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Cagliari-Bastia GFXGOAL

Quando Cagliari-Bastia finì in rissa: pugni, calci e squalifiche in amichevole

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La bocca spalancata, gli occhi sgranati. Allora. Il sorriso di chi ricorda. Oggi. Sono passati dodici anni, ma in pochi non hanno sentito parlare di quel pomeriggio di luglio a Villacidro, Sardegna. Forse quell'amichevole di metà estate è stata dimenticata da qualcuno, ma solo dopo essersi reso conto della sua esistenza. Superata da eventi calcistici e non, è ancora presente nella corteccia cerebrale. Basta unire tre parole per accendere quell'area del cervello. Cagliari. Più informazioni. Rissa. La città o la squadra? Ok, andiamo sul facile. Bastia. Tutto chiaro: calci e pugni nell'amichevole tra Cagliari e Bastia il 29 luglio 2010.

20 km separano la Sardegna e la Corsica. Da una sponda all'altra delle due isole (le più grandi del Mediterraneo dopo la Sicilia, con Cipro nel mezzo) poco più di un'ora di traghetto basta per recarsi in Italia o in Francia. Ops, Sardigna e Corsica. Perchè all'interno di entrambe, va ricordato per i più distratti, vi è una dura e spesso poco compresa lotta per una più marchiata autonomia, che possa spingersi fino alla totale indipendenza come stato. Sorelle, in questo caso. Baci e abbracci.

Nel pomeriggio del luglio 2010, però, succede qualcosa. Sorellanza sì, ma in campo nessuno sconto. Non è dato sapere se una gara tra Sassari Torres e l'Ajaccio, molto più vicine territorialmente tra loro, sarebbe passata alla storia per risate e pacche sulle spalle a mo' di triste Partita del Cuore. Fatto sta che in campo ci son Cagliari e Bastia, che a differenza delle corregionali si trovano ai lati opposti. Una è all'estremo sud della Sardegna, quanto più vicino alla Tunisia, l'altra nel nord della Corsica, prossima all'Isola d'Elba e alla Toscana, nonchè alla Costa d'Azzurra francese.

Figlie della stessa rabbia, sotto un moro derivante dalla Corona d'Aragona (quattro nella bandiera della Sardegna, uno in quella corsa), ma all'interno di un mondo calcistico ben diverso. Il Cagliari è tra le squadre più presenti nella storia della Serie A, con uno Scudetto in bacheca e una serie incredibili di giocatori ed allenatori leggendari. Il Bastia si è spinto fino a conquistare Coppa e Supercoppa di Francia, oltre al dimenticato Intertoto, rimanendo però ai margini del calcio nazionale ed europeo in termini di racconto calcistico. A Villacidro, per i ragazzi di Frédéric Hantz, si para davanti l'occasione di dimostrare di poter essere il miglior team delle isole. Massimo sforzo per strappare titoli. Forse un po' troppo.

PUGNI, CALCI E CAPELLI TIRATI

Fatto sta che quando scende in campo a Villacidro, il team corso è visibilmente nervoso. Non rabbioso in termini sportivi. Non trasuda energia per rubare il pallone e riempire di adrenalina mister Hantz. Va oltre le consentite tecniche: nel primo tempo Lanzini è espulso per una pallonata ad un assistente dell'arbitro. Qualcosa non va. Mistero irrisolto ancora oggi, quel Cagliari-Bastia sarà una continua caccia all'uomo prima e dopo l'inferiorità numerica. Matri, Agostini e Lazzari, alcuni degli interpreti rossoblù guidati in vista della stagione di Serie A 2020/2011 da Pierpaolo Bisoli, spalancheranno i propri occhi, guardandosi tra loro spaesati:

"Appena iniziata la partita un avversario mi ha tirato i capelli e poi commesso tanti falli" - "Sono stati aggressivi dall'inizio" - "Hanno avuto un atteggiamento provocatorio, io pensavo soprattutto a non subire falli cattivi".

Sotto di un uomo, e con un valore tecnico decisamente inferiore, il Bastia viene colpito da tre reti. Matri prima e Daniele Ragatzu poi, siglano il 3-0 che permette ai fans arrivati da Villacidro - alcuni solamente per insultare Federico Marchetti, all'epoca nel mirino della tifoseria prima del passagigo alla Lazio - di passare un bel pomeriggio. Afoso certo, ma per quello basta rimanere a petto nudo. Il piccolo impianto del paese, a 45 km da Cagliari, è teatro di sfottò, canti, insulti (neanche troppo simpatici) ed urla, quando si incomincia a mostrare sul terreno di gioco l'alternanza passaggio-fallo-passaggio-fallo. Amichevole? Non sia mai. Per la prima volta, perché la rivalità non è mai esistita.

Al 74'. I tifosi del 2022 hanno ormai ricordato tutto. Alzi la mano chi non ha dimenticato i marcatori di quella sfida. Nessun movimento nell'aria. Ed ora, chi può dirci quali giocatori del Cagliari presero parte alla rissa totale andata in scena? Ok, fermi, abbiamo capito. Jeda prende palla, tenta lo sfondamento centrale fino a quando viene messo giù. Con un colpo duro certo, ma sul pallone, al quale segue un intervento senza il minimo senso, portato alla cortese attenzione dell'obiettivo atterramento. Lamentela ovvia e immediata? Battibecco non con uno, ma due avversari. Quando il secondo si avvicina minaccioso, chiedendo di alzarsi, Joaquin Larrivey interviene per allontanarlo dal compagno di squadra. E' la fine.

