Ammonito nel corso della gara contro il Torino, ultima sfida disputata nel 2021, HakanCalhanoglu sarà costretto a saltare una gara per squalifica, in quanto già diffidato al momento della sanzione.
Il turco avrebbe dovuto scontare il turno di stop contro il Bologna, ma l'intervento della Ausl, che ha impedito ai felsinei di giocare almeno fino al 9 gennaio 2022, ha cambiato tutto.
Il Codice di Giustizia Sportiva, all'articolo 21 comma 4, fa riferimento alla situazione di Calhanoglu.
“Le gare, con riferimento alle quali le sanzioni a carico dei calciatori e dei tecnici si considerano scontate, sono quelle che si sono concluse con un risultato valido agli effetti della classifica o della qualificazione in competizioni ufficiali, incluse quelle vinte per 3‐0 o 6‐0 ai sensi dell’art. 10, e non sono state successivamente annullate con decisione definitiva degli organi di giustizia sportiva”.
“Nel caso di annullamento della gara, il calciatore o il tecnico sconta la squalifica nella gara immediatamente successiva alla pubblicazione del provvedimento definitivo”.
Il risultato Bologna-Inter, così come quello di Atalanta-Torino, Salernitana-Venezia e Fiorentina-Udinese, non è stato però omologato: nel comunicato del Giudice Sportivo, accanto alle rispettive partite compare la dicitura "sub judice". In sostanza, la decisione sull'eventuale 3-0 a tavolino o sulla ripetizione delle gare sarà presa soltanto in un secondo momento.
Quindi, cosa accade ora a Calhanoglu? Il turco sarà in ogni caso costretto a saltare la sfida contro la Lazio, in quanto Bologna-Inter non si è conclusa con un risultato "valido agli effetti della classifica". Simone Inzaghi dovrà dunque fare a meno dell'ex milanista, che invece ci sarà nell'eventuale ripetizione della gara del Dall'Ara.
Una situazione dai tratti simili riguarda altri calciatori di Serie A: l'atalantino Freuler e i veneziani Caldara e Tessmann, giocatori squalificati di squadre che giovedì non hanno giocato. Tutti saranno costretti a saltare la prossima partita dei bergamaschi e dei veneti.
Un caso simile e al contempo diverso si era già verificato nella passata stagione, coinvolgendo la Juventus e Adrien Rabiot. Con l'assegnazione del 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri contro il Napoli, il centrocampista francese risultava aver scontato la giornata di squalifica proprio nel match non disputato contro i partenopei.
A cambiare completamente le carte in tavola, però, fu il ricorso vinto dagli azzurri il 22 dicembre 2020, guarda caso a poche ore dal calcio d'inizio di Juventus-Fiorentina.
A quel punto, con l'annullamento del 3-0 a tavolino, lo stesso Rabiot si ritrovò costretto a scontare nuovamente il turno di stop. Da qui nacque una situazione che generò non pochi problemi e dubbi in casa Juve:
"Regolamento alla mano, il turno di stop va scontato nella prossima partita, a partire dalla mezzanotte del giorno della sentenza in poi".
In questo caso, dunque, dalla mezzanotte del 23 dicembre. La società piemontese, però, al fine di evitare inutili rischi lasciò fuori l'ex PSG sia contro la Fiorentina (22 dicembre 2020) che contro l'Udinese (3 gennaio 2021).


