve, ma ha lasciato un'impronta importante nella storia del club friulano. Le sue prestazioni hanno attirato l'attenzione, anche se la sua permanenza non è stata lunghissima. Per chi è un appassionato di scommesse sportive, e cerca un'esperienza di gioco completa, un codice promozionale Sisal può essere un modo interessante per iniziare l’esperienza su questo sito.

Carstern JanckerGetty

Udine a 28 anni è la chance per cambiare aria, 'riciclarsi', per dimostrare di essere forti e all'altezza anche fuori dalla comfort zone. E poi in A in quel periodo i campioni non mancano, rendendola una vetrina di alto profilo.

"Sono venuto qui per togliermi delle soddisfazioni. Bierhoff? Non ho paura del suo fantasma, farò meglio di lui. Avevo la possibilità di andare a giocare anche altrove, ma ho scelto l’Italia perché la consideravo la soluzione migliore dal punto di vista professionale".

Autostima a mille, rincarata dal connazionale Rummenigge.

"Jancker è meglio di Bierhoff perchè sa usare anche i piedi".

Insomma, le basi per divertire e divertirsi ci sono: Jancker sbarca in Friuli tra l'entusiasmo dei tifosi speranzosi di poterselo godere e la curiosità degli addetti ai lavori nel vederlo all'opera in una realtà che non sia la Germania. Ma purtroppo, per lui e per il popolo udinese, Bierhoff è un'altra cosa.

Carsten si mette a disposizione di Spalletti, che inizialmente affida l'attacco al 'panzer' alto quasi 2 metri salvo ricredersi dopo poche giornate: l'ex Bayern non trova mai la giusta forma, è macchinoso e soprattutto non vede la porta. Eppure l'allenatore di Certaldo ci credeva.

"Abbiamo preso un giocatore che ha le stesse caratteristiche degli ultimi attaccanti dell’Udinese. Sono convinto che il ragazzo abbia ancora grandi stimoli e possa fare bene".

Invece no, Jancker viene scavalcato da Iaquinta e si accomoda in panchina. Proprio come al Bayern. Un solo goal al primo anno italiano, appena due nel secondo: che disastro. Giampaolo Pozzo è stufo.

"Ho avuto tanta pazienza, adesso basta: ci sta prendendo in giro, evidentemente è venuto in Italia a fare il turista".

Jancker - 1999Getty

L'idillio - probabilmente mai nato - si spezza e a stufarsi è anche il ragazzo. Jancker nel 2004 ottiene la rescissione del contratto e chiude la peggior parentesi della carriera, che nella storica finale Champions del '99 al Camp Nou aveva già vissuto un altro 'frame' da incubo: rovesciata e traversa piena sull'1-0 per i tedeschi, rimontati e battuti nel recupero dal Man United.

Carsten saluta il Friuli facendo rientro in patria, poi spende gli ultimi spiccioli da calciatore tra Cina e Austria. Austria dove oggi è ancora in pista, ma nei panni di tecnico. Un consiglio: a Udine non fate il suo nome.

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