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Andrea Bertolacci Italien 03282015Getty Images Sport

Bertolacci, incubo della Juventus e flop al Milan: poi le avventure in Turchia

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Era una delle migliori promesse del vivaio giallorosso ma oggi, a 31 anni, Andrea Bertolacci è pronto a proseguire la sua avventura in Turchia.

Esploso tra Lecce e Genoa dove è cresciuto sotto la guida di Gasperini. Incubo della prima Juventus di Conte a cui ha rischiato di sfilare lo scudetto, in carriera ha vestito pure la maglia del Milan senza mai riuscire a sfondare. Il tutto colorato con un pizzico di azzurro grazie allo stesso Conte.

Svincolato dopo l'ultima non troppo fortunata esperienza alla Sampdoria, Bertolacci ha accettato a gennaio 2021 la chiamata del Fatih Karagumruk dove ha ritrovato tante altre vecchie conoscenze del nostro calcio: da Biglia a Zukanovic, passando per Borini e Viviano. Un vero e proprio colpo per il club turco che lo ha presentato con un video dei suoi goal e in sottofondo 'L'Italiano' di Toto Cutugno. Al debutto, Bertolacci è subito andato a segno regalando la vittoria alla sua nuova squadra e diventando il quinto connazionale a realizzare un goal nel campionato turco.

Occasione che è finalmente arrivata dopo tanti, troppi mesi passati nella speranza che qualcuno si ricordasse di lui. Capace di segnare all'Allianz Stadium beffando Buffon e pagato qualcosa come 20 milioni di euro dal Milan solo qualche anno fa insieme al compagno del vivaio giallorosso Alessio Romagnoli, oggi alla Lazio dopo aver indossato la fascia da capitano del club rossonero.

In realtà, Bertolacci si appresta a vivere la seconda avventura al Fatih Karagumrk. In mezzo la parentesi al Kayserispor, da gennaio a novembre scorso, prima di accettare la nuova proposta del club allenato da Andrea Pirlo.

IL GOAL A BUFFON E L'EXPLOIT COL GENOA

Andrea Bertolacci - Juventus Lecce 2011/12Getty Images

Romano di nascita e romanista di fede, Bertolacci cresce nel vivaio della Lupa ma non debutta mai in prima squadra e viene ceduto in prestito al Lecce, con cui conquista la promozione ed esordisce a 19 anni in Serie A. Il primo goal invece arriva contro la Juventus il 20 febbraio 2011, quando i bianconeri allenati da Delneri vengono sconfitti al 'Via del Mare' per 2-0.

“Ho avuto la fortuna di allenarmi per anni a stretto contatto con Aquilani e De Rossi, cercavo di prendere spunto da loro due che sanno interpretare splendidamente il ruolo del centrocampista“.

E proprio un altro goal, sempre contro la Juventus ma stavolta allo 'Stadium', resterà nella storia: è il 2 maggio 2012, il Lecce fa visita alla capolista in una partita dal pronostico scontato. La squadra di Conte in effetti domina, va in vantaggio con Marchisio, spreca tantissimo e resta pure in superiorità numerica per l'espulsione di Cuadrado (allora giallorosso) ma a cinque minuti dalla fine Buffon sbaglia un facile controllo su retropassaggio di Barzagli, Bertolacci appena subentrato si avventa su di lui, gli ruba palla e la mette dentro gelando l'intero stadio. Finisce 1-1. Un pareggio che non impedirà alla Juventus di conquistare il primo scudetto della lunga seria ma spaventa i bianconeri.

Un errore clamoroso quello di Buffon che qualche tempo dopo verrà spiegato almeno in parte dal collega Max Benassi, portiere di quel Lecce capace di fermare la Juventus in 10 contro 11.

"Non fu colpa di Buffon, quella porta era impraticabile. Durante il riscaldamento l'allenatore dei portieri mi disse che una porta era messa bene e una male: 'Ma dai, siamo allo Stadium... come può essere', gli risposi. Mi riscaldai in quella buona, poi il primo tempo lo giocai dall'altra parte e sofrii tanto. Il campo era melmoso, restare in piedi non era semplice"

Nell'estate del 2012, Bertolacci rientra alla Roma che però lo gira subito in comproprietà al Genoa con cui debutta sempre contro la Juventus. Sotto la Lanterna, sponda rossoblù, resterà tre anni collezionando 88 presenze e 12 goal che gli valgono la chiamata del Milan anche per merito di Gianpiero Gasperini.

