Intervenuto in conferenza stampa a fianco del ct Roberto Mancini, il difensore Leonardo Bonucci ha parlato in vista della sfida contro l'Italia. Domanda d'obbligo riguardo ad Alvaro Morata, suo compagno di squadra alla Juventus e suo primo avversario nel match di Wembley:
"Alvaro è un amico, a Torino spesso stiamo insieme. Mi ha colpito molto quello che ha subito e tutti subiamo. Io ci sono passato, so cosa significa leggere e sentire certe cose. Alvaro è un ragazzo squisito, un grande padre, un ottimo amico e un grande calciatore. Uno dei migliori centravanti del mondo e fortunatamente durante la stagione è mio compagno".
Inevitabile il paragone con Romelu Lukaku, attaccante appena affrontato nella sfida contro il Belgio. Bonucci dice la sua sui due centravanti:
"Sono due grandissimi attaccanti. Quando arrivi a questi turni gli avversari sono tutti forti. Alvaro ha caratteristiche diverse da Lukaku e noi dovremo fare attenzione ai dettagli per portare a casa il risultato".
Tra i punti di forza dell'Italia c'è sicuramente la coppia centrale Bonucci-Chiellini, non vista molte volte ultimamente tra il bianconero e l'azzurro:
"Nelle ultime due stagioni un po' per l'infortunio di Giorgio, un po' per la pandemia e un po' per qualche acciacco mio abbiamo giocato poco insieme. Quando ci troviamo uno accanto all'altro, conoscendoci a memoria, molte cose vengono naturali. Sappiamo dividerci i compiti, sia come aiuto alla squadra che come leadership. Questo ci permette di dare il massimo in ogni partita".
Contro il Belgio c'è stato un episodio con protagonista Immobile, a terra subito prima del goal di Barella e poi rialzatosi velocemente per festeggiare. Bonucci minimizza così:
"Sono cose che in campo succedono. Ciro si è sentito toccare ed è stato giù, poi l'emozione di un goal in competizioni importanti come questa ti fa passare tutto. Ciro è una grande persona, molto corretta e in campo possono succedere cose del genere. Ci abbiamo riso anche noi, lo abbiamo preso in giro ed è tutto finito lì".
Il difensore della Juventus dice la sua anche sul ct della Spagna Luis Enrique:
"Credo che il piano di gioco sia simile al piano di gioco della Spagna passata, ma anche che Luis Enrique abbia dato delle idee ben precise. La Spagna in questo Europeo è stata molto criticata, ma lui ha fatto scudo e ha unito ancora di più il gruppo. Si vede che è una Nazionale unita, sia nei titolari che nelle riserve. Questa è la difficoltà maggiore: quando incontri una Nazionale così forte mentalmente, la partita può nascondere delle insidie. Dal canto nostro sappiamo che, se facciamo l'Italia come nelle ultime 30 partite, domani sera ci toglieremo una grande soddisfazione".
Sul pronostico che vede l'Italia favorita, il centrale azzurro non è molto d'accordo:
"Quando si gioca una semifinale come Italia-Spagna non ci sono favoriti. Noi abbiamo fatto un percorso netto fino ad oggi e la Spagna ha avuto più difficoltà, ma quello che è stato non conta. Va messa la testa su quello che c'è da fare. e per noi deve essere solo uno stimolo incontrare una Nazionale così forte, giocarci una semifinale in uno stadio come Wembley e possibilmente una finale tra qualche giorno".
Una chiosa finale sul gioco dell'Italia sui motivi che devono spingere gli azzurri a cercare la finale:
"Abbiamo intrapreso un’idea di gioco ben precisa, che è di condurre la partita. E' normale che non si può condurre per 90 minuti: ci sono momenti cui gli avversari ti possono mettere in difficoltà. La nostra tradizione è da venire fuori sempre da queste situazioni come abbiamo fatto contro l’Austria. Domani sera ci saranno momenti in cui dovremo fare una grossa fase difensiva per non permettere alla Spagna di metterci in difficoltà. Ce la godiamo, vogliamo dare tutto fino alla fine, rendere orgogliosi gli italiani e dedicare una finale a Spinazzola. Perderlo è stato un colpo duro, ma è lui che ci ha dato forza a noi anche stamattina dopo l'intervento".
Azzurri in grande fermento dunque in vista di Italia-Spagna, a cominciare da uno dei loro giocatori più rappresentativi.
