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Bruno N'Gotty, l'eroe per caso che avviò la rimonta Scudetto del Milan di Zaccheroni

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Nel Milan esterofilo della seconda metà degli anni Novanta, il difensore Bruno N'Gotty, prelevato dal PSG nell'estate del 1998 dal duo Galliani-Braida per 7 miliardi di Lire, dopo un girone di andata da titolare nel 3-4-3 di Zaccheroni accanto a Costacurta e Maldini, in cui aveva dimostrato scarsa affidabilità difensiva e numerosi svarioni, sembra destinato ad essere l'ennesimo carneade destinato a non lasciare un ricordo positivo del suo passaggio in rossonero.

Il francese di origini camerunensi, a dispetto delle sue credenziali, non convince e Zaccheroni al termine del girone di andata lo relega in panchina a vantaggio del lombardo Luigi Sala. Sull'avventura del possente Bruno al Milan sembrano scorrere dunque rapidamente i titoli di coda, ma lo sport, si sa, offre sempre occasioni di riscatto.

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Quella di N'Gotty arriva, in maniera quasi inaspettata, il 24 gennaio 1999, quando allo Stadio Renato Dall'Ara i rossoneri sono impegnati contro il Bologna nella 18ª giornata di Serie A, la prima del girone di ritorno.

N'GOTTY, DA METEORA AD EROE PER CASO

I rossoneri di Zaccheroni, che occupano in quel momento il 4° posto in classifica con 30 punti, fanno visita ai felsinei guidati da Carlo Mazzone, ottavi a quota 25. N'Gotty, come nell'ultima gara in casa con il Perugia, siede nuovamente in panchina. Vista la squalifica di Rossi per il pugno rifilato a Bucchi, fra i pali gioca il giovane Christian Abbiati, mentre Morfeo prende il posto dell'influenzato Boban. La partita si rivela da subito tutt'altro che semplice per il Diavolo.

Dopo un goal di testa di Bierhoff, annullato per fuorigioco, è il Bologna a portarsi in vantaggio al 15': punizione dai 30 metri, Shalimov appoggia per Signori che di esterno sinistro infila Abbiati. Tarantino dopo un contrasto con Leonardo lascia il campo per un problema muscolare al 21', e prima che il Bologna effettui il cambio con Magoni, gli ospiti pervengono al pareggio. Sul tiro a giro di Guglielminpietro c'è il velo di Morfeo che trae in inganno tutti, e consente al pallone di infilarsi nella porta avversaria nei pressi dell'angolo basso più lontano.

Non è finita, perché i rossoblù si portano all'attacco, e dopo una sponda di Andersson e un tocco di Fontolan, senza che la palla tocchi terra, lo scatenato Signori si coordina e con una spettacolare girata al volo di sinistro infila ancora Abbiati: 2-1. Anche Mazzone applaude il numero 10, alla sua 132ª marcatura in Serie A.

Il cammino è in salita per i rossoneri, che rischiano di perdere definitivamente il treno per lo Scudetto. Ma nel momento più difficile del match, nel corso della ripresa, la squadra di Zaccheroni ha una reazione d'orgoglio. Il Milan pareggia al 53' in maniera fortuita: conclusione al volo, da posizione defilata, di Morfeo, la palla colpisce Magoni e si impenna, infilandosi alle spalle di Antonioli.

La gara resta apertissima, fioccano le occasioni da rete dall'una e dall'altra parte, e Zaccheroni fa esordire in Serie A il sedicenne nigeriano Aliyu al posto di Leonardo al 77'. Abbiati è prodigioso a salvare la propria porta su girata di testa a botta sicura di Kennet Andersson.

Ma la mossa decisiva di Zaccheroni arriva all'86': l'allenatore romagnolo, dopo averlo fatto riscaldare, inserisce N'Gotty al posto di Ambrosini. Sembra un cambio normale, ma proprio al 90' l'arbitro Borriello di Mantova concede una punizione da oltre 20 metri ai rossoneri. Morfeo tocca leggermente il pallone per N'Gotty, che con un destro rasoterra violento e preciso infila Antonioli, mandando il pallone a insaccarsi nell'angolino alla sua sinistra.

