Mentre Ferderico Balzaretti parla di Josip Ilicic e tra il divertito e l'estasiato. I due sono stati compagni al Palermo, la prima tappa dello sloveno in Italia, quella dove si è appiccicato addosso l'etichetta di campione svogliato.
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Sapeva fare magie, decidere le partite da solo, ma solo quando lo voleva lui. A Palermo se ne sono accorti subito, sin da quando lo hanno visto giocare per la prima volta al Barbera, ma da avversario, con il Maribor, nei preliminari di Europa League.
"Tra il match d'andata e quello di ritorno si diceva che lui e Bacinovic fossero già stati acquistati dal Palermo. Avevamo vinto 3-0, ma al ritorno in Slovenia stavano perdendo 2-0 e ricordo che scherzosamente li minacciavamo: 'guardate che poi dovete venire a Palermo, se poi ci eliminate sono cacchi vostri".
GettyIl Palermo alla fine perse 3-2 e si qualificò, portandosi a casa sia Ilicic che Bacinovic. Si presentarono entrambi in Sicilia con un outfit discutibile, ma quello che colpì maggiormente Balzaretti fu la particolare fisicità di Ilicic.
"Sembrava Olivia di Braccio di ferro. Arrivò con un marsupio e un paio di jeans strettissimi che mettevano in risalto quelle gambine magrissime. TI chiedi come fa a essere così rapido un giocatore con queste leve o così tecnico un giocatore con questi piedi. Lui è tutto una contraddizione".
A contraddistinguerlo è stata sempre la sua pigrizia, quell'andamento ciondolante per cui i compagni lo chiamavano 'La Nonna'.
"Lo vedevi sempre con quell'atteggiamento particolare. Nel prepartita era indegno, voleva essere lasciato tranquillo, correva a 3-4 chilometri all'ora, poi arrivava il momento di esercitarsi sui tiri e allora dava spettacolo".
La vera svolta di Ilicic, quella che lo ha portato a diventare il giocatore che è oggi, è stata mentale secondo Balzaretti. Uno switch fondamentale, che lo ha completato.
"Alle difficoltà non reagiva mai come doveva reagire, se le cose andavano bene rendeva, altrimenti si buttava giù. La svolta è stata capire come affrontare le cose, la sua crescita, lo switch è stato mentale. La grande differenza nel leggere le situazioni durante la partita, sapere sempre prima cosa fare. Oggi è sicuramente tra i tre giocatori più forti della Serie A".