"Averlo come allenatore a Genova mi ha cambiato la carriera. Ti insegna movimenti e meccanismi di un livello raro, ha una conoscenza incredibile ed è costantemente focalizzato sul campo. Un allenatore che fa davvero la differenza. Per un giovane, lavorare con Gasperini è il massimo".

IL FLOP AL MILAN, LA PARENTESI SAMP E LA TURCHIA

Nel 2015 così la Roma lo riscatta, salvo venderlo immediatamente ai rossoneri per 20 milioni di euro realizzando una cospicua plusvalenza insieme a Romagnoli. Un addio, quello ai giallorossi, senza rimpianti

“Ho voluto fortemente venire al Milan. A un certo punto non ci credevo più, perché la Roma voleva puntare forte su di me. Invece i rossoneri hanno fatto un’offerta importante a cui la Roma non ha potuto dire di no. La mia volontà era quella di venire qui, nessun rammarico per non aver giocato con i giallorossi, sono soddisfatto di vestire una maglia così prestigiosa. Il dottor Galliani mi ha voluto fortemente al Milan, ha insistito in tutti i modi, ricordo ancora le sue chiamate continue per sbloccare l’affare e portarmi in rossonero: un corteggiamento che non dimenticherò mai".

L'avventura al Milan, nonostante una Supercoppa Italiana conquistata battendo ancora la Juventus e la stima di Galliani, però sarà un vero e proprio flop. Due anni dopo Bertolacci torna in prestito al Genoa ma al termine della stagione rientra al Milan col contratto in scadenza e gioca solo quattro partite in Europa League, senza mai vedere il campo in Serie A.

"Sono stato escluso perché avevo un solo anno di contratto ed erano state fatte ormai altre scelte. Ci sono rimasto male perché avrei voluto dare ancora il mio contributo per il Milan, ma non porto rancore, anzi. A inizio stagione il Milan aveva voluto trattenermi, mi hanno chiesto di restare a tutti i costi e ho scelto di giocarmi le mie carte, poi in seguito ognuno ha cambiato la propria posizione e mi sono ritrovato a essere messo da parte senza avere un’occasione. Gattuso è stato un fattore molto importante per la mia permanenza al Milan, mi ha convinto in tutti i modi a restare. Giocavamo in tre competizioni e puntava su di me, io ho parlato spesso con lui per capire come stessero le cose perché non volevo passare un anno come quello che poi effettivamente ho passato. Ho dato il massimo in allenamento, ma è stata una scelta dell'allenatore. I meccanismi di spogliatoio sono particolari, i compagni mi chiedevano perché non giocavo".

Un po' a sorpresa, all'improvviso, ecco spuntare la Sampdoria. Bertolacci quindi torna a Genova per la terza volta, stavolta sulla sponda blucerchiata, ma le cose non andranno come sperato. Mette insieme appena 12 presenze. Troppo poco per un giocatore che in passato ha vestito anche l'azzurro della Nazionale grazie ad Antonio Conte, ovvero proprio il tecnico al quale rischiò di 'scippare' uno scudetto.

"Un grandissimo allenatore, con una capacità unica di gestione dello spogliatoio. Il lavoro che fa in tutte le sue esperienze parla per lui. Conte ha creduto in me durante il percorso di qualificazione, mi ha portato in azzurro ed è un’esperienza che ti dà sensazioni uniche".

Bertolacci quindi, dopo sei mesi da svincolato, il 23 dicembre 2020 a soli 30 anni decide di ripartire dalla Turchia firmando come detto per il Fatih Karagumruk.

9 goal e 5 assist in 37 presenze nella prima avventura, prima di sposare la causa Kayserispor. Nella seconda esperienza non riesce ad essere altrettanto prolifico, con le parti che si separano a novembre 2022. Ora la nuova chiamata del Fatih Karagmurk, sempre in Turchia, e l'accordo praticamente ad un passo. Il nuovo Paese e la nuova vita di mister 20 milioni, incubo della Juventus e flop al Milan.

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