È il 2-3, la rimonta del Milan è compiuta e il Bologna, dopo aver accarezzato anche i 3 punti, non riuscirà più a pareggiare. Al fischio finale i giocatori del Milan esultano sotto la Curva dei propri tifosi, e di colpo N'Gotty, la cui stagione fino a quel momento era stata altamente deludente, si ritrova a vestire i panni dell'eroe.

Quella vittoria così rocambolesca è la scintilla che fa accendere la fiamma in seno alla squadra rossonera: seguiranno infatti 11 vittorie nelle successive 16 gare, di cui 7 nelle ultime 7 giornate, che consentiranno ai rossoneri di compiere un'eccezionale rimonta sulla Lazio e di vincere uno storico Scudetto a Perugia il 23 maggio 1999.

IL TABELLINO DI BOLOGNA-MILAN 1999

Domenica 24 gennaio 1999 (18ª giornata Serie A)

BOLOGNA-MILAN 2-3

Marcatori: 15' Signori (B), 21' Guglielminpietro (M), 44' Signori (B), 53' aut. Magoni (M), 90' N'Gotty (M).

BOLOGNA (4-4-2): Antonioli; Rinaldi, Boselli, Mangone, Tarantino M. (21' Magoni); Binotto (70' Paganin II), Maini (70' Cappioli), Ingesson, Fontolan II; Andersson K., Signori. All. Mazzone

MILAN (3-4-3): Abbiati; Sala, Costacurta, Maldini; Guglielminpietro, Albertini, Ambrosini (86' N'Gotty), Ziege; Leonardo (77' Aliyu), Bierhoff, Morfeo I. All. Zaccheroni

Arbitro: Borriello di Mantova

L'ERRORE CON L'INTER E L'ADDIO AL MILAN

Sullo Scudetto rossonero, il 16° della storia del club, resta impresso per sempre, dunque, anche il nome di Bruno N'Gotty, grazie a quella punizione vincente che di fatto avvia la grande rimonta del Diavolo sulla Lazio.

Al francese sarà sembrato di vivere una sorta di flashback, visto che grazie ad un altro suo celebre calcio di punizione, l'8 maggio 1996 aveva punito allo Stadio Re Baldovino di Bruxelles il Rapid Vienna, consegnando la Coppa delle Coppe nelle mani del PSG.

Se all'epoca quella rete su calcio piazzato gli diede la ribalta internazionale, ora il goal al Bologna gli fa guadagnare qualche credito con Zaccheroni, che dopo pochi minuti vissuti da subentrante nelle gare successive, a fine febbraio lo schiera di nuovo titolare, impiegandolo anche da mediano.

Ma sarà il suo canto del cigno: il francese, partito titolare come difensore centrale anche nel derby con l'Inter del 13 marzo 1999, commette un grosso errore. Nel tentativo di deviare un cross all'apparenza innocuo di Simeone dalla sinistra, interviene in scivolata in maniera totalmente scoordinata e finisce per spedire il pallone alle spalle di Abbiati. È la rete del provvisorio 1-0 per l'Inter, ma la gara finirà 2-2. Per N'Gotty, però, si chiudono definitivamente le porte della formazione titolare.

Con lui fra panchina e tribuna, infatti, la squadra riuscirà a vincere lo Scudetto 1998/99. N'Gotty chiude la sua prima stagione italiana con 25 presenze e un goal in Serie A, 4 presenze in Coppa Italia e una presenza nella Supercoppa italiana (persa 1-2 con il Parma). Il difensore aveva fatto l'esordio assoluto in rossonero l'8 settembre 1998, nella sconfitta per 2-0 del 2° Turno di Coppa Italia contro il Torino, e aveva debuttato in Serie A da titolare con una vittoria (3-0) il 12 settembre 1998, ancora contro il Bologna, evidentemente una squadra che gli portava fortuna.

Forse anche per quel goal provvidenziale al Dall'Ara, la società decide comunque di tenerlo anche nella stagione successiva, il 1999/00. Zaccheroni lo alterna fra campo e panchina, ma le sue prestazioni non saranno mai convincenti o memorabili. Gioca l'ultima partita con il Milan il 23 gennaio 2000 (Milan-Lecce 2-2), per poi essere ceduto in prestito al Venezia di Maurizio Zamparini. Decisivo il blitz del direttore generale dei veneti, Beppe Marotta.

