Yassine Bounou, detto Bono, come Andres Palop. Portieri del Siviglia con un tratto in comune: sanno anche segnare. E il marocchino lo ha dimostrato in un sabato sera apparentemente come tanti altri, divenuto d'improvviso particolare e speciale sia per lui che per la propria squadra.
Il Siviglia perdeva per 1-0 in casa del Valladolid, goal di Orellana, e stava per compiere un nuovo passo indietro dopo il doppio successo contro Betis ed Elche. Ed è lì che Bono ha tentato il tutto per tutto: su un calcio d'angolo a favore si è catapultato nell'area avversaria, come fanno tanti portieri, spesso senza crederci troppo. E gli è andata bene, altroché.
Dopo un clamoroso flipper che lo ha visto anche sbattere contro il palo, il pallone è terminato proprio a lui, ben appostato a pochi passi dalla porta. E Bono non si è fatto pregare: sinistro implacabile e fratricida alle spalle del collega Roberto Jimenez per il definitivo 1-1.
Una prodezza che ricorda quelle di tanti portieri nostrani: da Marco Amelia a Massimo Taibi, passando per Michelangelo Rampulla. Ma che, parlando di Siviglia, non può non riportare alla mente un personaggio storico: Andres Palop, l'uomo del miracolo europeo.
Era l'edizione 2006/07 della Coppa UEFA quando l'ex portiere del Valencia segnava il goal del 2-2 in casa dello Shakhtar, quello che portava la gara di ritorno degli ottavi ai tempi supplementari. Gli andalusi avrebbero poi passato il turno, giungendo sino alla finalissima e vincendola contro l'Espanyol.
La rete di Bono non è importante come quella di 14 anni fa, questo no. Ma a Siviglia la ricorderanno lo stesso per molto tempo. E il messaggio postato su Twitter dal club poco dopo il fischio finale è emblematico: "Grazie, Yassine!".