Larrivey è accerchiato dai due, ai quali si aggiunge tra gli altri (sì, molteplici) anche Jean-Jacques Rocchi, che a Bastia ci è nato e forse sente la sfida più degli altri. Sì, andiamo avanti con i dubbi, perché dodici anni dopo, la rabbia sprigionata in quell'amichevole risulta ancora essere un mistero. El Bati, che a Cagliari è ricordato nell'etere soprattutto per i goal al Napoli e per l'amichevole delle isole, è solo contro tutti. I compagni non riescono ad aiutarlo: c'è chi è intimorito e si tiene a debita distanza, chi non vuole partecipare, chi è bloccato dagli avversari. E così Larri finisce a terra, con calci, pugni, salti mortali di quattro, cinque, sette giocatori corsi.

Gli arbitri, gli staff tecnici, ci provano, ma la rissa tra Larrivey e i giocatori del Bastia, titolari e panchinari, non si conclude. Si amplifica, allargandosi in maniera mostruosa. Tra i cagliaritani l'unico a provare a sedare veramente gli animi è Ragatzu, autore della doppietta che ha deciso il match fin lì. Ah, c'è stato un match? A quanto pare. Allontanato malamente da un avversario con un calcio, non ci vede più neanche lui. Destro, sinistro, caduta per la troppa foga. E di nuovo Larrivey a venire in suo aiuto, prima che vuoi per loro volontà, vuoi per ferrea decisione di tutti gli attori coinvolti, i rappresentanti delle due isole si separano.

Il direttore di gara Lobina è costretto a chiudere l'amichevole ad un quarto d'ora dal termine, mentre gli insulti dei tifosi si mischiano a quelli residui da parte dei giocatori, a distanza di sicurezza.

Mister Bisoli esce dallo stadio per parlare con i media. Sa che dovrà rispondere soprattutto alle domande su quanto appena accaduto. E' in anticipo, perchè l'ultima parte di gara non si è disputata:

"Peccato, abbiamo perso un quarto d'ora di partita, ci dispiace perché stavamo giocando una bella partita. Abbiamo cercato di dividere tutti, ma loro sin dal primo tempo entravano duri. Siamo stati molto bravi. Già il numero 10 ha dato un pugno a Matri, l'ho fatto notare. Ma ho cercato di stemperare aiutando un avversario con i crampi, e un altro che aveva bisogno dell'acqua. Ho cercato di dividerne tre o quattro, poi però nel parapiglia è successo di tutto. Noi non siamo mai caduti nelle provocazioni, ma ad esempio Pinardi per due, tre volte ha rischiato l'incolumità fisica. Noi ci siamo comportati da squadra, in modo esemplare. Sono amareggiato per il pubblico, è venuto, ha pagato, mi dispiace".

LE CONSEGUENZE: MULTE E SQUALIFICHE

Facebook, social dominante, tv e siti web, con i giornali cartacei il giorno seguente, mostreranno a Sardegna, Corsica, Italia, Francia e resto del mondo, quanto accaduto. Condanne, risate, stupore. Diversi spettri di reazione. Da parte della Lega Calcio e dal suo giudice sportivo, però, nessun divertito commento, che si insinua nelle risposte dell'internet soprattutto relativamente a Larrivey, poco decisivo in gara ufficiale, molto attivo sul fronte intervento duro sul campo di Villacidro.

Un Larrivey che due settimane dopo tornerà in patria, al Colon, entusiasta di una nuova avventura argentina. Su di lui, però, pende una squalifica di una giornata. Il giudice sportivo, infatti, decide di sospenderlo per il primo match di campionato contro il Palermo, alla pari di Ragatzu. Se per l'attaccante sardo la Serie A inizierà dalla seconda giornata, per l'ex compagno il pensiero di non affrontare i rosanero sarà solamente distante, oramai depositato in un'altra realtà. A ricordare il recente passato, però, ci pensa il giudice sportivo: 10.000 euro di multa e stop per l'avvio.

Nella nota di Tosel, Larrivey è punito per aver "colpito tre avversari". Ragatzu, 'solo' uno. Nel 2010 il Cagliari non vive momenti memorabili. Scavando alla ricerca di eventi, c'è sicuramente l'esonero di Max Allegri, avvenuto tre mesi prima della rissa di Villacidro, l'arrivo di Radja Nainggolan dal Piacenza e l'addio al calcio della bandiera Diego Lopez. Tutti eventi stampati nella storia rossoblù, ma lontani nel tempo. C'è chi fa memoria puntando al 2008, chi al 2011.

Cosa successe di particolare nell'estate di dodici anni fa tra Cagliari e Bastia? Facile. Dimenticabile. Pagina oscura. Non dimenticata. Rimasta impressa. Siamo fatti così.

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