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Bolo Zenden, BarcelonaGetty

Boudewijn Zenden, dallo judo al calcio: l'ascesa, il dualismo con Overmars e Olanda-Italia del 2000

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Ala sinistra fulminea dal baricentro basso (un metro e 73 centimetri per 70 chilogrammi di peso forma) e dagli ottimi mezzi tecnici, che faceva spesso valere nel saltare i terzini avversari e nei cross che effettuava per i suoi compagni, Boudewijn Zenden ha avuto una carriera da calciatore di successo che lo ha visto militare a lungo in grandi club e conquistare importanti trofei.

Dopo aver brillato da giovane nello Judo, disciplina che lo ha visto diventare Cintura nera, l'olandese ha preferito tentare di sfondare nel calcio. Il PSV Eindhoven è stato il suo trampolino di lancio, che lo ha portato prima in Spagna al Barcellona, poi in Premier League, dove ha vestito le prestigiose maglie di Chelsea, Middlesbrough e Liverpool.

Dopo una parentesi in Francia con l'Olympique Marsiglia, è tornato ancora in Inghilterra per chiudere la carriera nel Sunderland a 34 anni. Alcune delle pagine più belle le ha vissute con la maglia della Nazionale olandese, con cui è stato grande protagonista di Olanda-Italia, semifinale degli Europei del 2000.

DALLO JUDO AL CALCIO

Boudewijn Zenden nasce a Maastricht, nella regione del Limburgo, nei Paesi Bassi, il 15 agosto 1976. Suo padre, Pierre Zenden è unex judoka e commentatore sportivo, e per questo fin da bambino anche Boudewijn pratica lo judo.

Oltre che le arti marziali, tuttavia, ad attrarlo è il gioco del calcio. Così fino all'adolescenza Zenden pratica entrambi gli sport con ottimi risultati. Per tre volte è campione provinciale di judo del Limburgo, e a 14 anni diventa cintura nera di judo, ma a 16 il ragazzo prende la sua decisione definitiva: proverà a diventare un calciatore professionista di successo.

Calcisticamente muove i primi passi nel club amatoriale del Leonidas, ma nel 1985, dopo averlo visto giocare, il Maastricht lo ingaggia. I progressi col pallone del biondo esterno sinistro sono sotto gli occhi di tutti e così nel 1987, a 11 anni, il PSV lo porta nel suo Settore giovanile.

PSV E BARCELLONA

Sciolto, come detto, a 16 anni, il nodo su quale sarà il suo futuro, Zenden a 17 approda nella Prima squadra del PSV e l'anno seguente, nel 1994/95 fa il suo esordio nell'Eredivisie. Progressivamente prende il posto di Peter Hoekstra e dimostra subito un buon impatto con il professionismo: colleziona 30 presenze e 5 goal in tutte le competizioni già il primo anno, facendo anche il suo esordio in Coppa UEFA, e migliora ulteriormente sotto la gestione di Dick Advocaat, approdato sulla panchina dei Boeren nel dicembre 1994.

Mentre la sua carriera sta per decollare, dall'età di 19 anni dà una svolta alla sua alimentazione, diventando un vegetariano.

Nel 1995/96, il suo secondo anno da professionista, i goal salgono a 8 in 31 partite totali. Il 16 maggio 1996 conquista il primo trofeo della sua carriera, la Coppa d'Olanda, grazie ad un successo per 5-2 sullo Sparta Rotterdam.

Nella terza stagione, il 1996/97, dopo la partenza dell'esperto Jan Wouters, conquista definitivamente il posto da titolare in squadra e colleziona 10 reti in 40 partite, esplodendo definitivamente come grande promessa del calcio olandese. Il PSV vince la Supercoppa dei Paesi Bassi e l'Eredivisie e Zenden nel 1997 è nominato "Talento olandese dell'anno".

Boudewijn Zenden PSVGetty

Oltre ai goal, che segna spesso sfruttando la sua tecnica e la sua velocità, non fa mancare mai il suo apporto negli assist per i compagni e nei cross, la sua specialità. Mentre gli si aprono anche le porte della Nazionale arancione, disputa un altro campionato nel suo Paese.

