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Immobile LazioGetty Images

Gazzetta dello Sport - Immobile e altri due positivi comunicati all'ASL

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Il caos tamponi in casa Lazio si arricchisce di un altro capitolo. Domani alle 12.30 i biancocelesti sfideranno la Juventus in un big match che pochi mesi fa sapeva di Scudetto, ma in queste ore invece affrontano una questione ben più delicata che potrebbe portare anche a sanzioni.

Come spiegato dalla 'Gazzetta dello Sport', tre giocatori sarebbero risultati positivi al Covid-19 nella giornata di ieri. Secondo la 'rosea' si tratterebbe di Immobile, Leiva e Strakosha. I test sarebbero stati effettuati da un laboratorio terzo, cioè il Campus Biomedico di Roma. In precedenza i test biancocelesti erano sempre stati effettuati da Synlab, laboratorio dell'UEFA, e Diagnostica Futura, quello di Avellino a cui si affida Lotito.

Qualora i nomi di Immobile, Leiva e Strakosha dovessero essere confermati, si tratterebbe dei tre giocatori già fermati lunedì scorso dall'UEFA prima della trasferta con lo Zenit. Per la Lazio, però, sarebbero negativi. Ieri mattina a Formello il club avrebbe effettuato una serie di tamponi molecolari fatti dal laboratorio di Avellino. Tutti sono risultati negativi, come affermato dalla stessa società.

Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, ha confermato che la squadra ha svolto i test al Campus Biomedico, ma li ha definiti come "test rapidi" e specificato che quelli molecolari prevalgono. il Campus Biomedico, però - secondo quanto rivela la 'Gazzetta' - ha comunicato all'ASL i tamponi positivi, prassi che viene seguita solo in caso di positività al tampone molecolare, non al 'rapido'. Inoltre Pulcini ha anche confermato all'Ansa che i giocatori sono risultati positivi al gene E e al gene N, esito che si poteva scoprire solo col test molecolare e non con il test "rapido".

Pulcini ha parlato anche ai microfoni di 'Radio Sei', confermando la comunicazione inoltrata all'ASL dal Campus Biomedico e complimentandosi per l'operato.

"La tutela della salute dei giocatori viene prima di ogni cosa. Abbiamo fatto analizzare i tamponi ad un laboratorio terzo e non amico, perché se fosse stato amico sarebbero potuti sorgere dei dubbi. Sono emerse delle positività comunicate correttamente dal Campus Biomedico all'ASL, come da prassi. La ASL mi ha chiamato e io, di botto, mi sono subito informato sulla normativa: sono un medico, non un giurista o un avvocato. Una circolare del 12 ottobre dice che se un giocatore è positivo lo tieni in isolamento per 10 giorni, se poi risulta negativo lo mandi tranquillamente a fare ciò che deve fare. Sto approfondendo il tema perché ci sono dei cambiamenti nel protocollo, per non incappare nel dubbio che possa essere danneggiata la salute di qualcuno, aspetto che va oltre il calcio".

I tre giocatori, comunque, essendo positivi ai test effettuati a Synlab in settimana prima della trasferta di Champions League con lo Zenit, avrebbero dovuto rispettare i 10 giorni di isolamento. Andrà inoltre chiarito il caso Immobile, che era risultato positivo già il 26 ottobre e il 2 novembre nei test pre Champions, quelli fatti da Synlab, ma ha giocato contro il Torino l'1 novembre, entrando nei minuti finali.

La Procura Federale ha già aperto un'indagine concentrandosi sulla mancata comunicazione all'ASL dei positivi. Un'infrazione che non soltanto va contro il protocollo, ma che impedisce anche all'ASL di tracciare i positivi e far rispettare la bolla. Un reato contestabile penalmente e anche a livello sportivo disciplinare. Secondo la 'Gazzetta dello Sport', a termini di normativa - emanata dal Consiglio Federale l’8 giugno scorso - la Lazio può rischiare dalla penalizzazione all'esclusione dal campionato. Attesi nuovi sviluppi.

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