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Bolzoni a GOAL: "Io, dagli Allievi alla prima squadra dell'Inter in un mese: grazie a Mancini"

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Sorride, Francesco Bolzoni, quando gli viene chiesto se, in qualche modo, con il suo "Sì" al Genoa ha contribuito, da lontano, al Triplete dell'Inter di José Mourinho, nel 2009: "Sì, sono rientrato nell'affare Thiago Motta-Milito: io, Fatic, Bonucci e Meggiorini, più conguaglio economico". Tanti anni fa: lui, che in nerazzurro è cresciuto e ha esordito giovanissimo come uno dei migliori talenti del settore giovanile.

A dicembre del 2022 Bolzoni ha detto basta: ha vestito la maglia del Rapperswil-Jona, in Svizzera, prima di ritirarsi. "Ho giocato fino a dicembre, poi a dicembre il mio ginocchio mi ha detto 'per favore, basta'. Quindi ho deciso di smettere: adesso do una mano a mister Sannino": un percorso nuovo, relativo al percorso che vuole intraprendere, un giorno.

A Bolzoni, però, si legano anche i due campionati di Serie B vinti dal Siena e dal Palermo, rispettivamente nel 2011 e nel 2014: uno "specialista" della categoria, con tante presenze in massima serie. E tante altre storie, come quella che lo ha visto protagonista nel Bari della rinascita: quello post-fallimento, in Serie D.

"Sono stato lì l'anno della D: è stato un passaggio non facile perché arrivavo dallo Spezia in Serie B, ma il progetto era importante. L'anno della D alla prima in casa abbiamo fatto quasi 20mila spettatori, con la curva piena. Una volta entrato c'era l'inno del Bari: una grande sensazione. Nell'ultima, nel giorno della festa della vittoria del campionato, più di 30mila: in D è una cosa surreale".

Intervenuto nel corso di B Italian, il format sulla Serie BKT in onda sul canale Twitch di GOAL Italia, Bolzoni ha raccontato alcune delle sue esperienze vissute nella sua storia calcistica.

"L'anno della Serie B con il Palermo, con la vittoria del campionato, è stato forse il più bello della mia carriera. Lì vivono di calcio: quest'anno ha fatto vedere che il progetto è importante".

E a Palermo Bolzoni ha giocato con diversi giocatori importanti: Paulo Dybala, sì, ma anche Franco Vazquez, "El Mudo", uno dei simboli del Parma nell'attuale stagione di Serie B.

"Ma il Mudo è fortissimo: ha fatto 6 mesi fuori rosa a Palermo, l'anno della B, perché c'erano le liste e lui era rimasto fuori, quindi magari si allenava un po' sì e un po' no con noi. A gennaio hanno ceduto uno che era in lista, quindi è rientrato: nella fase difensiva essendo "iachiniani" facevamo benissimo, in quella offensiva un po' fatica. E' rientrato lui con Dybala davanti, o a volte con Hernandez pure, ed è cambiato tutto. Non è mai stato un giocatore di grande ritmo, ma a parte la tecnica ha una forza pazzesca: e quando invecchi ti rimane. E gli è rimasta: anche in Serie A potrebbe fare la differenza".

La differenza Bolzoni l'ha fatta sin da quando era giovanissimo: all'Inter, ad esempio, ha esordito in Champions League a 18 anni contro il PSV Eindhoven, ma è entrato a far parte della prima squadra prima, a sorpresa. Tutto, per merito di Mancini.

"Mancini in quegli anni era un po' diverso dagli allenatori dei Top club: prendeva e buttava dentro giovani e noi avevamo la fortuna che c'era la Coppa Italia che dagli Ottavi faceva andata e ritorno. Quindi l'Inter faceva 3-0 all'andata e al ritorno Mancini 'boom', dentro i Primavera. Lui è venuto a vedere un Inter-Milan in diretta Sky a mezzogiorno in cui io giocavo la mia seconda partita in Primavera. A fine partita gli han chiesto 'ti interessa questo, quello o quell'altro', per cui l'Inter aveva speso dei soldi, e lui ha detto 'no, io voglio solo Bolzoni'. Quindi io mi sono ritrovato dagli Allievi Nazionali in un mese catapultato in prima squadra. Il merito del mio inizio lo devo al Mancio perché ha fatto una scelta che probabilmente nessuno avrebbe fatto".

L'uomo delle "sliding doors": uno degli elementi che, a distanza, hanno permesso all'Inter di conquistare il Triplete, in qualche modo, ma anche lo "specialista" delle promozioni. Ha appeso gli scarpini al chiodo, vero, ma vuole studiare per far l'allenatore: il futuro di Bolzoni è già qui.

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