Il 1997/98 conferma le sue enormi potenzialità: l'ala sinistra del PSV mette insieme 12 goal in 33 partite, conquista la seconda Supercoppa d'Olanda della sua carriera ed è chiaro a tutti che ormai i confini nazionali gli stanno molto stretti.

Saluta la squadra che gli ha regalato la ribalta con 35 goal in 134 partite, e per una cifra di oltre 23 miliardi di vecchie Lire nell'estate 1998 Zenden, dopo i Mondiali di Francia, si trasferisce in Spagna per giocare con il Barcellona, sulla cui panchina si è seduto lo stratega suo connazionale Louis Van Gaal. Proprio quest'ultimo si porta dietro diversi giocatori olandesi: i gemelli Frank e Ronald De Boer, il centravanti Patrick Kluivert, il terzino Michael Reiziger, il difensore centrale Winston Bogarde, il centrocampista Philip Cocu e il portiere di riserva Ruud Hesp.

Solo alcuni di loro si riveleranno all'altezza, ma intanto i catalani dal forte marchio olandese, che hanno il giovane portoghese José Mourinho come vice-allenatore, vincono la Liga spagnola, precedendo di ben 11 punti (79 contro 68) i rivali del Real Madrid. Van Gaal lo utilizza in posizione più arretrata, sfruttandone la duttilità tattica.

Boudewijn Zenden, FC BarcelonaGetty Images

Zenden, impiegato in posizione più arretrata, inizialmente da centrocampista mancino, poi anche da terzino, centrocampista centrale e trequartista, dà comunque il suo apporto alla squadra con 32 presenze senza goal. Il suo rendimento migliora nel secondo anno in Catalogna, quando va in campo in tutto40 volte con 3 reti. Di queste 2 le realizza nella Liga, contro Valencia e Atletico Madrid, una in Champions League all'AIK Solna.

Ma la stagione 1999/00 è avara di soddisfazioni per i colori blaugrana: il Barcellona perde la Supercoppa di Spagna con il Valencia di Cuper, arriva 2° in campionato ed è eliminato in semifinale sia in Champions League (anche in questo caso dai Pipistrelli), sia in Copa del Rey per il rifiuto di scendere in campo nel ritorno con l'Atletico Madrid, in una data in cui molti suoi giocatori erano impegnati con le loro Nazionali.

Con l'arrivo del connazionale Marc Overmars nel 2000, e la partenza di Van Gaal, le presenze da titolare di Zenden si riducono notevolmente. L'ultimo suo anno in Spagna, il 2000/01, è così in tono minore rispetto ai suoi standard. Zenden, utilizzato dal nuovo tecnico Serra Ferrer con il contagocce (18 presenze totali fra Liga, Champions League, Coppa UEFA e Copa del Rey), non può essere soddisfatto.

Boudewijn Zenden ChelseaGetty Images

ZENDEN IN PREMIER LEAGUE

Il forte dualismo con Overmars, che si ripropone puntualmente anche nella Nazionale olandese, spinge Zenden a lasciare la Spagna nell'estate 2001. Dopo tre anni di alti e bassi con il Barcellona (95 presenze e 3 goal) l'ex PSV nell'estate 2001 approda al Chelsea per una cifra di circa 25 miliardi di Lire.

A differenza di quanto accaduto in Spagna, in Gran Bretagna Zenden si ambienta rapidamente e l'Inghilterra diventa di fatto la sua seconda patria. L'esperienza londinese è tuttavia di breve durata e viene condizionata dagli infortuni: in due stagioni, dal 2001 al 2003, Zenden colleziona 4 goal in 59 presenze con i Blues senza alcun titolo conquistato.

Nel 2002 arriva comunque in finale di F.A. Cup, ma la perde contro l'Arsenal per 2-0. Sotto la guida di Claudio Ranieri deve lottare costantemente per il posto da titolare. Nel 2003 è così ceduto in prestito al Middlesbrough e con il Boro l'olandese rinasce.

Nel 2003/04 (38 presenze e 6 goal complessivi) sotto la guida di Steve McClaren è fra i trascinatori della squadra in finale di Football League Cup. Il 29 febbraio 2004 contro il Bolton al Millennium Stadium di Cardiff entra nella storia del club sfornando al 2' l'assist per il vantaggio di Job e successivamente al 7' trasformando un rigore pesantissimo.

