Fallito per un soffio il Triplete, la Juventus di Allegri si sta preparando alla prossima stagione, dove l'intenzione è quella di essere nuovamente competitiva su tutti i fronti.
Per rafforzare ancor di più la rosa a disposizione del tecnico bianconero, il cui nuovo modulo è il 4-2-3-1, la Vecchia Signora si è assicurata dal Bayern Monaco il 26enne brasiliano Douglas Costa. Conosciamolo meglio.
LA CARRIERA
Nato a Sapucaia do Sul, in Brasile, il 14 settembre del 1990, Douglas ha cominciato la sua carriera nelle giovanili del Novo Hamburgo per poi passare nel 2002 al Gremio. facendo il suo esordio nel campionato brasiliano il 6 settembre del 2008. Nella stagione 2008-2009, nonostante la rottura del legamento collaterale, colleziona 22 presenze e viene notato da Mircea Lucescu, che lo convince a trasferirsi allo Shakhtar Donetsk.
Gli anni in Ucraina sono quelli della sua consacrazione. 5 goal e vittoria del campionato nella prima stagione (11 i trofei vinti in totale con 5 campionati ucraini), l'esordio in Champions League in quella successiva (10 presenze e 2 goal) ed un crescendo di prestazioni che lo fa diventare un'ala destra stimata in tutta Europa (con qualche puntatina anche a sinistra).
Il conflitto bellico che coinvolge l'Ucraina lo convince, nel luglio del 2014, a non rientrare alla base dopo aver giocato un'amichevole in Francia. Le minacce del patron ucraino di far valere l'importo della clausola rescissoria per farlo andare via e le possibili sanzioni della FIFA nei confronti di giocatori e procuratori convincono il ragazzo a disputare l'ultima stagione con lo Shakhtar.
Nel luglio del 2015 arriva infatti il Bayern Monaco, che lo porta in Germania per la considerevole cifra di 30 milioni di euro. All'Allianz Arena, dove lo troviamo più frequentemente sulla fascia sinistra, è più positiva la prima stagione alla corte di Guardiola (43 presenze e 7 goal) che la seconda con Carlo Ancelotti alla guida (34 presenze e 7 goal).
ESPERIENZA INTERNAZIONALE CERCASI
La paura palesata dalla Juventus nel secondo tempo della finale di Champions League contro il Real Madrid ha forse lasciato intendere a Marotta e Paratici che servono giocatori di profilo internazionale.
Da questo punto di vista le sue 54 presenze nell'Europa che conta (ed i 10 goal) sono una sicurezza. Anche se 'pesano' sulla sua considerazione e capacità di essere decisivo nei momenti che contano le sole 19 presenze collezionate con la Seleçao (anche se non ha potuto partecipare alla Copa America del Centenario ed alle Olimpiadi di Rio a causa di due infortuni).
Ha però partecipato alle ultime due amichevoli giocate contro Argentina ed Australia nel mese di giugno, segno che Tite punta su di lui in vista del mondiale di Russia 2018.
Ad assicurargli una maglia da titolare la prossima estate sarà sicuramente un rendimento maggiormente costante rispetto a quello avuto nel 2016-2017 ed in generale nel corso della sua carriera.

PERFETTO PER IL 4-2-3-1
Sinistro raffinato, Douglas Costa ha cominciato agendo come trequartista nel Gremio. Ma è stato Lucescu a trasformarlo in una perfetta ala destra, schierandolo proprio in quella zona di campo nel 4-2-3-1 dello Shakhtar versione Brazil (c'erano anche Willian ed Alex Teixeira) che tanto bene ha impressionato nei diversi campi d'Europa.
L'ex Inter, relegandolo in panchina di tanto in tanto, ha anche cercato di frenare qualche suo istinto eccessivamente individuale, che non gli permetteva di rendere per quelle che sono le sue caratteristiche, tra le quali spicca su tutte la capacità di saltare l'uomo ed andare in progressione con molta facilità.
Alla sua crescita ha però indubbiamente contribuito Pep Guardiola. Sin dal momento del suo arrivo a Monaco l'allenatore iberico lo ha riempito di elogi, definendolo come 'uno dei cinque migliori esterni del mondo' e gli ha insegnato che il calcio non è solo individualismi ma anche altruismo, che significa più assist (18 con Pep, solamente 7 con Ancelotti nel 2016-2017) per i compagni e sacrificio difensivo quando le situazioni del match lo richiedono.
NELLA JUVENTUS
Spetterà quindi ad Allegri continuare con Douglas Costa il lavoro cominciato da Guardiola ed interrotto in parte, anche a causa di qualche infortunio di troppo, da Ancelotti.
Le caratteristiche degli attuali esterni d'attacco bianconeri sono molto meno offensive rispetto a quelle di Douglas Costa, che ha però dalla sua una tecnica individuale ed una capacità di andare alla conclusione superiore rispetto ai suoi futuri compagni di squadra.
Questa sua voglia di andare più avanti che indietro potrebbe portare a pensare ad un suo utilizzo solamente in determinati tipi di partite e non in altre. Sarà sicuramente difficile per lui assicurare la stessa 'garra' di un combattente come Mandzukic, titolare sulla fascia sinistra.
Ma in maglia Juventus il sudamericano avrebbe finalmente la chance di poter fare un ulteriore passo in avanti nella sua carriera, migliorando ulteriormente dal punto di vista tattico e della mentalità di squadra. In maniera tale da poter smentire coloro che spesso (soprattutto in Brasile ed Ucraina) lo hanno da sempre definito come un giocatore più divertente che utile.




