La musica, ma non solo: Bugo è un artista "poliedrico" e lo dimostra anche quando si tratta delle sue passioni. Una tra tutte il calcio, con i colori bianconeri della Juventus.
Intervenuto a "Popcast", formato del canale Twitch di GOAL Italia, il cantante ha parlato della sua fede juventina, partendo però dall'eliminazione dell'Italia dalle qualificazioni ai prossimi Mondiali.
"E' sembrato quasi lo specchio dell'Italia di adesso: ovvero un gruppo di gioco che manca di carattere e di umiltà. Non si smette mai di essere campioni, ma l'umiltà non deve mai mancare: e qua e là negli ultimi mesi ne è mancata molta. Agli Europei ho visto fame e rabbia nel rincorrere il pallone, forse è vero quel che si dice, ovvero che si sono un po' adagiati sugli allori".
Al triplice fischio della sfida tra la Nazionale e la Macedonia del Nord il dibattito si è spostato al tema del commissario tecnico: l'ipotesi Cannavaro-Lippi stuzzica Bugo.
"Fossi stato in Gravina se avessi voluto fare un gesto di carattere mi sarei dimesso e mi sarei portato dietro anche Mancini, che è una persona che mi è sempre piaciuta e non mi piace dare colpe all'allenatore, ma bisogna essere uomini e prendersi responsabilità. E' giusto cambiare per rispetto dell'Italia e dei tifosi italiani. Cannavaro e Lippi insieme? Bello, sì, mi piacerebbe. Allegri? Mi piace molto Max, come mi piaceva Pirlo, ma non so se lo vedrei in Nazionale".
Focus quindi sulla Juventus: bisogna guardare avanti, secondo Bugo.
"La Juve è una nota dolente? Siamo terzi-quarti, siamo ancora in lizza per la Coppa Italia: non è che si può sempre vincere o arrivare primi. La percezione della stagione quindi non è negativa? E' un'altra cosa: arriviamo dai nove Scudetti, non era umano mantenere quel ritmo e forse non era il meglio per il calcio italiano. In queste due o tre stagioni la Juve ha vissuto un periodo di transizione che è sintomatico della natura dell'universo. L'eliminazione contro il Villarreal? Non è che non ce l'aspettavamo: è che non la volevamo dopo Lione e Porto. E' un'ossessione che è diventata quasi controproducente. Sono delusioni, ma in questo mi piace Allegri perché non è uno che si piange addosso. E' stato deludente, sì: fortunatamente non ero allo stadio, magari se ci fossi stato avremmo vinto visto che quando ci sono vinciamo quasi sempre. Ma andiamo avanti".
Tra i giocatori più amati da Bugo anche Paulo Dybala, che negli ultimi giorni ha scosso lo stesso cantante con il mancato rinnovo del contratto.
"E' il giocatore che ho più amato della Juve negli ultimi anni. La mia borsa della Nazionale cantanti, che è blu, per farmi riconoscere ha nella targettina la foto di Dybala e questo fa capire che mi toccherà cambiarla a fine stagione. Mi è sempre piaciuto per come parla, per come si poneva con i giovani. L'ho amato per la "Dybala Mask", che è una roba iconica che fa parte del calcio moderno. L'ho amato perché dopo il 21 ha preso il 10, però, e qui viene il però, faccio un passo indietro perché penso di aver idolatrato troppo il personaggio. Lasciamo stare gli infortuni, ma il modo di gestire suo e del suo procuratore non mi hanno convinto in questi mesi: quando Arrivabene l'ha pizzicato secondo me ha fatto bene. Sei un campione? Devi sempre dimostrare di essere un campione. Ho messo sul piedistallo un ragazzo che in questo momento poteva fare la differenza sua e della Juve, perchè con quella maglia lì non devi mollare nei momenti di difficoltà, ma devi rinunciare a qualcosa. Ti danno un po' di meno di quello che ti aspetti? Stiam parlando mica di due lire. Questa cosa mi ha un po' deluso".
Tra passato e presente: l'idolo di sempre e il sogno Champions League di Bugo.
"Il giocatore che ho più amato della storia juventina è Platini perché io sono un classe '73 e ho vissuto quella Juve lì: ho vissuto quel Platini lì, l'ho visto giocare, andavo allo stadio con mio papà. Il sogno Champions? Quando hai delle ossessioni ci vuoi combattere. Quando arriverà, perché arriverà, sarà una roba... l'ho promesso, quando arriverà scrivo l'inno della Juve".