Successivamente The Trotters accorciano le distanze con una rete di Kevin Davies, ma, proprio grazie al goal di Zenden, è il Middesbrough a conquistare il primo importante trofeo della sua storia.

Nel 2004, scaduto il contratto con il Chelsea, l'olandese è ingaggiato dal Boro a parametro zero, e riciclato come interno di centrocampo, disputa un'altra ottima stagione da 8 goal in 49 presenze, al termine della quale è votato dai tifosi come 'Giocatore dell'anno del Middlesbrough'.

Bolo Zenden of LiverpoolGetty

Scaduto il contratto con il Boro, dopo 14 reti in 86 partite con quest'ultimo, nell'estate 2005 è ingaggiato a costo zero dal Liverpool, fresco campione d'Europa. L'avventura in maglia Reds parte molto bene, con Rafa Benitez che lo schiera regolarmente titolare come ala sinistra nel suo ruolo originario.

Così Zenden può aggiungere al suo palmarès un altro importante titolo, la Supercoppa europea 2005, vinta il 26 agosto grazie ad un 3-1 sul CSKA Mosca. Ma la sfortuna per 'Bolo' è ancora una volta dietro l'angolo: a dicembresi rompe il legamento crociato del ginocchio destro e deve star fuori per il resto della stagione, che chiude così in anticipo con 17 presenze e 2 reti.

Resta con i Reds anche nella stagione 2006/07. Impiegato nuovamente come interno nelle rotazioni della squadra, dopo aver vinto anche il Community Shield 2006 (2-1 sul Chelsea), a novembre nella gara contro il Manchester City si fa male nuovamente al ginocchio destro e deve sottoporsi ad un intervento chirurgico. Tornato in campo dopo 6 settimane di stop, Zenden ha datoun apporto importante al Liverpool per raggiungere la finale di Champions League.

In semifinale, contro il Liverpool, ha trasformato uno dei rigori che hanno permesso ai Reds di imporsi 4-1 nei tiri dal dischetto dopo l'1-1 fra andata e ritorno. In finale, tuttavia, il 23 maggio 2007, è stato il Milan di Ancelotti a prendersi la sua rivincita, vendicandosi della disfatta di Istanbul con un successo per 2-1.

Zenden termina la sua seconda stagione a Liverpool con 30 presenze, portando a 49 con 2 reti quelle complessive.

LA NAZIONALE E OLANDA-ITALIA 2000

Oltre che con club di prima fascia, Zenden, come detto, ha militato a lungo anche nella Nazionale olandese. L'esordio è arrivato il 30 aprile 1997 a Serravalle, nella sfida valevole per le Qualificazioni ai Mondiali di Francia '98 contro San Marino.

Nella sua avventura con la maglia arancione si è dovuto però confrontare spesso ancora una volta, come gli accadrà al Barcellona, con Overmars. Nel dualismo è stato il più delle volte Zenden a rimetterci.

L'ala di Maastricht partecipa con l'Olanda ai Mondiali di Francia '98, gli unici della sua carriera da calciatore, collezionando 4 presenze, 3 da subentrante, e una sola da titolare, quest'ultima nella finalina per il 3° posto contro la Croazia, in cui ha anche siglato l'unico goal della sua squadra, sconfitta 1-2, e anche il suo primo in Nazionale.

Presentatosi in gran forma ad Euro 2000, che si disputa in Belgio e in Olanda, è schierato costantemente titolare dal nuovo Ct. Frank Rijkaard, che dirotta sulla fascia destra il suo compagno di squadra Overmars. Zenden lo ripaga con 2 reti contro Danimarca e Francia nella fase a gironi. Gli Arancioni sembrano avere una marcia in più, ma in semifinale si scontrano con l'Italia di Dino Zoff.

Cannavaro Zenden Euro 2000Getty Images

L'avvio è favorevole all'Olanda, che con i suoi velocisti Overmars e Zenden mette a dura prova i terzini italiani Maldini e Zambrotta. Se il capitano del Milan con lo scorrere dei minuti prende le misure a Overmars, Zambrotta ingaggia un serrato duello con 'Bolo', come viene soprannominato il mancino di Maastricht, e finisce per avere la peggio.