"Ho capito che al Milan non avevo più molto spazio - dichiara al suo approdo in Laguna a 'La Gazzetta dello Sport' -, ero già chiuso prima dell'arrivo di Chamot, figuriamoci adesso con un difensore in più. Il Venezia è la squadra ideale per ritornare a giocare con continuità. I dirigenti e Spalletti credono in me. Per questo non ho avuto alcuna esitazione ad accettare al volo il trasferimento".
"Non ho mai giocato in una squadra che lotta per salvarsi - aggiunge - ma non avrò alcun problema. Voglio sempre vincere e la vittoria si insegue sia per lo Scudetto, sia per la salvezza. Avevo altre offerte, ma ho preferito rimanere in Italia. In altre squadre avrei avuto lo stesso problema di Milano".

Dopo 42 presenze e un goal in rossonero, l'ex PSG riparte dunque dagli arancioneroverdi, con cui disputa le semifinali di Coppa Italia contro la Lazio ma si ritrova presto a lottare per non retrocedere. Il tecnico Spalletti è esonerato il 7 febbraio e al suo posto arriva Francesco Oddo, che non riuscirà a centrare l'obiettivo. A fine anno retrocede in Serie B, con la squadra che chiude al 16° e terzultimo posto.

Tornato al Milan dopo 18 presenze al Venezia, nell'estate 2000 saluta il club rossonero e, colui che era stato eroe per un giorno, viene ceduto a titolo definitivo all'Olympique Marsiglia. Con il grande rammarico di non avercela fatta a sfondare in Italia.

Bruno N'Gotty Stan Collymore Paris SG Liverpool Cup of Winners Cup 10041997Gettyimages

DAI TITOLI CON IL PSG AL CALCIO AMATORIALE

Nato a Lione il 10 giugno 1971, Bruno N'Gotty aveva iniziato la sua avventura nel mondo del calcio con la squadra della sua città, l'Olympique Lione, con cui passa in Prima squadra nel 1988 e ci resta per ben 7 anni. Totalizza 254 presenze e 13 reti, mettendosi in luce come difensore potente e veloce.

Il 17 agosto 1994 fa anche il suo esordio con la Francia, giocando l'amichevole con la Repubblica Ceca (2-2). Nel 1995 passa all'ambizioso PSG, con la cui maglia vive probabilmente gli anni migliori della sua carriera calcistica, conquistando nel 1995/96 la Coppa delle Coppe grazie al suo celebre goal in finale contro il Rapid Vienna (1-0 per i francesi), quindi nel 1997/98 Coppa di Francia e Coppa di Lega francese.

Con i parigini colleziona 10 goal in 113 presenze, che gli valgono altre 5 apparizioni con i Bleus (l'ultima nel Torneo di Francia del 1997 contro l'Italia di Cesare Maldini) e la chiamata dei rossoneri nell'estate del 1998. Dopo il flop italiano, N'Gotty fa poco più di un anno all'Olympique Marsiglia (35 presenze) per poi varcare la Manica e fare il suo approdo in Premier League con la maglia del Bolton.

Il difensore francese diventa un'istituzione dei Trotters, con cui milita 5 anni, tutti vissuti nel massimo campionato inglese, e mette insieme 172 presenze e 7 reti, perdendo anche una finale di League Cup contro il Middlesbrough nel 2004. Nel 2006 la società non gli rinnova il contratto, così il francese va in Championship e gioca ancora con il Birmingham City (27 presenze e 2 goal) e il Leicester City (43 presenze), per chiudere la sua avventura nel calcio professionistico con l'Hereford in League One (8 presenze), nel 2008/09 all'età di 38 anni.

Ma tornato in Francia a livello amatoriale prolunga la sua attività da calciatore militando nel 2011 con l'AS Latters (6ª Divisione francese) e dal 2013 al 2015 con l'UF Belleville-St-Jean-d'Ardières, formazione di Belleville, che gioca nella stessa Serie, con la quale si ritira definitivamente dalle scene a 44 anni suonati. Per un breve periodo ha anche fatto l'allenatore del Belleville, squadra del Comune alpino della Valle del Rodano nel quale ha stabilito la sua casa.

Nel calcio italiano è stato senza dubbio un carneade e il suo rendimento non è stato positivo, ma N'Gotty sarà comunque sempre ricordato, soprattutto dai tifosi del Milan, per quel goal su punizione che lo ha reso eroe per un giorno e ha avviato la rimonta Scudetto della squadra di Zaccheroni.

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