Superato sistematicamente da Zenden, il terzino destro bianconero ricorre alle maniere forti e rimedia due ammonizioni in 19 minuti, lasciando l'Italia in 10 uomini. La sua espulsione sembra spalancare le porte al successo olandese, invece la difesa azzurra e Toldo salgono in cattedra. Il portiere neutralizza un primo rigore calciato da Frank De Boer, poi nella ripresa è graziato da Kluivert, che sempre dagli 11 metri, colpisce il palo.

La spinta sulle fasce di Zenden e Overmars è con lo scorrere dei minuti sempre meno efficace, tanto che al 78' Rijkaard richiama in panchina 'Bolo', inserendo al suo posto Van Vossen. Ai rigori ancora Toldo sarà il grande protagonista, con due penalty parati, assieme a Totti, che batte Van der Sar con un cucchiaio.

Fra l'incredulità di Zenden (che non può prender parte alla lotteria in quanto sostituito) e compagni, alla fine è l'Italia ad accedere alla finale, poi persa al Golden Goal contro la Francia campione del Mondo.

L'eliminazione dell'Olanda nelle Qualificazioni non gli consente di disputare i Mondiali 2002. Euro 2004, con il suo mentore Dick Advocaat alla guida della squadra, è dunque l'ultimo grande torneo internazionale giocato da Zenden in carriera. L'ala sinistra gioca soltanto un tempo della partita della Fase a gironi contro la Germania (1-1), mentre l'Olanda è eliminata ancora una volta in semifinale ad opera del Portogallo padrone di casa.

La carriera internazionale di Zenden si chiude definitivamente nel 2004, a 27 anni, con un bilancio di 7 goal in 54 presenze, dopo l'arrivo come Commissario tecnico di Marco Van Basten.

Boudewijn Zenden, Olympique MarseilleProShots

LA PARENTESI MARSIGLIA E GLI ULTIMI ANNI

L'esperienza al Liverpool di Zenden si esaurisce di fatto con la finale di Champions persa ad Atene con il Milan. Nell'estate 2006, infatti, l'olandese fa ancora le valigie per giocare in Francia con l'Olympique Marsiglia.

La Ligue 1 è il 4° diverso campionato disputato in carriera dopo Eredivisie, Liga e Premier League. Debutta il 4 agosto 2007 contro lo Strasburgo (0-0 in trasferta) e in due stagionitotalizza 76 presenze e 6 goal, riuscendo spesso a conquistare una maglia da titolare con il tecnico belga Eric Gerets, benché senza riuscire a conquistare ulteriori trofei.

Svincolato nel 2009, dopo esser stato contatto da squadre come Blackburn Rovers e Portsmouth, è ingaggiato dal manager del Sunderland Steve Bruce, che resta positivamente colpito dalle sue qualità. Con i Black Cats Zenden disputa le ultime due stagioni da calciatore, entrambe in Premier League, collezionando 50 presenze e 4 goal con la squadra, fra cui il primo da ex contro il Chelsea a Stamford Bridge in una sconfitta complessiva per 7-2.

Bolo ZendenGetty

Il 22 maggio 2011, bagna con una rete al West Ham già retrocesso (vittoria per 3-0 del Sunderland) l'ultima partita con i Black Cats e, soprattutto, l'ultima gara di una carriera che fra squadre di club e Nazionale lo ha visto giocare oltre 600 partite e segnare 76 goal.

Zenden, in verità, insegue l'approdo in Bundesliga con il Bayer Leverkusen, ma il suo ingaggio non si concretizza e a novembre 2012 accetta la proposta di Rafa Benitez di lavorare come suo vice al Chelsea.

Boudewijn Zenden, PSV, 10022019PROSHOTS

Il nuovo ruolo segna il suo ritiro definitivo dal campo e lo vedrà nel 2013/14 lavorare per le Riserve del PSV Eindhoven, dal 2015 diventare assistente tecnico della Prima squadra e dal 2019 alternarsi nei ruoli di vice allenatore della Prima squadra e di collaboratore tecnico della stessa.

È diventato inoltre un volto noto della tv olandese nei panni di opinionista dell'emittente 'NOS Studio Voetbal', ripercorrendo, anche in questo campo, le orme del padre.

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